Quattro insegne che hanno cambiato il mondo dell’alta ristorazione a Milano.
Città cosmopolita e internazionale, Milano è sempre più aperta grazie alla presenza di differenti contaminazioni gastronomiche. Sono numerosi, infatti, i ristoranti che raccontano le tradizioni di Paesi lontani, che negli anni hanno aperto e si sono consolidati in differenti quartieri meneghini. Il 2022 è un anno importante per molti di loro, data di anniversari milanesi da festeggiare con menu dedicati e speciali drink. Qui la selezione di Robb Report dei ristoranti che quest’anno spengono qualche candelina.
Iyo
Quando 15 anni fa ha aperto Iyo Sushi Fusion Teppan Experience, l’imprenditore Claudio Liu ci ha visto lungo e si è fatto portavoce dell’alta cucina orientale a Milano. Il pesce crudo adagiato su una pallina di riso non era un cibo di tendenza e la gastronomia giapponese ancora poco comprensibile dai palati italiani. Così, con un lavoro che ne ha democratizzato i gusti, unito a un servizio impeccabile e un ambiente ricercato, Liu è riuscito ad affermarsi accanto alle più note insegne della ristorazione italiana. Nel 2014 è arrivata la prima stella per Iyo, ancora oggi l’unica assegnata a un ristorante del Belpaese che propone una cucina non italiana.
L’insegna in via Piero della Francesca festeggia così 15 anni di successi con un nuovo menu di alta cucina giapponese contemporanea e piatti che saranno disponibili a partire da gennaio 2023. Come Hotate Usuzukuri, un carpaccio di capasanta bretone con vinaigrette allo yuzu, umeboshi e polvere di shiso rosso, oppure una croccantissima tempura di calamaretti spillo accompagnata da maionese al nero di seppia e salsa karashi sumiso. Ma il piatto che più rappresenta la storia gastronomica di Iyo, sempre in carta, è senz’altro Ika Somen, un calamaro sfrangiato su cui vengono applicate più di 180 incisioni per ammorbidire la carne, servito con uovo di quaglia, verdure croccanti e salsa soba dashi.
Anniversari milanesi: Bon Wei
Non ha potuto celebrare l’anniversario dei dieci anni a causa delle restrizioni del 2020 e così Bon Wei, ristorante di alta cucina cinese, ha deciso di festeggiare quest’anno il suo dodicesimo compleanno. Aperto nel 2010 dallo chef Zhang Guoqing e dal figlio Zhang Le, oggi patron, il locale ha portato le tradizioni regionali della Cina a Milano con un incredibile lavoro di ricerca, ripercorso in una cena di nove portate accompagnate da tre birre artigianali del brand italo-cinese Postwave Brewing.
Alcuni dei piatti di questo speciale menu resteranno come fuori carta degustabili fino a Natale. Come il manzo d’autunno con funghi fritti xing bao gu accompagnato da birra bionda Kölsch Ale, dalle note di malto e miele, oppure gli Jin Sha Bao Zha Da Xia, letteralmente “gamberoni che esplodono nella sabbia dorata”. Qui le cipolle e i gamberi fritti conquistano il palato con una texture croccante e un sentore leggermente piccante, esaltato dalla birra rossa Amber Ale con piacevoli note agrumate.
Nobu Milano
Aperto nel 2000 e rinnovato nel 2014, dopo due anni di lockdown Nobu Milano spegne finalmente le sue prime venti candeline. Lo stile inconfondibile di Armani e la cucina di Nobuyuki Matsuhisa lo hanno reso un punto di riferimento nel panorama italiano dell’alta ristorazione, diventando un must per chi desidera trascorrere una serata all’insegna del fine dining nel quadrilatero della moda.
I festeggiamenti avranno luogo la serata del 23 novembre con un inedito menu omakase pensato a quattro mani dall’Executive Chef Antonio D’Angelo e Nobu Matsuhisa. La tradizione giapponese incontrerà materie prime di eccellenza italiane e ricette tipiche peruviane con la pregiata bresaola di wagyu con cavolfiore amazu e tartufo confit. Seguiranno poi king crab, avocado, caviale e taro, ostriche con ceviche e sushi a base di cicale, trippa, seppia, cernia e anguilla.
Branzino con miso e asado warishita saranno le portate principali, mentre concluderanno la cena due dessert dai sentori di shiso, yuzu e pera nashi.
Anniversari milanesi: Cittamani
Ha aperto il 4 ottobre del 2017 e ha da poco festeggiato cinque anni di attività. Cittamani, il primo ristorante italiano della chef indiana Ritu Dalmia, si trova nel cuore di Brera e porta il nome del più alto tantra yoga del Buddhismo. In un ambiente dai colori caldi, circondato da specchi che ne amplificano i volumi, gli ospiti passano di fronte al banco bar per poi accomodarsi a tavola e provare l’esperienza di degustazione dedicata alla cucina del subcontinente indiano.
Un percorso ricco di contaminazioni, sapori speziati e combinazioni inattese, capace di armonizzare il calore e lo spirito dell’India con lo stile italiano. Per celebrare il suo anniversario, oltre a una cena con la chef Marina Balakrishnan in occasione del Diwali, Cittamani ha presentato un signature cocktail. Panch Saal è una miscela a base di scotch single malt, liquore poli al miele e sciroppo home-made all’arancia, cannella e chiodi di garofano.
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