Dal Lago di Como a Taormina, alcuni spazi verdi celebrano la razionalità dei giardini all’italiana includendo bagliori di inaspettata meraviglia.
Giardiniere e coltivatore appassionato, Hermann Hesse scriveva: “Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno. Ci si deve risolvere ad amare anche le imperfezioni, altrimenti ci si illude”. E come dargli torto. Saper orchestrare uno spazio verde è un’arte sottilissima che non ammette l’arroganza di piegare la natura ai propri desideri. Richiede di esercitare l’ascolto e la pazienza, ma anche di accogliere con benevolenza l’imprevisto, oltre a un grande, sconfinato amore per tutto ciò che è selvatico.
Giardini all’italiana, il ruolo dell’elemento selvatico
Perché, per dirla con le parole di Antonio Perazzi, paesaggista, botanico e scrittore – autore, tra gli altri, di “La natura selvatica del giardino”, pubblicato da Einaudi – è proprio l’elemento selvatico a infondere armonia nel paesaggio. Per Villa Amagioia, residenza privata sull’appennino emiliano, Perazzi ha disegnato un giardino fatto a scatola cinese, con muri di siepi, stanze colme di collezioni di piante e rarità botaniche, oltre a una piscina, una serra e un grande orto. Un giardino (entrato nel circuito dei Grandi Giardini Italiani), dove l’elemento naturale spontaneo dialoga con quello umano.
Il Mandarin Oriental sul Lago di Como tra eleganza e natura libera
Una tendenza sempre più diffusa, quella di inserire sprazzi di libertà selvatica nella progettazione del verde, che anima anche i giardini di alcuni hotel prestigiosi come il Mandarin Oriental sul Lago di Como. Progettato dalla paesaggista Patrizia Pozzi, coniuga la fascinazione per alcune storiche ville intorno al lago – tra cui Villa Carlotta, Villa Melzi e Villa del Balbianello – con la volontà di offrire un’oasi lussureggiante in cui gli ospiti possano passeggiare accarezzando cespugli di rododendri, azalee e camelie. Un luogo in cui le geometrie tipiche dei giardini all’italiana – espressione di una visione antropocentrica della natura – si lasciano percorrere da lampi di inconsueto e di imperfetto.
Passalacqua e l’armonia tra giardino all’italiana e paesaggio naturale
Sempre sulle sponde del Lago di Como, poi, i giardini terrazzati di Passalacqua, storica dimora oggi trasformata in hotel di charme, accoglie un giardino all’italiana disegnato da Emilio Trabella, artista del verde e botanico scomparso nel 2019, ma anche roseti, un frutteto, un pollaio e un orto. Poco distante si estende il bosco, con i suoi sentieri che circondano Moltrasio e conducono a cascate e piscine naturali.
Il Grand Hotel Timeo di Taormina
Un tripudio di quella bellezza che Florence Trevelyan, nobildonna inglese amante della natura, era riuscita a dare forma a Taormina, nei sei acri di giardino oggi proprietà del Grand Hotel Timeo. Un esempio di quell’arte complessa, eppure profondamente poetica, di dare forma al giardino di cui parlava Hermann Hesse.
Articolo tratto dal numero primaverile di Robb Report Italia
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