È il materiale o l’emblema simbolico a costituire il valore di un’opera? Questo novembre, lo svelerà Sotheby’s con la celebre opera di Maurizio Cattelan intitolata America (2016) all’incanto.
America altro non è che un gabinetto realizzato in oro massiccio di 18 carati, dal peso di oltre 100 chilogrammi: è diventata, insieme alla banana attaccata a parete con lo scotch, una delle opere più conosciute dell’artista padovano, per una sua storia di polemiche e furti, ma anche per essere stata fisicamente usata da più di centomila visitatori. L’opera in oro massiccio sarà parte della sessione The Now and Contemporary Evening Auction di Sotheby’s, che si aprirà il prossimo 18 novembre. L’offerta di partenza, calcolata al tasso odierno dell’oro e in base al peso, si aggira intorno agli 8.6 milioni di euro.
La storia di America di Maurizio Cattelan
Maurizio Cattelan (1960), noto provocatore del mondo dell’arte, l’aveva realizzata come opera site-specific, installata nei bagni del Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2016 in occasione della mostra che, dopo l’addio alle scene annunciato nel 2011, ne consacrava il ritorno. La toilette era stata realizzata da una fonderia di Firenze, esattamente identica nella forma a quella dei gabinetti del museo. I visitatori della mostra, invitati a usarla, non si fecero scappare l’occasione: oltre 100.000 persone si misero in fila per sperimentare quella che il museo definì “un’intimità senza precedenti con un’opera d’arte”. In un museo in cui la guardiania protegge le opere dal contatto fisico con i lavori, questa provocazione di Cattelan invitava il pubblico a fare esattamente il contrario.
Lo scontro simbolico con la presidenza Trump
Nel 2017, in occasione della prima presidenza di Trump, l’opera è tornata al centro dell’attenzione della stampa. Al momento dell’insediamento, infatti, Trump e Melania avevano chiesto al Guggenheim un’opera di Van Gogh in prestito per adornare la residenza presidenziale. La curatrice del museo Nancy Spector, rifiutando quel prestito, aveva offerto a Donald il pezzo di Cattelan. Ovviamente il presidente aveva rifiutato.
Il furto di America e la costruzione del mito
Nel 2019 l’opera fu esposta al Blenheim Palace, nell’Oxfordshire, in Inghilterra, luogo natale di Winston Churchill e sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Qui fu rubata e mai ritrovata. Durante la mostra al Blenheim Palace nel settembre 2019 la toilette in oro massiccio fu esposta senza che fossero previste misure di sicurezza speciali: America si trovava in un piccolo bagno adiacente alle sale di rappresentanza e alla stanza in cui nacque Churchill. A pensarci adesso appare quasi ovvio che cinque ladri cogliessero l’occasione per smontare la toilette d’oro e fuggire con essa. Il furto fece il giro del mondo. Molti pensarono a uno scherzo dell’artista stesso, dichiarò: “Ho sempre amato i film sui furti e finalmente ne faccio parte. I ladri di quest’opera sono i veri artisti?”. Nel giugno 2025, due uomini furono condannati, ma l’opera non fu mai recuperata.
Il dialogo con l’arte di Duchamp
Con la partecipazione all’asta, l’opera tornerà a essere funzionante e sarà installata in un bagno del Breuer Building di New York, nuova sede della casa d’aste Sotheby’s. America prosegue la tradizione delle opere rivoluzionarie che hanno messo in discussione il sistema della creazione artistica, a partire dalla celeberrima Fountain (1917) di Marcel Duchamp. Un secolo dopo che Duchamp presentò un orinatoio in porcellana firmato come opera d’arte, demistificando il concetto di produzione manuale dell’opera attraverso l’uso di un oggetto industriale, Maurizio Cattelan travolge lo stesso sistema di produzione del valore con una toilette d’oro.
Ma laddove Duchamp sottraeva la funzione all’oggetto trasformato in opera, Cattelan ne riabilita e ne esalta l’uso. Realizzandolo in oro massiccio e invitando il pubblico a utilizzarlo, abbatte la sacralità del museo e la distanza fra spettatore e opera. La curatrice della mostra del 2016 al Guggenheim, Nancy Spector, scrisse nel catalogo: “In un museo dove ai visitatori è sempre detto di non toccare, questa è un’opportunità straordinaria di vivere da soli un’opera di un grande artista contemporaneo”.
Il valore dell’arte tra materia e simbolismo
La presentazione di America a un’asta porta a ripensare la domanda che da sempre ossessiona l’intero mondo dell’arte: come si attribuisce valore a un’opera? L’artista ribalta la prospettiva, creando un’opera il cui valore simbolico è messo in questione proprio dal suo valore materiale. Come Koons trasformava un banale gonfiabile in acciaio lucido, Maurizio Cattelan eleva un oggetto (e un atto) quotidiano alla dimensione del monumento.
Immagini courtesy Sotheby’s
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