Il filo d’oro che unisce generazioni di stile si svela nei capi Zegna per la stagione più fredda.
Nato dal vello più fine, scolpito dal tempo e dalla memoria, il nuovo capitolo di Zegna intreccia radici e futuro in una narrazione profondamente italiana. Alessandro Sartori torna all’origine, al guardaroba del fondatore, e lo reinventa con un’eleganza rilassata e colta. I volumi si fanno avvolgenti, le texture dense di storie: lane lavate, cashmere, velluti e maglieria raccontano gesti e abitudini. La palette è terrosa e sobria, fatta di note neutre con accenti di rosso Gattinara e nero opaco. Come l’ariete alato della mitologia, la collezione è un viaggio verso un’origine riscritta con occhi nuovi.
Capi Zegna, trame di eredità

L’eleganza si rivela in check sovrapposti che richiamano archivi di famiglia. Il principe di Galles si posa su lane corpose, mentre l’occhiale tecnico introduce un guizzo urbano.
Capi Zegna e il minimalismo tattile

Linee fluide e layering tonale ridefiniscono il completo serra, tra camicie sovrapposte e una nuova idea di comfort.
Gravità leggera

Un doppio petto destrutturato scivola su una camicia a righe informale. Mani in tasca, occhiali al collo, nuance tortora: il classico si fa più rilassato, ma resta autorevole.
Capi Zegna e la retrospettiva materica

Un gilet in maglia spessa rinnova il layering maschile, in dialogo con un pantalone sabbia a vita alta. Il retro del look svela un’eleganza vissuta.
Linea di confine

Il bomber in nappa incornicia il volto con morbida decisione. Il collo alzato svela una fodera check, mentre gli occhiali completano il look con decisione.
Capi Zegna: autoritratto autunnale

Il cappotto lungo con collo in pelliccia di cashmere scivola su volumi ampi. Il V-pullover e la camicia aperta evocano uno stile sartoriale.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report Italia
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