Il brand italiano di arredi outdoor Paola Lenti presenta una collezione di pezzi unici d’autore che esaltano il lusso della sostenibilità.
I giapponesi lo definiscono “mottainai” per noi, invece, si chiama spreco. Un’espressione antica che resta impressa nella mente e induce a riflettere sul destino di tutte le cose a cui non viene dato il giusto valore. Secondo questo antico concetto buddista, tendere al non-spreco è la chiave per uno stile di vita più etico, capace di guardare avanti dando la giusta attenzione al futuro.
D’altronde, tornare a un utilizzo intelligente delle cose è il vero lusso contemporaneo. Ridurre gli sprechi e recuperare il valore delle opportunità è fondamentale anche per Paola Lenti, da anni impegnata in un utilizzo consapevole delle materie prime. La sua personale interpretazione del mottainai, dona nuova vita e pregio ai residui della lavorazione, con un dialogo che unisce tradizione e responsabilità sociale.
Il progetto dei fratelli Campana
La condivisione di questi pensieri e di nuovi principi progettuali, ha dato vita a una collaborazione con i designer brasiliani Fernando e Humberto Campana. Il loro studio, attivo dal 1984, nobilita materiali comuni valorizzandoli in chiave poetica e riprende elementi culturali sudamericani, come il colore e il caos creativo.
Il risultato è Metamorfosi, un’edizione speciale di pezzi unici ispirata alle forme e ai colori del mondo naturale, realizzata con un recupero creativo dei tessuti e materiali che l’azienda da sempre studia e produce. Cinque sedute informali e un arazzo sono completamente realizzati a mano in collaborazione con l’Atelier di sartoria sociale CouLture Migrante di Como.
I pezzi, che rivelano un’estetica in equilibrio tra arte e design, non rappresentano solo un progetto decorativo, ma un impegno consapevole e condiviso verso il cambiamento. Una nuova corrente di pensiero che non tralascia i valori di bellezza ed esclusività da sempre parte del lifestyle legato al marchio.
“Girando per i nostri capannoni non riesco a trattenermi dal recuperare qualche scampolo di tessuto” racconta Paola Lenti. “Non solo perché reputo che il riuso sia un valore, ma anche perché la combinazione di colori e forme diverse crea una bellezza imprevedibile. E se gli scarti stimolano la fantasia, come è possibile considerarli materiali da gettare?”
La lavorazione artigianale della collezione Metamorfosi
I rivestimenti delle sedute di Metamorfosi sono realizzati con tessuti e corde di recupero cuciti su un feltro sintetico prodotto dal riciclo di bottiglie in polietilene. Questo intreccio forma disegni e texture ogni volta diversi, rendendo i pezzi unici e non riproducibili.
Le imbottiture sono composte da polietilene espanso riciclabile miscelato con Aerelle blue, la fibra di poliestere ricavata da plastiche monouso abbandonate. “Metamorfosi è una presa di coscienza. In un periodo storico caratterizzato da un accesso limitato alle materie prime, il progetto di questa nuova collezione è una proposta concreta e autentica” continua Paola Lenti. “Ci riporta a valori culturalmente vicini al nostro passato recente, quando riutilizzare oggetti e materiali era considerato un pregio, nonché un dovere”.
Che spreco rinunciare!
La collezione di pezzi unici Metamorfosi è stata presentata durante la Milano Design Week 2022 con un cortometraggio che rappresenta il processo creativo di Fernando e Humberto Campana.
Che spreco rinunciare, una storia scritta e diretta da Maurizio Natta, si svolge in tre momenti e in altrettanti luoghi di fantasia. Sbrendola, la fabbrica dove si generano scarti di produzione; Aguglia, la sartoria che recupera e ricuce gli avanzi e Ludica, un mondo in cui, con lo stupore dell’infanzia, si va alla scoperta di nuove possibilità di riutilizzo.
Voci fuori campo raccontano della produzione e dei materiali, incoraggiando gli interpreti a far volare l’immaginazione. La Signora dei Colori e il Genio Mutaforme, alias Paola Lenti e Humberto Campana, al termine del cortometraggio compaiono su un’inaspettata e spettacolare seduta. Realizzata con avanzi di tessuto, dimostra che da oggi in poi “nulla andrà più sprecato”.
Immagini courtesy Paola Lenti, backstage credits Stefano Pavesi, still life credits Sergio Chimenti.
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