I più grandi produttori di orologi di oggi, tra cui De Bethune e Urwerk, guardano al cielo in cerca di ispirazione. I risultati? Stellari.
La volta celeste è da sempre uno spunto imprescindibile e un tema ricorrente nell’immaginario di chi produce orologi. Quest’anno, le collezioni si sono arricchite con nuove creazioni in materiali unici come i meteoriti o con lancette che si dividono in una V, un riferimento colto a Star Trek di alta ingegneria. Alcuni modelli ricordano addirittura quegli oggetti misteriosi che i piloti dell’Air Force e i normali cittadini continuano ad avvistare nei cieli. Dal futurista incallito all’esteta, questi stravaganti segnatempo non passano certo inosservati: ecco quattro orologi spaziali da mettere al polso.
Orologi spaziali: Ufo di Ulysse Nardin
Il design ispirato alle astronavi rievoca oggetti alieni a forma di capsula che vengono sempre più spesso avvistati nei cieli, ma la sua meccanica risale all’inizio del XVIII secolo, quando i cronometri aiutavano i marinai a determinare la posizione di un’imbarcazione attraverso la navigazione celeste. Ulysse Nardin ha costruito la sua reputazione creando questi pezzi per le marine militari di tutto il mondo. Si ispirano ai primi strumenti a sospensione cardanica, in grado di tenere il tempo senza venire influenzati dal movimento della nave. L’Ufo di Ulysse Nardin riprende questo concetto con la sua forma cilindrica che dondola avanti come i giocattoli per neonati.
L’orologio è un divertente gioco di prestigio nonchè un elegante pezzo d’arte da collezione, ma il meccanismo è una cosa davvero seria. Il bilanciere funziona a bassa frequenza, 0,5 Hz, mentre l’energia è immagazzinata in sei bariletti extra-large che assicurano all’orologio una riserva di carica per un anno intero. Gli Ufo si caricano manualmente con una chiave che può essere impiegata anche per impostare i fusi orari sui tre quadranti trapezoidali. Altra finezza, il meccanismo di “secondi morti” che cattura e scandisce il tempo. In totale ogni Ufo conta 675 componenti.
Nel 2021 Ulysse Nardin ha lanciato tre edizioni speciali nei colori blu ghiaccio (solo presso Bucherer negli Stati Uniti), verde (solo presso Yoshida in Giappone) e champagne (solo presso Hour Glass nel Sud-Est asiatico). Limited edition in 30 esemplari, 68.000 dollari
De Bethune DB25 Starry Varius Aérolite
Gli orologi De Bethune sono già rari: ne vengono prodotti solo 300 all’anno. Ma solo pochi fortunati collezionisti potranno vantare quest’ultima chicca ispirata al cosmo, poiché la produzione del DB25 è limitata a cinque esemplari all’anno. A rendere questo pezzo ancora più eccezionale è il quadrante in meteorite Muonionalusta con motivo Widmanstätten a scacchiera. Frammenti di questa pietra celeste sono stati scoperti nel 1906 a ovest del confine tra Svezia e Finlandia, sulle rive del fiume Muonio da cui prende il nome, e si pensa risalgano a uno scontro con la terra avvenuto circa un milione di anni fa.
Altri marchi hanno già utilizzato il meteorite – anche Rolex recentemente con il Daytona 2021 – ma ciò che rende unico questo modello è il trattamento effettuato da De Bethune. Il materiale viene sottoposto a un processo di ossidazione termica che crea sfumature di tonalità bluastra, una gradazione di colori che ricorda quella dei sistemi solari in una galassia. I perni bianco-oro di diametro variabile sulla superficie rappresentano una costellazione. Il motivo può essere personalizzato per riprodurre il cielo stellato in una data specifica e in un luogo preciso: la nascita di un figlio a Dallas, per esempio, o una mega vincita a poker a Las Vegas. 280.000 dollari
Orologi spaziali: Vianney Halter La Resonance
Se di mestiere si costruiscono orologi, conviene saperne un po’, anzi molto, di fisica. Un esempio? Per realizzare il suo ultimo modello da esposizione, il maestro orologiaio parigino Vianney Halter ha rivisitato il concetto di risonanza, il fenomeno per cui un corpo vibrante fa risuonare alla stessa frequenza un altro oggetto con proprietà simili. In orologeria, l’effetto porta a una maggiore precisione di marcia – l’idea alla base degli orologi a pendolo – anche se questa versione da polso utilizza una coppia di oscillatori con bilanciamento a spirale per compiere il lavoro.
Sebbene F. P. Journe sia stato tecnicamente il primo orologiaio a realizzare questa funzione su un orologio da polso, Halter ha dato un tocco personale alla complicazione. Questo modello, una versione ridotta dell’idea presentata con il prototipo a cupola Deep Space Resonance del 2021, presenta una classica cassa rotonda con vetro zaffiro che mette in mostra l’architettura ultra complessa dell’orologio, senza che il quadrante copra i fuochi d’artificio sottostanti.
Un plus per gli appassionati di orologi spaziali, poiché il movimento può essere assemblato o smontato in blocchi, senza seguire un ordine preciso. Non che qualcuno si azzarderebbe a fare una cosa del genere da solo, ma è una citazione colta in omaggio alle caratteristiche dello spazio, dove non esistono le parole “su” o “giù”, “sinistra” o “destra”, “indietro” o “avanti”. 331.664 dollari
Urwerk UR-120 Space Black
Dalla fondazione nel 1997, i segnatempo d’avanguardia firmati Urwerk, con le casse dalle forme anticonvenzionali e le indicazioni delle ore vaganti, si sono fatti riconoscere per l’aspetto da vere e proprie astronavi da polso. L’ora è indicata da tre blocchi di ore rotanti che si allineano all’arco dei minuti. Le versioni precedenti, come l’UR-110, erano dotate di casse spesse per accogliere i blocchi rotanti al massimo della loro larghezza. L’ultima meraviglia di alta ingegneria riduce questo sistema, utilizzando blocchi più sottili che si dividono in una forma a V prima di convergere nuovamente quando girano per mostrare le ore.
Le dimensioni della cassa si riducono dai 47x51x17 mm dell’UR-110 a un più agevole 47x44x15,8 mm. Monta inoltre anse flessibili e una cassa monocromatica nera in titanio sabbiato con lunetta in acciaio sabbiato rifinita con trattamento Diamond Like Carbon (DLC) e rivestimento in silicone. Oltre alla maggiore praticità, questo segnatempo vanta un’azione ancora più dinamica sotto il vetro zaffiro.
I satelliti composti da due cubi rotanti, messi in risalto da indici in Super-LumiNova giallo neon, si dividono e convergono in sequenza per visualizzare le ore. Questi sembrano fare il saluto vulcaniano di Star Trek, ragion per cui l’UR-120 si è guadagnato il soprannome di “Spock”. Un trucchetto ingegnoso per vederlo all’opera consiste nel regolare l’ora in avanti o indietro per fare ruotare i cubi, dividerli e richiuderli a seconda delle esigenze. Ne uscirete sicuramente arricchiti. 108.000 dollari
Articolo di robbreport.com
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