Soltanto 599 esemplari, già tutti assegnati, per l’ultima opera d’arte su ruote del Cavallino firmata da Flavio Manzoni
Ispirata al passato, proiettata nel futuro. La Daytona SP3, terzo modello del progetto Icona, è stata presentata in anteprima mondiale a Villa Cora, Casa Ferrari a Firenze. Dopo essere stata mostrata a 300 clienti proprietari della Monza SP1 o SP2 convenuti da tutto il mondo, il Chief Marketing and Commercial Officer Enrico Galliera, il capo del Design Flavio Manzoni ed il responsabile tecnico Michael Leiters hanno svelato alla stampa internazionale l’ultima hypercar del Cavallino.
Nata pura, la Daytona SP3 è spinta dal V12 aspirato a 65° di Maranello montato in posizione posteriore-centrale e portato per l’occasione a 840 CV a 9.500 giri/min (oltre 129 Cv/litro): scatta da 0 a 100 km/h in 2”87, arriva a 200 orari in 7”4 e può viaggiare oltre i 340 km/h. Il peso contenuto in 1.485 kg (44% davanti e 56% dietro) garantisce un rapporto peso/potenza da supercar: 1,76 kg/CV. La nuova coupé-Targa due posti è ispirata alle Sport Prototipi degli anni 60′ come le 330 P3/4, 330 P4 e 412 P, che occuparono il podio della 24 Ore di Daytona del 6 febbraio 1967. Il progetto Icona infatti prevede la reinterpretazione di modelli che hanno fatto la storia di Maranello senza lasciare spazio alla nostalgia, quanto piuttosto a soluzioni tecniche da travasare sui modelli di serie.
A provare a spiegare com’è nata la nuova Icona ci ha pensato Enrico Galliera, Direttore Marketing e Commerciale del Cavallino: “Per i progetti del programma Icona si lavora sempre attorno a tre elementi fondamentali. Abbiamo dibattuto molto anche in questo caso, trovando un concetto a cui ispirarsi. Poi abbiamo cercato di traslarlo nel presente, con un approccio non nostalgico: materiali e tecnologie innovative e uno sguardo verso il futuro. Per Ferrari la vettura deve riuscire a comunicare sempre qualcosa di nuovo. Infine abbiamo voluto riportare la leadership al design. Normalmente questo è un aspetto che viene a valle della funzionalità. Con l’Icona abbiamo provato a fare un giro importante. Individuato il concetto (quello del mondo degli Sport Prototipi), a quel punto Manzoni ha potuto lavorare senza vincoli”.
Sempre dal mondo delle competizioni è ispirata la scelta della carrozzeria di tipo “Targa” con tetto rigido rimovibile. Anche per la scelta del nome, a Maranello è stato seguito un percorso ben preciso, con lo stesso Galliera a ribadire i criteri guida: “Il processo di naming è molto importante, lo facciamo in casa. Abbiamo delle policy che prendono spunto dalla nostra storia, le nostre GT si ispirano ad esempio alle geografie (California, Roma, Portofino) mentre sulle Icona si è aperto un mondo. Prima della presentazione ai clienti abbiamo voluto giocare con loro e ascoltare eventuali nomi che avrebbero voluto scegliere per questa vettura. I risultati sono stati davvero interessanti”. Ferrari Daytona sarà prodotta in 599 esemplari a partire dalla prossima primavera, già tutti venduti al prezzo di 1,64 milioni di euro (tasse escluse).
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