Ambienti sofisticati, grande attenzione ai particolari, architetti ispirati al design della scuola meneghina. E un’atmosfera che sotto la grande Cupola dona una sensazione di intimità, in un ambiente di grande charme. Sotto le feste poi la magia si moltiplica, grazie a luci, neve e un esercito di babbi Natale.
Fulcro delle feste a Milano, la Galleria Vittorio Emanuele II accende luminarie, alberi di Natale fatti di pietre preziose, insegne dei negozi chic. Tra le immagini più amate e ricercate da milanesi e turisti, la facciata del Park Hyatt Milano, icona dell’ospitalità 5 stelle lusso dalla vocazione cosmopolita.
È proprio qui infatti che tradizione vuole si festeggi il Natale in maniera molto creativa, con il party glamour di metà dicembre alla baita di legno con neve e slitta, fino all’appuntamento per i più piccoli della Vigilia, con la squadra dei babbi Natale che arrivano da Firenze. Con il suo ingresso sulla riservata via Tommaso Grossi, l’hotel è uno dei simboli della città, a due passi dal Duomo, dalla sede della Borsa e del distretto finanziario, dalle boutique del quadrilatero, in posizione strategica per chi si muove per viaggi d’affari, moda e design.
Progettato dall’architetto Ed Tuttle all’interno di un palazzo classico ottocentesco, fin dall’apertura, nel 2003, Park Hyatt Milano è l’emblema di una contemporaneità e di un lusso sofisticato. Le 106 camere e suite, completamente rinnovate nel 2021 per offrire un’esperienza sempre più personalizzata, valorizzano gli originali dettagli di architettura e design tipici della scuola milanese.
L’ospitalità del Park Hyatt Milano
Da sempre luogo d’incontro e di scambio per uomini d’affari, creativi, viaggiatori, le aree comuni ospitano il ristorante gastronomico Pellico 3; il Mio Lab bar, per il rito dell’aperitivo; La Cupola Lobby Lounge, cuore nevralgico della vita dell’hotel, dalle colazioni alla cena. Entrando dall’ingresso principale, l’ampio ambiente colpisce per la luce naturale proveniente dalla cupola di vetro. Un’importante struttura alta nove metri che dona all’ambiente luminosità e un senso di accoglienza immediato.
Per chi desideri provare l’innegabile ospitalità dell’albergo, basta sedersi a uno dei tavolini o al bel bancone del Mio Lab & Dehors, punto di riferimento in città per l’arte della mixology. Dai suoi spazi si diffonde ogni sera un ritmo vibrante scandito dalla gestualità dei barman, intenti a eseguire grandi classici o la variazione estrosa dei signature cocktail. Una selezione di assaggi, creati ad hoc, accompagna i drink, dalle 17 alle 24.
Di grande emozione gastronomica la cena al Pellico 3 Milano, riprogettato nel 2022 da Flaviano Capriotti Architetti Studio e guidato dal giovane
ed eclettico executive chef Guido Paternollo, che esplora e sviluppa un concetto di assoluta leggerezza ed equilibrio. Un luogo dove cucina e stagionalità vanno di pari passo, aperto dal martedì al sabato dalle 19 alle 22.
L’area benessere e le suite
La cura degli ospiti è speciale anche alla Spa Aqvam, con i trattamenti innovativi 111Skin, il luxury skincare brand londinese che pone grande attenzione al processo di invecchiamento e un approccio olistico alla bellezza. Stanze e suite (25, di diverse dimensioni e categorie) sono state progettate per regalare il massimo comfort.
Ispirati dall’estetica meneghina, gli architetti hanno sviluppato una palette di tonalità cromatiche che riprendono i colori della città e in particolare del Duomo. Pavimentazioni in rovere chiaro e pareti color vaniglia conferiscono nuova luce agli ambienti. Elementi di design contemporaneo vengono combinati a linee più classiche, in una perfetta sintesi tra innovazione e tradizione.
La sala da bagno rispecchia il lusso discreto che distingue l’albergo, ed è ampia quanto il resto della camera, dotata di ogni comfort. Il risultato è un design dal fascino senza tempo capace di trasmettere calore e un benessere senza pari.
Articolo tratto dal numero invernale di Robb Report
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