L’imprenditore di The Armoury ha dato l’addio ad alcuni orologi della sua collezione per finanziare una nuova espansione.
Mark Cho, cofondatore del marchio di abbigliamento The Armoury ha deciso di finanziare il processo di espansione del brand con la vendita di una serie di orologi della sua collezione.
La passione per il collezionismo di Mark Cho di The Armoury
“Ho iniziato in modo piuttosto umile. Quando ho cominciato, gli orologi erano di seconda mano ed economici. Era divertente trovare occasioni interessanti con un budget limitato. Il primo pezzo è stato un Omega Chronostop con quadrante grigio. In seguito ho iniziato a collezionare Patek Philippe Nautilus e Langes prima che fossero di moda. Era una soddisfazione avere ragione del mercato. Ora raccolgo tutto ciò che mi colpisce” racconta l’imprenditore. “Avevo la mentalità dell’accumulatore e, nonostante il potenziale ritorno economico, soffrivo di ansia da separazione. E se non avessi potuto ricomprare quanto venduto? Non è facile riacquistare ciò che si è dato via allo stesso prezzo. Raramente mi pento, anche se penso ancora al Rolex 6238 Pre-Daytona e al F. P. Journe Souverain che ho posseduto”.
Le prime vendite
Negli ultimi due anni Mark Cho ha venduto pezzi ad amici, solo occasionalmente tramite rivenditori privati o aste. “Mentirei se dicessi che il mio collezionismo non ha subito un’accelerazione durante la pandemia. Allo stesso tempo, poiché stavo accumulando a ritmo sostenuto, mi stavo anche disaffezionando ai pezzi della collezione con i quali non sentivo di avere un legame. Questo mi ha reso più disposto a lasciarli andare, anche solo per finanziare l’acquisto successivo” prosegue l’imprenditore.
“Sono un sostenitore dello sviluppo del gusto attraverso il possesso. Si possono sfogliare articoli e analizzare schede tecniche, ma niente è meglio di ciò che si può imparare indossando un pezzo. Una volta sono rimasto affascinato da una referenza del moderno Rolex Day-Date, una variante Everose con quadrante marrone, da poco fuori produzione. Tuttavia, quando finalmente ne ho rintracciato uno, mi sono reso conto che il colore non era adatto alla mia carnagione e che la lunetta scanalata più grande non era adatta al mio stile” commenta Cho.
Il finanziamento del processo di espansione di The Armoury
“Alla fine del 2021, la mia attività a New York stava andando sufficientemente bene da indurmi a considerare le opzioni per un’espansione. La vendita di una grossa parte della mia collezione di orologi è stata la strada che ho intrapreso per raccogliere i fondi necessari. Avrei potuto rivolgermi a una banca per un prestito o a potenziali investitori per ottenere del capitale, ma mi è sembrato più naturale mantenere l’indipendenza finanziaria riallocando ciò che già avevo. Il desiderio di far crescere The Armoury è stato solo uno dei motivi. Avevo un numero sufficiente di orologi da sentirmi sicuro nello scegliere cosa dovesse rimanere e cosa dovesse andare” svela Cho.
“Per determinare cosa ero disposto a vendere, ho messo da parte quelli che avevano un significato speciale, come il mio primo orologio o il mio ordine speciale con F. P. Journe. E ancora i prodotti delle collaborazioni di The Armoury con H. Moser e Naoya Hida. Ho guardato tutti i modelli che avevo e mi sono chiesto se fossi riuscito a ricordare l’ultima volta che li avevo indossati. In caso contrario, li avrei messi in vendita. Questa logica la applico a tre quarti degli orologi che propongo. Se la perdita è tangibile, spero di prendere decisioni migliori in futuro, come ho fatto con il 6238 e il Souverain. Ho lasciato andare alcuni pezzi che stavano diventando troppo preziosi per essere portati in giro. Ripenso con affetto ai Patek 3700, 3800 e Royal Oak 36 mm, che ho lasciato andare nel corso degli anni”.
Cho ha adottato una linea dura legata alla vestibilità. L’orologio abbraccia il polso nel modo giusto? Le sue anse si fondono con l’avambraccio o è l’intera cassa che domina? “Adoro gli orologi come oggetti, ma sono anche una forma di abbellimento personale. Per quanto riguarda i prezzi, sarà il mercato a stabilirli. Dire addio a qualcosa è come crescere ed entrare in una nuova fase della vita. Non c’è risentimento, ma solo qualche bel ricordo ed eccitazione per il futuro” conclude l’imprenditore di The Armoury. “Al di là delle aspirazioni personali, sono curioso di vedere dove finiranno i miei pezzi e se li troverò di nuovo. Spero che portino gioia ai nuovi proprietari”.
L’asta The Beauty in Everything è online su Phillips il 30 Novembre 2022
Articolo di robbreport.com
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti