L’ultima sneaker del marchio parigino sfoggia con disinvoltura la sua raffinata tradizione artigianale. Che nasce così.
articolo di Kareem Rashed
Sin dalla sua nascita nel 1895, il calzaturificio parigino Berluti è celebre per avere saputo bilanciare la tradizione artigianale classica con uno stile irriverente. Alessandro Berluti, il fondatore del marchio, si è affermato grazie a una Oxford Wholecut elegantemente scolpita con cuciture minime, un design straordinariamente moderno per la fine del XIX secolo.
Quasi 100 anni dopo, i discendenti hanno sviluppato un metodo di tintura del pellame non convenzionale, in grado di produrre colorazioni intense e patine decorative, creando calzature che spiccano in un mare di sobri marroni e neri. Oggi il marchio è riuscito a canalizzare questo spirito ribelle in un design che sfida le convenzioni della moda: una sneaker che sfrutta tutte le conoscenze tecniche utilizzate per le sue scarpe eleganti. Si chiama Play-Off, si ispira alle scarpe da basket e, pur non essendo la prima di Berluti, è la più sportiva del brand. Anche grazie al look decisamente casual, mantiene un’eleganza informale, che non tradisce gli intenti iniziali.
Le calzature sono realizzate a mano nello stesso laboratorio italiano dal quale escono tutti gli articoli di pelletteria della maison, dagli stivali su misura alle valigie. Vecchia scuola e alta tecnologia si incontrano nello stabilimento fuori Venezia, ed entrambe giocano un ruolo cruciale nella fabbricazione della Play-Off.
Berluti, la forma innanzitutto
Come per ogni calzatura di pregio, la costruzione inizia da un modello di legno intagliato a mano. Alessandro Berluti nasce come ebanista, quindi particolarmente abile con il legno. Una competenza di cui l’azienda va fiera ancora oggi.
Ci vuole occhio
Il team di progettazione di Berluti a Parigi crea uno schizzo che il laboratorio italiano ha il compito di trasformare in un modello tridimensionale, tenendo conto di ogni dettaglio tecnico e criticità strutturale. Pur con il supporto fornito a questo processo dalla tecnologia Cad, alla fine è l’occhio del modellista a decidere.
Vedo non vedo
I colori straordinariamente vivaci, marchio di fabbrica di Berluti, richiedono un pellame speciale, una pelle di vitello pieno fiore che viene conciata singolarmente a mano anziché in massa in barili, il che la rende più dura e meno permeabile alle tinture.
Berluti, andare a pezzi
Ciascun pellame viene analizzato per identificare eventuali difetti e il modello viene tagliato in modo strategico per ridurre al minimo lo spreco di materiale prezioso. Per un paio di sneakers sono necessari 80 pezzi, tutti tagliati dallo stesso pellame per evitare discrepanze tra la scarpa destra e quella sinistra.
La magrezza
Per mantenere le linee eleganti del design, i bordi in cui si incontrano due pezzi di pelle devono essere estremamente sottili, altrimenti le cuciture risulterebbero molto più voluminose. Una macchina raschiatrice appiattisce la pelle di ciascuno degli 80 pezzi della tomaia fino a renderla sottile come un foglio di carta. Ma ancora estremamente resistente.
Cuciture chic
Poiché le cuciture sono sia un elemento di design sia un requisito strutturale, viene prestata grande attenzione all’assemblaggio della tomaia. Alcuni elementi sono cuciti dall’interno verso l’esterno, nascondendo le cuciture, mentre altri sono veri e propri elementi decorativi.
Berluti, fedele alla forma
La tomaia e la sua fodera vengono riscaldate per renderle ancora più morbide prima che vengano distese sulla forma. La soletta viene posata sul fondo e la tomaia fissata con la colla prima che il tutto venga martellato a mano per adattarsi alla conformazione del modello.
Ci vuole l’esperto
L’unico elemento che Berluti commissiona all’esterno è la suola in gomma composita delle sneakers, prodotta nelle Marche da uno specialista di suole sportive. La suola adersice alla soletta e poi cucita lungo il perimetro della scarpa, per garantire una maggiore resistenza e lucentezza.
Colori vivi
Ogni tonalità della tavolozza di Berluti viene miscelata su misura, avvalendosi di numerosi pigmenti e ciascuna calzatura completamente assemblata viene dipinta a mano con diversi coloranti per ottenere i ricchi chiaroscuri che contraddistinguono la patina dell’azienda. Una volta completato il processo di verniciatura, che dura più di tre ore, la pelle viene cerata per ottenere una patina lucente (e resistente all’acqua).
Articolo tratto dal numero invernale di Robb Report
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