Il fornitore di jet frazionati Flexjet ne ha appena ordinati 300. Oltre al look fantascientifico, il vero punto di forza del Phantom 3500 è l’autonomia di 3.500 miglia e un consumo di carburante inferiore del 60 percento.
Otto Aerospace ha recentemente presentato al mercato un mock-up in scala reale del suo Phantom 3500. La notizia del lancio ufficiale durante l’UP.Summit a Bentonville, Arkansas, coincide con un ordine da parte di Flexjet, la seconda società al mondo di jet in comproprietà frazionata, per 300 velivoli. Durante la presentazione, il presidente di Flexjet Kenn Ricci ha dichiarato che il Phantom 3500 rappresenta “un passo audace verso un futuro in cui efficienza e sostenibilità di un aeromobile si affiancano a velocità, comfort e autonomia come standard fondamentali”.
Il design futuristico del Phantom 3500

L’insolito Phantom dalla forma oblunga è un progetto twinjet sviluppato da zero che sembra uscito da un film di fantascienza degli anni ’50. I finestrini sono stati sostituiti da schermi digitali quasi due metri, o quella che Otto definisce tecnologia SuperNatural Vision (Snv): ciò che i passeggeri vedono proviene da telecamere installate lungo l’esterno.
Tecnologia a flusso laminare del Phantom 3500
Questi schermi leggeri contribuiscono al design aerodinamico e pulito della cellula a flusso laminare, progettata per ridurre la resistenza e migliorare l’efficienza del carburante. Le ali a freccia, la costruzione in fibra di carbonio e i motori più piccoli concorrono anch’essi a creare una cellula più efficiente. “Il design a flusso laminare ci ha inoltre permesso di ridurre il peso del velivolo della metà rispetto a concorrenti come il Citation 10 o il Praetor 500,” ha dichiarato a Robb Report Scott Drennan, direttore operativo di Otto. “L’efficienza del progetto significa che tutti i componenti possono essere ridotti. I motori e le ali sono più piccoli, e la fusoliera è anch’essa molto più leggera”.
Autonomia e prestazioni

Otto sostiene che il Phantom 3500 consumerà il 60 percento in meno di carburante rispetto agli aerei che utilizzano la tecnologia attuale. È progettato per un’autonomia transatlantica di 3.500 miglia nautiche e un tetto operativo di 51.000 piedi. La cabina avrà un’altezza interna di 1,96 metri, sensibilmente superiore rispetto alla maggior parte dei business jet. Secondo l’azienda, i primi voli di prova del Phantom 3500 dovrebbero avvenire nel 2027, con la possibilità di ottenere la certificazione entro il 2030.
L’amministratore delegato di Otto, Paul Touw, ha dichiarato che i jet tradizionali si basano su “progetti derivati”, fondati su strutture in alluminio tradizionali provenienti da decenni precedenti. “Liberati dai sistemi ereditati e guidati da una vera visione ex novo, ultra-efficiente per il futuro, ripensiamo ogni cosa per sbloccare prestazioni un tempo considerate impossibili”, ha affermato.
Produzione del Phantom e futuro della flotta Flexjet
Nonostante il voto di fiducia da parte di Flexjet, il Phantom 3500 ha ancora molta strada da fare. Otto sta costruendo un nuovo campus da 93.000 metri quadrati, comprensivo di uno stabilimento di produzione, a Jacksonville, Florida, dopo aver ricevuto un pacchetto di incentivi statali da 442 milioni di euro. Touw ha dichiarato ad ainonline.com di immaginare una “fabbrica intelligente” con robotica, automazione e assemblaggio deterministico, per garantire la precisione necessaria alla realizzazione della cellula a flusso laminare.
Ricci ha affermato che il Phantom 3500 verrà integrato nella flotta Flexjet, offrendo un’opzione più sostenibile. Né Flexjet né Otto hanno rivelato i termini finanziari dell’accordo.
Articolo di Robbreport.com
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