Con quasi tre decenni di cinema e tredici lungometraggi all’attivo, Wes Anderson ha più che meritato la sua reputazione di autore.
Celebre per il suo stile inconfondibile e per l’ossessiva attenzione al dettaglio, il lavoro di Wes Anderson è distintivo, immaginifico e meticoloso. I tratti distintivi di un suo film sono immediatamente riconoscibili: un’estetica dal sapore retro, dialoghi che mescolano arguzia screwball e profonda malinconia, e una scenografia impeccabile scandita da brani di soft rock meno noti. Tutto questo si traduce in una verità semplice: nessuno costruisce mondi come lui.
Wes Anderson e il rapporto con il mondo della moda e del lusso
Nel corso degli anni non sono stati soltanto gli spettatori a notare lo stile unico di Wes Anderson: anche i designer lo hanno fatto. Da Marc Jacobs durante il suo periodo da Louis Vuitton, fino alla lunga collaborazione di Anderson con Miuccia Prada, le maison di lusso hanno cercato con entusiasmo di affiancarsi al regista per contribuire a dare vita alla sua visione distintiva. Nel suo ultimo film, The Phoenician Scheme, questa tradizione prosegue, con una schiera di marchi di alta gamma che hanno lavorato a stretto contatto con Wes Anderson e con il suo team di scenografi per arricchire i set con tutto, dalle pipe tempestate di gemme a un rosario da suora.
Una natura collaborativa
L’approccio meticoloso, quasi chirurgico, di Anderson alla costruzione dei suoi mondi si sposa naturalmente con il mercato del lusso. La sua ossessione per il dettaglio e l’insistenza nel curare ogni elemento riflettono l’etica di molte delle più importanti case di moda.
Si pensi a Louis Vuitton, il cui direttore creativo dell’epoca, Marc Jacobs, disegnò il celebre set di valigie da safari realizzato su misura per The Darjeeling Limited del 2007. Decorato con un motivo ripetuto di animali, l’insieme di bauli incarnava perfettamente l’incontro tra le eccentricità visive di Anderson e l’artigianalità della maison.
L’influenza di quella collaborazione perdura ancora oggi, non solo in marchi come Very Trouble Child, che ha costruito la propria identità sull’iconografia fiabesca nata dall’incontro tra Anderson e Jacobs, ma anche all’interno di Vuitton stessa. Solo lo scorso mese, l’attuale direttore creativo Pharrell Williams ha reintrodotto il design nella collezione Primavera/Estate 2026 ispirata all’India, presentata durante la Paris Fashion Week.
La collaborazione tra Wes Anderson e Prada
È impossibile parlare del continuo dialogo di Anderson con il mercato del lusso senza menzionare la sua lunga collaborazione con Prada. Con un amore condiviso per gli anni Sessanta stilizzati, un occhio attento al colore e una scrupolosità nel design, non sorprende che Wes Anderson e Miuccia Prada abbiano spesso lavorato insieme.
Nel 2013 Anderson fu chiamato a realizzare una serie di tre spot pubblicitari per il lancio del profumo Candy L’Eau della maison italiana, ispirati al movimento cinematografico Art Nouvelle. Nello stesso anno, Prada finanziò il cortometraggio Castello Cavalcanti, con protagonista Jason Schwartzman, presentato con grande successo al Festival del Cinema di Roma. E nel 2015 la collaborazione si consolidò con Bar Luce, caffè in stile anni Sessanta situato all’interno della Fondazione Prada di Milano. Con accenti pastello e un linguaggio estetico da pasticceria che rifletteva entrambi i loro universi visivi, Bar Luce era l’espressione chiara della loro visione condivisa. Negli anni successivi, Prada è comparsa anche nei costumi dei film di Anderson, tra cui The French Dispatch del 2021.
Cortometraggio e design di lusso
Più recentemente, Wes Anderson è stato scelto da Montblanc per celebrare il centenario della loro celebre penna Meisterstück. La collaborazione ha dato vita a uno spot che è anche un cortometraggio nello stile inconfondibile del regista, oltre al lancio di una penna in edizione limitata da lui disegnata, la minuta Schreiberling. Con le sue proporzioni giocose e i dettagli retro, la penna sembra perfettamente a suo agio nell’universo di Anderson. Una collaborazione che, sulla carta, potrebbe sembrare inattesa; ma che, nella pratica, si è rivelata un connubio affascinante e riuscito tra il marchio tedesco e il regista americano.
Scenografie firmate dai designer
È proprio in quest’ultima collaborazione con Montblanc che si nota come Anderson rivolga la sua attenzione ai dettagli più minuti della scenografia. Invece che collaborare con grandi stilisti per il guardaroba, ha commissionato a diversi marchi di lusso la creazione di oggetti di scena su misura, aggiungendo verosimiglianza e un tocco di bizzarria al suo ultimo film, The Phoenician Scheme.
Articolo di Robbreport.com
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