Mandarin Oriental, Milan celebra il suo primo decennio. Un menu antologico in sette portate racconta l’evoluzione di Antonio Guida dal 2015 al 2025, con una regia di sala e cucina che mantiene ritmo, precisione e calda accoglienza.
Mandarin Oriental, Milan celebra il suo primo decennio con esperienze pensate per omaggiare la città e il suo patrimonio culturale: dal pacchetto A Tribute to Ten Years in Milan che comprende una visita privata a Palazzo Citterio, fino all’accesso serale in esclusiva al refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie per ammirare l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. In cucina, lo chef Antonio Guida firma un menu antologico con i suoi piatti più celebri, mentre nella Spa, il rituale Golden Saffron regala un momento di puro benessere ispirato alla tradizione milanese. Un anniversario che diventa l’occasione per riscoprire l’eccellenza dell’ospitalità, tra design, arte e raffinatezza.
Dieci anni di Seta by Antonio Guida al Mandarin Oriental Milan
Insieme al compleanno dell’hotel, è tempo di festeggiare anche i primi dieci anni del ristorante Seta by Antonio Guida con una speciale degustazione che sarà disponibile fino a dicembre. Sette passaggi costruiti come un album di viaggio con piatti storici, intuizioni più recenti e capitoli che hanno segnato la memoria degli ospiti.
L’apertura guarda al mare e alla Francia, con un richiamo alla Puglia, terra natale dello chef. Le ostriche sono in dialogo con patate, friggitelli, caviale e salsa allo champagne. La bocca registra freschezza e sapidità, poi la profondità della salsa unisce consistenze e temperature. È una firma delle influenze milanesi di Guida, un punto di partenza che chiarisce il lessico della serata. Il secondo passaggio porta al centro l’astice. La bagna cauda si assesta su una scala delicata, la seppia aggiunge un tono marino più asciutto, la bisque profuma di vaniglia, in un piatto che lo chef ama aggiornare di stagione in stagione. L’equilibrio risulta dinamico, con la parte iodata in primo piano e una chiusura vellutata.
Il risotto di Antonio Guida
Simbolo di Seta, il risotto parla la lingua di Milano e mostra una sottrazione ragionata. La tostatura del riso avviene a crudo e il burro entra a fine corsa, anch’esso a crudo. Il lampone porta una vibrazione acida mentre la crema di erbe rifinisce con la sua traccia verde. Il risultato è pura eleganza nel piatto e al palato.
A seguire, i ravioli del plin spostano l’asse verso l’autunno con l’anatra arrosto che dialoga con la dolcezza della zucca, mentre i capperi donano contrappunto sapido. Il gesto parte dalla classicità piemontese e si rilegge in chiave totalmente personale.
L’anguilla laccata e il piccione
Il piatto del cuore di Antonio Guida raccoglie tre traiettorie. La tecnica di laccatura e cottura dell’anguilla parla giapponese. Il fegato grasso rimanda alla scuola francese e ai passaggi da Pierre Gagnaire. Il rosmarino evoca la macchia mediterranea e i profumi pugliesi. In bocca struttura e dolcezza si intrecciano al gusto inconfondibile del foie gras, mentre la salsa al rosmarino chiude con il suo aroma persistente. Quando è il momento della selvaggina, grande vanto dello chef, ecco che arriva in tavola il piccione. Il petto resta succoso, il cacao ben si sposa con la carne e la nocciola aggiunge rotondità. I funghi spingono con sentori di terra, mentre i frutti di bosco portano una nota acida che vivacizza la persistenza. Il morso è pieno e avvolgente, pensato per chi ama densità e profondità.
Note dolci al Mandarin Oriental Milan
Il dessert del pastry chef Marco Pinna chiude in leggerezza. Il rabarbaro guida il percorso con la sua freschezza precisa, il riso al latte dona un elemento di comfort, mentre lo shiso confeziona un finale vegetale che pulisce il palato. La chiusura perfetta per questo menu antologico disponibile fino a dicembre e un invito a rileggere una storia che continua a scrivere pagine nuove, forte dell’esperienza e del gusto di un grande chef e della sua fedele brigata.
Immagini courtesy Mandarin Oriental, Milan
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