Molti degli hotel più celebri di New York hanno subito ristrutturazioni su larga scala, con miliardi di euro investiti solo nel Waldorf Astoria. Quali classici hanno fatto abbastanza per elevarsi tra i migliori al mondo?
Per quanto acclamati siano, i numerosi hotel storici di New York per decenni sono stati più apparenza che sostanza. I soggiorni più entusiasmanti della città erano rappresentati da strutture più recenti, come il raffinato e curatissimo Fifth Avenue Hotel, dal tocco artistico, o lo stile contemporaneo ed elegante con servizi orientati al benessere dell’Aman New York.
Le grandi ristrutturazioni degli hotel di New York
Negli ultimi anni, tuttavia, New York ha assistito a una serie di ristrutturazioni a lungo pianificate e molto attese. “Era necessario per tenere il passo con altre destinazioni nel mondo come Londra e Parigi”, afferma Josh Alexander, consulente di viaggi di lusso presso ProTravel International, un’agenzia Virtuoso. “New York stava rimanendo indietro”.
L’elenco prestigioso degli hotel newyorkesi che hanno completato i lavori di rinnovo comprende, in ordine alfabetico: The Carlyle (riaperto nel 2021 dopo tre anni), Hotel Chelsea (riaperto nel 2022 dopo undici anni), Four Seasons Midtown (riaperto a novembre 2024 dopo quattro anni), Park Hyatt (rimasto aperto durante la ristrutturazione del 2024), The Peninsula (rimasto aperto durante la ristrutturazione del 2024), St. Regis (rimasto operativo ad eccezione delle aree comuni, riaperte nell’agosto 2024 dopo i lavori), The Surrey (riaperto con il marchio Corinthia nell’ottobre 2024), W Union Square (rilanciato a settembre 2025) e il Waldorf Astoria (riaperto nel luglio 2025 dopo otto anni e mezzo).
La sfida degli hotel storici
Insomma. Questi interventi sono all’altezza delle aspettative? Dire che ci sia pressione nel portare a termine un simile compito—con le eredità storiche in gioco, in una competizione serrata e con ingenti investimenti economici—è riduttivo. “Abbiamo ricevuto tantissime lettere dai newyorkesi che ci scrivevano: “Non osate rovinare tutto questo”, racconta Dino Michael, vicepresidente senior e responsabile globale dei brand di lusso di Hilton, riferendosi all’enorme progetto del Waldorf Astoria New York, durato otto anni e mezzo.
Waldorf Astoria, tra i più celebri hotel di New York
Il celebre hotel, situato nell’attuale sede di Park Avenue dal 1931, ha ridotto la capacità da 1.400 a 375 camere e suite, a cui si aggiungono 372 residenze. È rimasto intatto lo splendore dell’età dorata: le 148.000 tessere di marmo del mosaico circolare “Wheel of Life” nella lobby su Park Avenue; il pianoforte a coda “High Society” appartenuto a Cole Porter e la torre dell’orologio del Waldorf, ricostruita pezzo per pezzo e commissionata originariamente dalla regina Vittoria nel 1893, e molto altro ancora. “Non abbiamo perso nulla della magia”, afferma Michael.
Ristorazione e lifestyle

Il rinomato bar della lobby, Peacock Alley, è tornato in attività con un programma di cocktail curato dal celebre bartender newyorkese Jeff Bell, celebre per Please Don’t Tell. È un luogo in cui i newyorkesi possono celebrare grandi occasioni, le celebrità possono mettere in mostra il proprio status e i turisti possono rilassarsi e assaporare l’atmosfera. Quando un hotel storico riesce in un’operazione di questo tipo, è un momento di gioia per tutti, e sembra che il Waldorf Astoria abbia centrato l’obiettivo. Dopo quasi un decennio di chiusura—e lavori dal costo stimato di quasi 2 miliardi di euro—non poteva che essere così. C’è un filo conduttore tra i più riusciti di questi interventi: creare un programma food & beverage di altissimo livello, attrarre i residenti e, di conseguenza, ottenere i flussi turistici e il prestigio internazionale.
