Secondo un’agenzia governativa, l’America’s Cup genererà circa 600 milioni di euro per Napoli e le aree circostanti.
L’America’s Cup ha trovato una nuova casa a Napoli, in Italia, per la 38ª edizione che prenderà il via nella primavera e nell’estate del 2027. Il Primo Ministro Giorgia Meloni ha annunciato che sarà Napoli a ospitare l’evento, dopo che è stato stabilito che Barcellona, sede dell’ultima edizione della Coppa, non disponeva delle risorse necessarie per organizzarla nuovamente. Il detentore della Coppa, Emirates Team New Zealand, ha inoltre escluso il porto di origine della squadra, Auckland, che aveva già ospitato le edizioni del 2000 e del 2021.
Prima volta dell’Italia come paese ospitante dell’America’s Cup
Sarà la prima volta che l’Italia ospiterà l’America’s Cup, nonostante il consorzio italiano Luna Rossa Prada Pirelli abbia partecipato con squadre competitive a numerose edizioni. Gli italiani hanno vinto le America’s Cup giovanile e femminile durante le ultime gare disputate a Barcellona. “La scelta dell’Italia ci riempie d’orgoglio, onora l’identità stessa della nazione, sottolineando il ruolo vitale del mare per il nostro Paese”, ha dichiarato il Primo Ministro Meloni durante l’annuncio. “Il mare è storia, identità e cultura, ma anche un pilastro indispensabile della nostra economia”.
L’America’s Cup come leva per il turismo a Napoli
Uno degli obiettivi principali del governo è utilizzare l’America’s Cup per sviluppare le infrastrutture turistiche di Napoli. Uno studio condotto dall’agenzia governativa Unimpresa prevede che l’evento possa generare oltre 600 milioni di euro in benefici economici per Napoli e le aree circostanti. “In Italia c’è uno spirito autentico e un orgoglio assoluto, che rende questo Paese perfettamente adatto a ospitare la prossima America’s Cup”, ha affermato Grant Dalton, CEO di Team New Zealand, aggiungendo che gli italiani sono il pubblico “più appassionato e coinvolto”.
Incertezze e conferme dell’edizione 2027
Dalton ha inoltre osservato che i neozelandesi “entreranno nella tana del leone”, affrontando i favoriti locali di Luna Rossa, sostenuti in sei precedenti edizioni della Coppa dall’amministratore delegato di Prada, Patrizio Bertelli. Si stima che l’organizzazione di una campagna competitiva nell’arco di tre anni comporti un costo minimo di 88 milioni di euro. L’annuncio di ieri ha inoltre rappresentato un punto di riferimento fondamentale per l’America’s Cup, che negli ultimi tempi è finita sotto i riflettori dei media per motivi negativi. Uno dei sei sfidanti dell’ultima edizione, Alinghi Red Bull Racing, ha annunciato che non parteciperà alla prossima competizione, e non è ancora chiaro se American Magic o il team francese Orient Express Racing prenderanno parte alla 38ª Coppa.
Nuovi scenari con Athena Racing e la sfida commerciale
Sir Jim Ratcliffe, che aveva finanziato Ineos Britannia, ha annunciato lo scorso mese che non sosterrà più un team per l’America’s Cup. L’annuncio è arrivato dopo una rottura pubblica e polemica con Sir Ben Ainslie, ex capitano del team Ineos. Ainslie ha fondato Athena Racing, che è ora il Challenger of Record e ha avuto un ruolo nella scelta di Napoli come sede della prossima America’s Cup. “La grande base di appassionati di vela in Italia creerà un’atmosfera spettacolare per i milioni di fan in visita”, ha dichiarato Ainslie, aggiungendo che si tratterà di una “piattaforma eccezionale per le partnership commerciali”.
Articolo di Robbreport.com
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