Salvatore Ferragamo si innamorò de Il Borro nel 1993, quando suo padre acquistò la proprietà in stato di abbandono. Oggi è un resort di lusso che offre un’esperienza autentica ed esclusiva ai suoi ospiti.
Il Borro, resort dell’imprenditore Salvatore Ferragamo Jr., è un gioiello immerso nel meraviglioso paesaggio toscano. Salvatore aveva 21 anni quando, nel 1993, suo padre Ferruccio, seconda generazione dell’omonimo marchio di moda italiana, acquistò la proprietà fatiscente dal Duca d’Italia. “Mi sono innamorato subito di questi luoghi”, confessa Salvatore.
Il rispetto per la terra a Il Borro
Per lui, la terra è il mezzo con cui trasmettere il senso di un luogo radicato in un’autentica esperienza. In questi territori ha così pensato di espandere il ramo dell’ospitalità dell’azienda di famiglia, con l’obiettivo di dare vita a un resort di lusso. L’idea ha spinto Salvatore a lasciare il mondo della moda a Firenze nelle mani di suo fratello gemello, James, che dirige le operazioni.
Mentre Il Borro si prepara a festeggiare il suo 30° anniversario nel 2023, Salvatore si sofferma sugli aspetti che sono alla base della filosofia della proprietà: bilanciare gli elementi più raffinati rendendo omaggio al patrimonio narturale e alla vita nella campagna toscana. Durante la ristrutturazione della tenuta, la famiglia Ferragamo è infatti stata attenta alla natura circostante. “Tutto viene dalla terra”, dice l’imprenditore, riferendosi alla filosofia de Il Borro di “produzione biologica nel rispetto dell’ambiente”.
La tenuta si sviluppa su oltre 2.700 ettari che comprendono gli orti, 16mila ulivi per l’olio extravergine d’oliva, api per la produzione di miele, 85 ettari di vigneti (inclusa la quintessenza della regione, il Sangiovese) e 250 pecore utilizzate per il pecorino e la ricotta di proprietà. E ancora 300 galline che producono un uovo al giorno e il grano che viene coltivato per creare la farina per la pasta fatta in casa.
Ferragamo precursore della sostenibilità
Ferragamo ha saputo anticipare i tempi, appoggiando già negli anni Novanta il concetto di sostenibilità per la produzione del suo vino. “Se si usano sostanze chimiche sul terreno, attraverso il processo di fotosintesi, queste tornano nel frutto e finiscono in tavola”, prosegue. Da allora molti agricoltori si sono convertiti all’agricoltura biologica. L’impatto ambientale è sempre stato un fattore primario. “Dal 2010 produciamo tre volte l’energia che consumiamo, quindi ci qualifichiamo come una proprietà a emissioni zero”.
Il lusso de Il Borro
Sebbene non manchino i modi per passare il tempo, dalla degustazione dei 14 vini coltivati nella tenuta alle visite nella galleria che ospita 600 opere legate al vino, a Il Borro ogni momento è tranquillo. Tre ville e 58 suite sono distribuite in un borgo medievale tra case coloniche toscane restaurate, le cui tonalità si fondono con il paesaggio. Tutti gli edifici fanno uso di materiali originali, riutilizzando rovine di pietra e mattoni. Con una tavolozza tenue e travi in legno sbiancate di bianco per uno “stile più leggero e contemporaneo“, le camere hanno finestre oscurate con ampie vedute che ricordano dipinti ad acquerello. Perché bisogna trovare un equilibrio tra i comfort moderni e un’esperienza tradizionale.
La famiglia Ferragamo ha esportato questo senso del luogo anche nei suoi ristoranti di Dubai e Londra, dove sottolinea l’importanza della provenienza. “Penso che Il Borro sia un trendsetter nel nostro concetto. Ospitalità in una fattoria che non è solo un resort, ma produce prodotti diversi e ristoranti che fanno letteralmente il giro del mondo” conclude Salvatore Ferragamo Jr.
Articolo di robbreport.com
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