I bar storici degli hotel di New York

Alexander cita diversi dei rilanci completati per il successo in questo ambito. “Guardate cosa ha fatto Rosewood con The Carlyle (da 766 euro) e il Bemelmans Bar, riportando alla ribalta questi locali celebri dal fascino classico e rendendoli nuovamente cool e alla moda”, sottolinea. Un martini al Bemelmans accompagnato da una serata di musica dal vivo è ormai diventato un segno distintivo di una serata elegante a New York. Il bar riesce in qualche modo a bilanciare l’atmosfera di rifugio per habitué e di attrazione turistica.
Anche The St. Regis (da 766 euro) ha rinnovato il leggendario King Cole Bar in concomitanza con il 90º anniversario del bar e il 120º anniversario dell’hotel, lo scorso autunno. Il celebre bar—che tra l’altro è la culla dell’originale proto-Bloody Mary, il Red Snapper—è stato rivitalizzato mantenendo intatta la sua storia profonda. Ogni sera è gremito di residenti, con code di appassionati in attesa di conquistare uno sgabello e ammirare il restaurato murale Old King Cole di Maxfield Parrish, o assistere al rituale serale dello Champagne sabrage dell’hotel.
Nuove esperienze negli hotel di New York
Nell’ambito della ristrutturazione, The St. Regis ha rinnovato anche la lobby e la Drawing Room davanti al bar, trasformandola in una lounge elegante ma informale, dove si servono lobster roll a 30 euro e burger con bacon e cheddar. La Maisonette, un café aperto per colazione, pranzo e tè pomeridiano, ha fatto il suo ritorno dopo una chiusura di vent’anni. King Cole Bar e Peacock Alley sono vere attrazioni, capaci di elevare gli hotel rinnovati e—si può dire—di rendere di nuovo cool Midtown. “Midtown è stata a lungo considerata priva di vita dopo le 18, senza ristoranti o bar di livello. È positivo per New York e per l’industria alberghiera che questa percezione stia cambiando”, afferma Alexander. “Oggi le persone vogliono soggiornare a Midtown e nell’Upper East Side”.
W Union Square, il nuovo volto degli hotel di New York
Un vincitore inaspettato di questo giro di ristrutturazioni è il W New York – Union Square (da 556 euro), che ha celebrato a settembre il completamento della sua ristrutturazione da 85 milioni, firmata dal Rockwell Group. Non avrà lo stesso lignaggio del Waldorf Astoria o dello St. Regis, ma si trova nello storico Guardian Life Building in stile Beaux-Arts del 1911, ed è stato un’istituzione di Union Square a tutti gli effetti negli ultimi venticinque anni.
Oggi il W New York – Union Square è il flagship globale del brand. Il portabandiera della trasformazione di W Hotels da un’immagine legata alle feste sfavillanti degli anni Duemila a un look più sofisticato e maturo, che mette l’accento tanto sul lusso quanto sul lifestyle. «È quasi diventato uno showroom di quello che riteniamo essere il nuovo punto di riferimento per il brand», afferma George Fleck, vicepresidente senior e global brand leader per W Hotels, Edition e St. Regis.
Food & beverage come leva
Anche in questo progetto, il food & beverage è centrale, con il Living Room che si trasforma da café diurno a lounge serale, e il nuovo Guardian Rooftop, dotato di tetto retrattile per feste in ogni stagione. Al piano terra si trova il ristorante Seahorse, gestito da Mercer Street Hospitality, una moderna brasserie di pesce con ingresso sia dalla strada sia dalla lobby. Fleck sottolinea che, a New York, “si compete con alcune delle proposte culinarie più straordinarie al mondo”, motivo per cui è stato condotto uno “studio di mercato molto approfondito”, per individuare la propria nicchia prima di rinnovare.
Il futuro degli hotel di New York
Quando New York decide di fare qualcosa, lo fa in grande, e il rinnovamento del panorama alberghiero di lusso cittadino non fa eccezione. “Adoro il fatto che tanti hotel newyorkesi stiano affrontando queste ristrutturazioni, perché ciò contribuisce davvero a far crescere l’intero mercato”, conclude Fleck. Intanto, il mondo osserva.
Articolo di Robbreport.com
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