Da Lampl Stube, ristorante fine dining dell’Hotel Lamm di Castelrotto, lo chef Marc Oberhofer offre un assaggio del suo territorio solamente a dieci commensali per volta.
All’ombra del grande campanile di Castelrotto, nella piazzetta dove per le feste si radunano le bancarelle per chi ama fare un giro ai mercatini di Natale, si trova l’ingresso del Zum Lampl Cafè e Bistrò dell’Hotel Lamm. Da sempre punto di riferimento per chi abita qui – nel 1668 era già una taverna per i viandanti – e per i turisti che nella stagione invernale affollano le piste da sci, è un punto di ristoro informale da cui si passa per accedere alla sala raccolta di Lampl Stube, ristorante gourmet dell’hotel.
Lampl Stube, il regno di Marc Oberhofer
Solo dieci coperti coperti distribuiti su tre tavoli consentono ai commensali di vivere un’esperienza raccolta, affidandosi alle mani dello chef altoatesino Marc Oberhofer. Approdato all’Hotel Lamm nel 2018, dopo la ristrutturazione che ha regalato all’albergo un inedito volto contemporaneo e sostenibile, ha portato la sua visione creativa, interpretando con estro gli ingredienti del territorio e rileggendo la tradizione montana in chiave gourmet. La carta racchiude una serie di ricette che raccontano molto degli equilibri e dei sapori cari a Oberhofer svelati, in un crescendo di gusto, attraverso due percorsi degustazione.
Le materie prime arrivano dal territorio, lavorate da visionari come Harald Gasser di Aspinger Raritäten, che recupera varietà autoctone dimenticate e mette a dimora ortaggi provenienti da tutto il mondo. Con una tale ricchezza di gusto, Oberhofer definisce il suo spartito di sapori, che si legano al territorio e risuonano in piatti come le tre zuppe, servite fumanti all’interno di piccole cocotte. Oppure nei tortelli al formaggio di montagna, ribes e tartufo, realizzati con una pasta di sangue di maialino che ne acuisce le note gustative, legandosi alla spiccata acidità dei frutti di bosco.
Assaporare l’Alto Adige
Punti forte del menu sono i due piatti che concludono la degustazione salata. Prima il Lucioperca servito con champignon fermentati e koji di noci, equilibrato e dal morso deciso, grazie ai sentori di umami e alle note vivaci della fermentazione. Poi il Wagyu nostrano allevato a Renon, che arriva a tavola grigliato e accompagnato da topinambur e gel di pere Kloatzn (classico e affumicato), rara varietà locale.
Ad accompagnare le portate di Lampl Stube ci pensano le selezioni di etichette di Gianluca Rovai, maître toscano che gioca con produzioni dell’Alto Adige e si spinge anche oltre confine. Per un assaggio di montagna nel cuore dell’Alpe di Siusi.
Immagini courtesy Hotel Lamm
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