L’orb di Afterglow imita l’alba e il tramonto, regolando l’illuminazione della cabina per sincronizzare i ritmi circadiani dei passeggeri. I voli notturni non saranno più così pesanti.
Il nome Afterglow suona un po’ allusivo per un sistema di illuminazione destinato a trovarsi tipicamente nella zona notte di un jet a lunghissimo raggio. Ma la tecnologia biodinamica del sistema rappresenta una nuova direzione nel design degli interni degli aeromobili.
Un concept firmato Jpa Design
Progettato per essere installato anche su jet più datati, il concept sviluppato dalla londinese Jpa Design rientra nell’approccio complessivo dell’azienda incentrato sul benessere. “L’idea è decollare in modo più salutare di quanto si sia mai fatto prima”, ha dichiarato Elliott Koehler, direttore creativo di Jpa a Robb Report
Come funziona l’orb di Afterglow
Il sistema integra un orb all’interno di un pannello in vetro satinato collocato nella paratia che, scorrendo verticalmente, replica i movimenti solari dall’alba al tramonto. Afterglow è collegato al sistema di illuminazione della cabina, creando scenari luminosi ottimali in base alla durata del volo e all’orario di arrivo a destinazione. Durante l’attraversamento dei fusi orari, Afterglow regola la temperatura colore (da calda a fredda) e l’intensità (da brillante a soffusa) per allinearsi alle risposte naturali del corpo alla luce diurna. Si tratta di un vero e proprio “body hack” per i voli a lungo raggio, con l’obiettivo finale di ridurre gli effetti del jet lag. “La luce può stimolare l’appetito, calmare o persino favorire il sonno”, afferma Koehler, osservando come uno scenario tipico possa essere un volo transatlantico in partenza dalla California: Afterglow accompagna gradualmente i passeggeri verso il sonno e, con l’avvicinarsi della destinazione europea, crea una sorta di alba artificiale. “Il volo sarà molto più rigenerante rispetto a un tipico volo notturno”.
Differenze tra Afterglow e altri sistemi di illuminazione circadiana
I costruttori di jet privati come Gulfstream e Bombardier hanno già sviluppato sistemi di illuminazione circadiana, e altri modelli vengono adottati anche sugli aerei di linea. Jpa ha progettato sistemi di illuminazione ambientale per Boeing e Airbus, ma Koehler sostiene che Afterglow sia diverso perché funziona come un elemento visibile, quasi una scultura di cabina. “Non è soltanto un altro schermo su cui fissare lo sguardo”, afferma. “L’intero sistema di illuminazione ruota attorno a questo elemento e consente a un solo passeggero, il proprietario, di controllarlo”.
Approccio olistico al benessere
L’azienda potrebbe integrare anche la nuova tecnologia di illuminazione per il disturbo affettivo stagionale (Sad). Emettendo luce intensa, la tecnologia Sad è pensata per aumentare energia e vigilanza. Al London Design Festival di settembre, Jpa presenterà la nuova illuminazione Sad insieme ad Afterglow e all’aromaterapia, in uno spazio chiuso con suoni specifici studiati per interagire con la tecnologia. “L’idea è coinvolgere il maggior numero possibile di sensi”, afferma Koehler. “È un approccio molto più olistico al concetto di benessere in volo che renderà le tratte notturne meno pesanti”.
Articolo di Robbreport.com
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