Phillips espone il leggendario Patek Philippe Referenza 96 e i preziosi dell’ultimo imperatore della dinastia Qing. L’occasione è l’inaugurazione della nuova sede della cassa d’aste in Asia.
Phillips, in associazione con Bacs & Russo, ha annunciato la presentazione di una serie di manufatti appartenuti ad Aisin-Giro Puyi. Gli averi dell’ultimo imperatore della dinastia Qing saranno esposti in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del marchio in Asia, nel distretto culturale di West Kowloon a Hong Kong. Pezzi forti un Patek Philippe Referenza 96 Quantieme Lune, un ventaglio di carta, un taccuino manoscritto, dipinti ad acquerello e un’edizione stampata in pelle degli Analetti di Confucio.
Dal 1945 al 1950, l’imperatore deposto fu tenuto prigioniero nell’ex Unione Sovietica. Durante questi cinque anni, un funzionario che parlava correntemente il mandarino servì come interprete dell’Imperatore. Gli oggetti dimostrano la straordinaria amicizia che si sviluppò tra Puyi e il suo traduttore russo. Phillips presenterà i manufatti a Hong Kong, dove saranno esposti dal 18 al 31 marzo. Seguirà poi un tour internazionale a New York, Singapore, Londra, Taipei e Ginevra.
Il leggendario Patek Philippe Referenza 96
Il Patek Philippe Referenza 96 Quantieme Lune è una referenza di enorme importanza per il patrimonio del marchio. Mentre in precedenza si conoscevano solo sette referenze con tale complicazione, l’esemplare in questione è l’ottavo a comparire al pubblico. La cassa Calatrava in platino è stata realizzata da Antoine Gerlach e identificata dal timbro Key number 4. Il quadrante presenta numeri arabi abbinati a un anello in oro rosa e a lancette Feuille. All’interno del segnatempo è alloggiato un orologio da 11″.
Con la presentazione della referenza 96 nel 1932, il movimento entra nel 1937 nell’attuale cassa modernista in platino con influenze Bauhaus. Esistono solo due esemplari con l’esatta forma del quadrante, che include una configurazione araba smaltata Roulette. Entrambi incassati in platino con numeri di movimento consecutivi, uno fa parte della collezione del museo Patek Phillipe, mentre il secondo è stato venduto nel 1996 a un collezionista privato.
Estremamente prestigioso, l’orologio è conservato nelle sue condizioni originali e intatte. Un’ulteriore conferma della sua autenticità è data dall’Estratto degli Archivi Patek Philippe, che menziona un quadrante argentato, una zona in oro rosa e indici in smalto, prodotto a partire dal 1929 e successivamente venduto il 6 ottobre 1937.
Gli altri oggetti all’asta
Tra gli oggetti che accompagnano l’orologio c’è il ventaglio di carta rossa, che Puyi ha regalato al suo interprete a Tokyo, sul quale è incisa una poesia scritta in cinese. L’elenco comprende un taccuino, con all’interno una serie di appunti sui costumi e sulla vita quotidiana in Cina. Un’edizione rilegata in pelle degli Analetti di Confucio testimonia l’attaccamento dell’Imprenditore ai valori e agli insegnamenti tradizionali del famoso filosofo e politico, tuttora acclamato come l’esempio dei saggi cinesi. Saranno esposti anche quindici acquerelli attribuiti al cognato di Puyi, Runqi, che raffigurano scene rurali.
Immagini courtesy Phillips
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