La boxe britannica punta sul futuro con Daniel Dubois e Moses Itauma, due pugili destinati a raccogliere l’eredità di campioni come Anthony Joshua e Tyson Fury.
Ci sono momenti spartiacque nella storia dello sport che dividono ciò che avrebbe potuto essere da ciò che sarà realmente. Guardando il tabellino degli incontri programmati per gli ultimi mesi del 2024, sembrava quasi che i biglietti per il 2025 fossero già in vendita. Se a maggio, durante l’ormai leggendario incontro tra Fury e Usyk, era stato l’ucraino ad unificare le cinture, qualche mese dopo il campione aveva dovuto cedere senza combattere (in assenza di una difesa del titolo) la cintura IBF World Heavyweight Champion, finita un po’ per caso tra le braccia di Daniel Dubois.
Un caso fortuito, considerando che il secondo incontro tra il colosso gipsy e il campione dell’est Europa era già in programma per il 21 dicembre, lasciando il tempo per organizzare una difesa a Dubois contro Anthony Joshua. La strada sembrava tracciata: finalmente, dopo un decennio, tutte le pedine erano al posto giusto per il grande finale. E invece, oggi sappiamo che non lo vedremo mai.
Il match mancato: Fury vs Joshua
Dal 2012, anno delle Olimpiadi di Londra, due pugili inglesi hanno dominato la scena mondiale, riaccendendo la passione per la boxe nel Regno Unito. Tyson Fury e Anthony Joshua hanno collezionato cinture e titoli, incarnando due personalità opposte sotto la stessa bandiera.
Anthony Joshua, nato nel 1989 a Watford da una famiglia di origini nigeriane, è una figura celebre nella boxe moderna. Dopo aver conquistato l’oro olimpico davanti al pubblico di casa, Joshua ha debuttato nel professionismo nel 2013, imponendosi per potenza e tecnica. Nel 2016 ha vinto il titolo IBF dei pesi massimi contro Charles Martin, affermandosi come uno dei migliori della sua generazione. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da momenti difficili. Le sconfitte contro Andy Ruiz Jr e Oleksandr Usyk hanno messo in discussione il suo dominio, pur lasciandolo tra i principali contendenti. Fuori dal ring, Joshua si sempre distinto per il suo impegno sociale, promuovendo messaggi di unità e sostenendo cause benefiche.
Dall’altra parte, Tyson Fury, classe 1988, originario di Wythenshawe, incarna il lato più eccentrico e controverso della boxe. Proveniente da una famiglia di origini gitane, ha raggiunto il vertice nel 2015 conquistando i titoli Wba, Ibf, Wbo e Ibo. Tuttavia, la sua carriera è stata interrotta da battaglie personali con la depressione e l’abuso di sostanze, che lo hanno allontanato dal ring per anni.
Un duello atteso da un decennio
Per oltre dieci anni, la boxe ha sognato di vedere questi due giganti affrontarsi sul ring. Ma tra sconfitte, infortuni e imprevisti, il tanto atteso incontro non si è mai concretizzato. Il 2024 sembrava offrire una possibilità concreta: un ultimo ballo tra Fury e Joshua prima che il tempo e una nuova generazione prendessero il sopravvento. Con Fury potenzialmente trionfante in Arabia Saudita e Joshua favorito contro Daniel Dubois. L’incontro avrebbe potuto unificare i titoli, diventando uno dei più grandi eventi nella storia della boxe britannica.
Un sogno irrealizzato della boxe britannica
Ma il destino ha scelto diversamente. Joshua è stato sconfitto per Ko tecnico in un match senza storia, mentre Fury, pur salvando l’onore, ha perso ai punti a Riyadh. Così, quello che poteva essere il culmine di una rivalità decennale resta un sogno mai realizzato, destinato a far discutere appassionati e addetti ai lavori per gli anni a venire. L’incontro si potrebbe fare lo stesso, e molti lo chiedono, sottintendendo che ormai, essendo fuori dai giochi titolati, tanto varrebbe affrontarsi in un match tra leggende. Tuttavia, a inizio gennaio, Fury ha deciso di mettere definitivamente la parola fine al sogno.
Con la consapevolezza di chi ha aspettato troppo per cogliere un frutto ormai marcito, il “Re dei Gitani” ha annunciato il proprio ritiro definitivo dalla boxe. Chiudendo la porta al suo ultimo grande match della carriera, e di riflesso negandolo forse anche alla sua nemesi, Anthony Joshua, che si trova a fare i conti con un futuro privo di un Main Event globale dopo dieci anni di protagonismo.
La nuova era della boxe britannica
La fine di un campione non rappresenta solo un declino sportivo, ma anche quello di un impero finanziario e imprenditoriale. Tyson Fury ha lanciato una linea di abbigliamento sportivo e casual in collaborazione con grandi retailer, oltre a pubblicare due libri autobiografici di successo che raccontano la sua carriera e le sue battaglie personali. Inoltre, ha ampliato la sua notorietà partecipando a programmi televisivi e firmando contratti redditizi per il merchandising legato al suo soprannome, “The Gypsy King”.
Anthony Joshua, invece, ha diversificato i suoi investimenti creando la società Ajbxng, un marchio di abbigliamento sportivo, e siglando partnership con brand globali. Ha anche investito nel settore immobiliare e in startup tecnologiche, consolidando la sua immagine di imprenditore lungimirante. E se ora i due viaggiano verso il viale del tramonto, la boxe britannica guarda al futuro con due nomi che emergono come simboli di una nuova generazione e che potrebbero contribuire a mantenere vivo tanto lo spettacolo quanto il giro d’affari: Daniel Dubois e Moses Itauma.
Daniel Dubois e Moses Itauma
Daniel Dubois, attualmente campione in carica, nato nel 1997 a Greenwich, Londra, si è distinto per la sua combinazione di potenza e precisione, guadagnandosi il soprannome “Dynamite”. Moses Itauma, diciannovenne del Kent, ha già impressionato con il suo record dilettantistico e le rapide vittorie nel professionismo dove ha debuttato nel Debuttando tra i professionisti nel 2023 consolidando la reputazione di essere uno dei prospetti più eccitanti della boxe globale
Il futuro ha un solo vincitore: il pugilato britannico
Sono tanti gli incontri che ci attendono nel 2025 e molte le suggestioni che li accompagnano. Moses Itauma potrebbe battere il record di Mike Tyson come il più giovane campione del mondo dei pesi massimi nella storia della boxe (Tyson stabilì questo primato il 22 novembre 1986, quando sconfisse Trevor Berbick per il titolo Wbc dei pesi massimi all’età di 20 anni e 4 mesi) e potrebbe farlo proprio in un confronto diretto con Dubois. Oppure potrebbe essere questo secondo ad avere diritto a provare ad unificare le cinture contro l’ucraino. Infine il ritiro di Fury sarà veramente definitivo?
La notizia ha sorpreso molti, tra cui il suo promotore Frank Warren e Eddie Hearn, promotore di Anthony Joshua, che hanno espresso il loro disappunto riguardo alla decisione. Chissà che non si apra la porta per un leggendario addio alle armi. Vada come vada il vincitore di tutti questi incontri è già designato. Dal 2012 a oggi la dinastia dei pugili britannici pare non voler cedere il passo. Il Regno Unito sembra destinato a mantenere il suo posto al centro della scena pugilistica globale, con l’Union Jack pronta a sventolare ancora a lungo sui ring di tutto il mondo. Il futuro ha un solo vincitore: il pugilato di Sua Maestà.
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