La città del Leone è avanguardia e tradizione, che convivono tra i suoi quartieri, nei menu dei ristoranti stellati e nei chioschi di street food, rappresentativi delle diverse culture presenti nell’agglomerato urbano ricco di natura rigogliosa.
Verde a perdita d’occhio, la baia che si apre e lascia spazio ai grattacieli e la ruota panoramica più alta di tutta l’Asia, dove cenare a lume di candela. La grandezza di Singapore colpisce per quanto sia distribuita in un territorio così piccolo: larga appena 42 chilometri da est a ovest e soli 23 da nord a sud, la città-stato è oggi il più importante hub del Sudest asiatico. In ogni angolo si respira un senso di progresso che non prescinde dalla valorizzazione delle diversità dei popoli che tutt’ora fanno parte del suo tessuto sociale, le cui tracce sono ben visibili in quartieri come Chinatown e Little India.
La cultura gastronomica di Singapore
La Città del Leone è quindi un piccolo scrigno di culture e tradizioni da scoprire, meta per appassionati gourmet che qui possono trovare ristoranti stellati e mercati ricchi di street food dalle origini più disparate. Il Maxwell Food Centre conta più di cento chioschi tutti differenti, mentre nel Chinatown Food Complex si trova l’Hong Kong Soya Sauce Chicken Rice & Noodle, primo ristorante di cibo da strada a conquistare un macaron Michelin.
Chi vuole immergersi nella natura, potrà passare al National Orchid Garden, sito protetto dall’Unesco che ospita più di duemila specie di orchidee, fiore nazionale di Singapore. Spettacolare anche il parco Gardens by The Bay con i Supertrees, strutture verdi alte fino a cinquanta metri tra cui passeggiare ammirando lo skyline della città, visibili anche dal rooftop del Marina Bay Sands, luxury hotel di 57 piani, meta per un aperitivo nel cocktail bar panoramico Cé La Vi, oppure per fare un bagno (ma solo se si è ospiti dell’albergo) nella piscina a sfioro più alta della città, che si erge sul colmo delle tre torri dell’hotel.
L’ospitalità di lusso al Raffles Singapore
Per vivere il lato più lussuoso di questa destinazione, c’è il Raffles Singapore, albergo aperto nel 1887 e frequentato da celebrità come Elizabeth Taylor, Charlie Chaplin e Karl Lagerfeld. Le sue suite raffinate sono in stile coloniale con un tocco contemporaneo, dai pavimenti in legno scuro ai letti a baldacchino, accompagnate da un servizio di private butler pronto a soddisfare ogni richiesta dell’ospite.
Ma qui non si riposa soltanto: gli amanti dei drink possono fare tappa al Long Bar e assaggiare il celebre Singapore Sling, cocktail fruttato simbolo della città, nato proprio a questo bancone nel 1915. Oppure fermarsi a cena nel ristorante stellato La Dame de Pic, indirizzo asiatico della chef Anne-Sophie Pic dove poltroncine e divani dalle nuance rosa e prugna fanno da sfondo a piatti eleganti, che coniugano la tecnica francese a suggestioni asiatiche. Come il Chawanmushi, piatto giapponese a base di uova arricchito con la dolcezza dei gamberi, la nota fresca del cetriolo e il caviale a completare.
Gli indirizzi stellati
Per morsi autentici di Singapore è necessario prenotare un tavolo al Labyrinth, ristorante una stella Michelin dove lo chef Han Li Guang porta a tavola memorie gastronomiche e tecniche antiche recuperate. Come l’omaggio all’Hae Mee Tng, una zuppa di gamberi e noodle cinese, accompagnata da un cracker di testa di gambero con alghe e una salsa al peperoncino.
L’alta cucina italiana trova invece posto da Braci, fine dining stellato a Boat Quay guidato dallo chef piemontese Matteo Ponti, con un menu degustazione a mano libera ispirato alla cucina del nord Italia, servito nella terrazza panoramica con vista sul fiume della città.
Il rinnovato Mandarin Oriental Singapore
Gli amanti del lusso contemporaneo dovranno alloggiare nel rinnovato Mandarin Oriental Singapore, scegliendo le suite con vista su Marina Bay, ideali per coniugare il massimo comfort a una vista senza pari. A disposizione di chi sceglie le camere premium, l’accesso Haus 65 una social lounge al 21esimo piano per rifocillarsi a colazione e durante il giorno, godendosi momenti di privacy assistiti da un servizio impeccabile. La zona piscina con lettini dalla trama rigata bianca e verde accoglie chi vuole abbronzarsi, mentre il ristorante Cherry Garden consente di assaporare la più autentica cucina cinese. Si parte da una selezione di Dim Sum di carne, pesce e vegetariani, per poi passare al signature del locale: il riso fritto con salsa XO e carne Wagyu. All’ora dell’aperitivo la tappa è al MO Bar, dove scegliere un cocktail dalla drink list “Blue Print”, dedicata alle attrazioni più celebri della città.
I migliori cocktail bar in città
Per chi vuole fare le ore piccole c’è Atlas, spettacolare locale all’interno del Parkview Square, ispirato allo stile art déco dei grattacieli di New York, con un’imponente bottigliera che domina lo spazio, oppure Jigger & Pony al piano terra dell’Amara Singapore, cocktail bar che propone una carta di 24 twist on classic.
Prima di andare a dormire, l’ultimo drink si beve al Manhattan, rickhouse dentro all’hotel Conrad Singapore Orchard, che custodisce botti per l’invecchiamento di distillati, bitter e cocktail. Tra drappeggi e poltrone Chesterfield si degustano grandi classici della mixology raccolti nel menu “Broadway Spirited” come il Manhattan, invecchiato per otto settimane in botti di rovere americano e completato al tavolo con il suo carrello dedicato.
Un emblema della tradizione, proiettato nella contemporaneità grazie al servizio, che rispecchia appieno lo slancio di Singapore: città-stato che non dimentica le sue radici, ma continua a guardare al futuro.
Articolo tratto da numero invernale di Robb Report
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