Sul lago di Como, un progetto di interior design di Philippa Thorp esprime la personalità di una famiglia globetrotter.
Potrà suonare iperbolico, ma progettare gli interni di una casa è un atto che racchiude profonda sacralità. Nasce dall’ascolto empatico e dalla sottile capacità di tradurre il sentire del committente in un luogo materico, vivo. Ne è consapevole Philippa Thorp, interior designer londinese e fondatrice dello studio Thorp, che sulle rive del Lago di Como ha progettato la casa vacanze di una famiglia con radici sparse tra Regno Unito, Stati Uniti e Australia.
L’eleganza senza tempo secondo Philippa Thorp
Una villa sospesa nel tempo eppure contemporanea nel guardare al passato con velata nostalgia. “Molte dimore della zona risalgono agli anni ‘20 del Novecento e volevamo catturare l’eleganza di quei tempi. Allo stesso modo, ogni dettaglio è stato realizzato su misura e in sintonia con i clienti”, spiega Philippa Thorp. Gli interni preesistenti sono stati completamente ridefiniti da un’attenta stratificazione di texture e materiali che rimandano alla tradizione del luogo. “Per il pavimento della cucina abbiamo scelto uno stile terrazzo con frammenti di marmo provenienti da cave locali”, spiega la designer.
Artigianato italiano
“L’artigianato italiano ha svolto un ruolo fondamentale in tutto il progetto, con maestri che hanno messo a disposizione la loro abilità rafforzando la continuità con il patrimonio locale”. La collaborazione con marchi prestigiosi come de Gournay, Fortuny Textiles, Mirei Monticelli e Rupert Bevan contribuisce poi a imprimere ulteriore charme agli ambienti, sempre percorsi da richiami alla storia personale dei componenti della famiglia. “Uno degli elementi che amo di più è il soffitto dello studio della cliente, dove abbiamo reinterpretato il motivo e i colori del suo abito preferito di Dolce&Gabbana. È un tocco estremamente intimo, un’espressione di personalità”, prosegue Philippa Thorp.
La sala giochi, cuore conviviale del progetto di Philippa Thorp
Punto nevralgico della casa è poi la sala giochi, concepita per celebrare lo spirito conviviale dei proprietari. “Aver vissuto una vita festaiola mi ha insegnato chiaramente cosa rende una serata memorabile”. Il risultato è un ambiente che invita alla socialità, con un jukebox per immergersi in atmosfere retrò, un tavolo da poker, un bar e un biliardo, elementi che trasformano la stanza in una destinazione dentro la casa stessa. Una dimora progettata per abbracciare lo stile di vita e le esigenze dei suoi abitanti. “Progettare case è un processo intimo e adoro tradurre le visioni dei miei clienti in spazi profondamente personali. Nel farlo, il viaggio è gratificante quanto il risultato finale”.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report Italia
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