Il locale ha subito un restyling in grado di creare connessioni tra gli spazi a più livelli
Ha usato lo stop forzato del lockdown per rifarsi il look, e ora La Ménagère di Firenze si candida a giocare un ruolo di primo piano nella ristorazione sia tra i residenti che per un pubblico internazionale.
In quel tratto di via Ginori che dal 1896 alla seconda metà del Novecento ospitava un negozio di casalinghi, da pochi mesi ha riaperto uno spazio che mantiene i suoi originari punti di forza, in primis quella trasversalità che la porta a essere al tempo stesso ristorante e cocktail & tapas bar, lounge e boutique di fiori, spazio per rilassarsi, ingentilendo alcuni dettagli di stile che la rendono ancor più un “luogo dei luoghi”.
In cucina c’è lo chef Nicholas Duonnolo, torinese classe ’85, esperienze maturate tra Austria, Australia e Thailandia prima di incontrare il suo mentore Fabio
Barbaglini, che l’ha inserito nel progetto La Ménagére con l’idea di creare una linea di cucina fresca, genuina e innovativa. Dal canto suo, al bancone è arrivato un big internazionale come il bartender Luca Cinalli, che si era guadagnato la stima del settore durante anni in giro per il mondo, prima in Europa, tra Italia, Francia e Regno Unito, e poi in Asia, a Taiwan dove ha collaborato all’apertura di Taipei Reply, il primo bar ecosostenibile al mondo.
Tra cucina e bancone, la scelta della proprietà, la famiglia Manfredi, è stata quella di affidare all’architetto Claudio Nardi un restyling che creasse connessioni e intrecci tra gli spazi a più livelli. Ecco quindi coesistere un’area bar & cocktail, una galleria centrale che fa da ‘quinta’ prospettica alla zona ristorante, con saletta privata che si estende fino allo chef’s table, mentre sull’altro fronte spicca il lunghissimo tavolo comune del bistrot in legno di quercia con una parete di vasi vintage in vetro.
Altre sale sono ispirate alle business lounge aeroportuali anni ’60, mentre l’intero piano seminterrato sarà aperto solo ai membri di un club esclusivo. L’area F&B gestita da Angelo Cavaliere punta sulla cucina contemporanea di Duonnolo e sulle contaminazioni con culture orientali e sudamericane (dal ceviche al poke), strutturata in modo da poter essere fruita a ogni ora del giorno.
Se il bistrot viaggia da colazione all’after dinner, infatti, il pranzo presenta classici italiani rivisitati con intelligenza. Ma l’offerta gastronomica de La Ménagére trova due particolari gioiellini nelle selezioni di crudo, con una carta delle ostriche di varia origine, proposte in diverse preparazioni, e nelle tapas che forse sono la sorpresa meglio riuscita.
Qui la gallery completa:
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