Fin dal momento dell’avvicinamento alla pista, quando appare all’improvviso un’imponente striscia di roccia che divide le calme acque del sud dalle agitate del nord, in prossimità della pista a strapiombo sul mare, l’isola di Madeira esprime tutto il suo carattere e mostra il lato migliore: una natura selvaggia e incontaminata.
Quello che si ammira dal finestrino dell’aereo è Vereda da Ponta de São Lourenço, il cammino più orientale di Madeira, unico nel suo genere. A differenza degli altri, infatti, il paesaggio circostante è arido, con un sentiero molto battuto dai turisti che conduce al punto più a est dell’isola, dal quale è possibile ammirare a sinistra l’altra unica isola abitata dell’arcipelago, Porto Santo, a destra le Ilhas Desertas e frontalmente la Ilha do Farol. Uno dei punti migliori per godersi l’alba.
Quando visitare Madeira
Vulcanica, verdeggiante e dal terreno accidentato, la più grande dell’arcipelago portoghese in mezzo all’Atlantico ha scogliere alte, spiagge nere e di ciottoli e una parte interna occupata da monti e rigogliose foreste di lauri e terrazzamenti per la coltivazione di viti e banani.
A poche ore di volo dall’Italia, Madeira sembra vivere uno dei suoi periodi migliori per i tanti appassionati escursionisti che arrivano, zaino in spalla, a esplorare i mille sentieri nei boschi, con trekking individuali oppure organizzati, a iniziare dalla famosa foresta Laurissilva, che risale ai tempi preistorici.
I mesi migliori per questo genere di turismo? Da giugno a ottobre, quando non si rischia di incappare in banchi di nebbia con alta umidità, che limitano la visibilità tipica di queste coste dell’Atlantico, rendendo viscidi e infidi i sentieri da percorrere.
Tappa a Funchal
Facente parte dell’arcipelago di Madeira (ha dato il nome al suo apprezzato vino liquoroso), l’isola offre molto ai viaggiatori curiosi, a iniziare dal capoluogo Funchal, cittadina ricca di giardini, belle ville, gallerie d’arte, baretti e locali caratteristici da cui esce sempre un po’ di musica, con un porto da cui ci si imbarca per andare a caccia (fotografica) di balenottere e delfini.
La secolare Cattedrale, che combina stile gotico e romanico, è caratterizzata da uno splendido soffitto di legno intagliato. Di fronte al porto si trova la Fortezza di São Tiago, costruita nel 1600, e che oggi ospita il Museo di Arte Contemporanea, con una vasta collezione di opere portoghesi. La sera, sulle colline su cui si allunga la città, si accendono luci ordinatissime lungo le strade, uno spettacolo di grande suggestione, un presepe diffuso che lampeggia nella notte scura.
Nei dintorni di Funchal, per un tour di mezza giornata, vale la visita il caratteristico villaggio di artigianato di Camacha, prima di salire sul Pico di Arieiro, la terza vetta più alta dell’isola, passando poi dalla vivace cittadina di Santana e da Machico, con vista panoramica strepitosa da Punta di San Lorenzo. Le coste occidentali dell’isola ospitano piscine naturali di mare, tradizionali villaggi di pescatori, falesie a strapiombo e fitte foreste.
Il Royal Savoy di Madeira
Tra le soste più interessanti, Câmara de Lobos, Porto Moniz e Ribeira Brava. Per chi poi vuole passare qualche giorno di riposo, godendo il mare senza troppi spostamenti, Funchal vanta le migliori catene alberghiere, con il meglio del meglio in quanto a servizi e ospitalità. Un esempio per tutti: il lusso discreto e perfetto del Royal Savoy, affiliato a Leading Hotels of the World, dove le stanze offrono una delle viste più spettacolari sull’Oceano.
La sua Laurea Spa, elegantissima e immensa (la più grande del Portogallo), stupisce per il cromatismo ispirato alla foresta d’alloro Laurissilva. Dopo un bagno nelle piscine esterne e un drink sulla scenografica terrazza a strapiombo dell’ultimo piano, dove gustare la Poncha (il cocktail locale a base di brandy, canna da zucchero, limone, arancia o succo del frutto della passione), non resta che concludere l’esperienza al Jacaranda Lounge & Club dove, la sera, il bravissimo chef portoghese Miguel Bértolo incanta i commensali con il progetto Nikkei, la sua gustosa interpretazione dei sapori asiatici, che fa concorrenza ai migliori stellati del Giappone.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report
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