Il popolare maestro favorisce l’affinamento in vasca coniugando l’arte dei suoni con la scienza. Con il suo lavoro unisce la musica, il vino e il codice armonico-naturale
Cantina vitivinicola Musikè, in greco ‘muse’ (alias il canto, la danza, il sonoro) stringe una partnership con la distilleria Berta e metodo Fre&Man. Sono queste le nuove sfide extra palchi del maestro, compositore e direttore d’orchestra Giuseppe ‘Peppe’ Vessicchio.
L’avventura enologia di Peppe Vessicchio
Un percorso di affermazione nel campo enologico di grande respiro, con l’ausilio dei soci Andrea Rizzoli e Riccardo Iacobone (già titolare di Rosarubra e Torri Cantine), che da vita ad una realtà che è vanto per l’intero territorio nazionale.
Tra le referenze più apprezzate della cantina il Sesto Armonico Montepulciano d’Abruzzo DOC e il Sesto Armonico Trebbiano d’Abruzzo DOC, due vini “trattati” con le frequenze della musica-armonico-naturale mentre ancora stazionano nelle vasche d’acciaio, cioè un pre-affinamento indotto dalle vibrazioni di questa speciale polifonia che ne evolve i legami rendendo il prodotto equilibrato e godibile al palato in brevissimo tempo. Non solo. Il progetto Musikè è ancora impegnato nel sostegno dei giovani musici che si segnalano per dedizione e capacità nel proprio percorso di formazione.
“Suona melodioso piuttosto che “è una sinfonia di sapori” o semplicemente “è armonico”, sono associazioni spontanee che nascono dal fatto che nel profondo di noi stessi conosciamo molto bene i valori che in taluni casi la musica è stata capace di esprimere oppure di evocare nella nostra mente”, racconta il Maestro. “Diventa così un termine per misurare quel che ci piace. La musica è ovunque. Si affianca al vino come ad ogni altra espressione della vita”
Una connessione naturale
“La musica è l’arte e la scienza dei suoni. Fin dall’antichità, a questa disciplina, venivano attribuiti poteri magici. A mio avviso, proprio per i presupposti scientifici che stanno alla base del codice musicale”, aggiunge Vessicchio, che applica la sua musica “armonico-naturale”, proprio perché dotata di tale codice. “Sull’acciaio il potere di risonanza è amplificato dalla sua capacità di conduzione elettrica. Applichiamo un trasduttore alla parete della vasca. È bello ascoltare la vasca che “suona” e pensare che il vino si stia immergendo in un “bagno di armonia”. Dopo pochi minuti il vino si rivela più morbido, gli elementi che spiccavano troppo si smorzano lasciando la ribalta gustativa anche agli altri partecipanti, il tutto si equilibra”.
Peppe Vessicchio, da dove arriva il codice armonico-naturale
Per cercare di scoprire questo codice, il maestro si è rimesso a studiare Mozart all’età di cinquant’anni. “L’ho fatto approfonditamente perché avevo letto le pubblicazioni di svariati scienziati sugli effetti miracolosi della sua musica. A me non sembra che le sue composizioni siano prive di slancio artistico. Sono più di quindici anni che pratico il codice Armonico-Naturale e mi accorgo che sempre più facilmente, adesso, l’istinto è capace di produrre idee che in prima istanza combacino tra loro nella coerenza strutturale che la giusta composizione richiede. Di solito, quando tutto questo avviene fluidamente, parte l’emozione”.
Fre&Man è una naturale evoluzione di tutto questo. “Il vino non chiede molto: in primis un ambiente equilibrato nel quale evolvere al meglio. Niente luce, ridottissime escursioni di altri parametri quali quelli termici ed elettromagnetici. Tutti sappiamo che questa materia, una volta terminata la fermentazione, dal punto di vista chimico, cioè quali-quantitativamente, non cambierà sebbene noi ne apprezziamo quei cambiamenti gustativi che definiamo appunto “evoluzione” o “maturazione”. Allora cos’è che cambia? Cambiano i legami tra le molecole, legami che sono di natura elettrica. Le onde sonore, misurabili in frequenza, hanno la capacità di interloquire con questi legami. Se l’insieme di queste onde possiede uno specifico equilibrio, una condotta rispettosa dei principi naturali che da secoli sono custoditi nel concetto dell’uno qui rappresentato dalla corda che attribuiamo a Pitagora, il vino riconosce nelle sue vibrazioni quella pace ambientale che permetterà ai suoi legami di trovare la sua migliore condizione per andare avanti, più coeso, più forte, più longevo. È una azione che utilizza la scienza matematica e l’arte strutturate nella Natura”, conclude Vessicchio.
Musikè, un sogno che diventa realtà
Musikè nasce da un piccolo sogno e da una proposta affettuosa avanzata da Riccardo, tra i primi a riconoscere, insieme al suo enologo Camillo Zulli, gli effetti straordinari del metodo sul vino. “Vedendomi correre affannosamente con Andrea su e giù per l’Italia vitivinicola per realizzare prodotti con varie aziende un giorno mi ha detto “ma perché non fai una tua cantina? Così nacque Musikè in Abruzzo, terra vocalissima al vino che regala uve di qualità e in gran quantità”.
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