A Milano torna AMART, l’unica mostra mercato di antiquariato nella capitale del design.
Un salotto di rarità, che declina il vocabolario della bellezza in un’antologia di pezzi d’eccezione. Benvenuti ad AMART, quarta edizione della mostra mercato di antiquariato, che dal 19 al 23 ottobre alla Permanente di Milano celebra l’eterna giovinezza dell’antico.
A ingolosire collezionisti e connoisseur un corpus di dipinti, disegni, sculture, mobili, preziosi, argenti, maioliche, tappeti, selezionati da 67 gallerie di ogni parte d’Italia.
Amart e i suoi capolavori da museo
Una proposta ricca, poliedrica, con numerosi pezzi “che si staccano dalla normalità”, dice Michele Subert, presidente degli antiquari milanesi.
Da una Vergine del Sassoferrato, pittore dalla grazia raffaellesca di cui la casa reale britannica conserva gelosamente, tra le mura del castello di Windsor, la maggior parte dei disegni, alle quattro tavolette del Cofanetto Tommasi di Silvestro Lega. Un dono del padre dei macchiaioli all’allievo Angiolo Tommasi per la nascita del suo primogenito.
Da tele di Francesco Hayez e Antonio Ligabue a un autoritratto in terracotta di Vincenzo Gemito, “il più grande scultore dell’Ottocento” secondo Giacomo Manzù.
Curiosità da amatore
E poi bronzi francesi stile Impero, porcellane imperiali cinesi, maschere rituali dell’India o della Costa d’Avorio. Arredi di design come la consolle con specchiera anni Quaranta firmata Gio Ponti.
E ancora quelle intriganti curiosità da cabinet d’amateur, che qui spaziano dagli Okimono giapponesi (piccoli oggetti utilizzati in funzione decorativa) al bestiario in miniatura degno di un gabinetto di storia naturale, realizzato in legno e pelliccia dal tassidermista ottocentesco Henry Fratin.
Una grande vetrina fusion, insomma, specchio del gusto di un pubblico – soprattutto le giovani generazioni – sempre meno legato alla fedeltà verso un’unica epoca o stile e sempre più affascinato dalla contaminazione tra i generi.
Due importanti restauri
In omaggio alla grande tradizione del collezionismo ambrosiano, che ha portato alla formazione di raccolte strepitose oggi in monumentali case museo, AMART ha scelto di sostenere due importanti restauri. Il polittico quattrocentesco di Giovanni Pietro Brentani (Madonna con il Bambino tra santi) del Bagatti Valsecchi e un gruppo di opere islamiche in metallo del XVI secolo del Poldi Pezzoli, visibili in mostra.
Immagini courtesy Amart, Mostra Antiquariato Milano
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti