Da Londra a Milano, passando per New York e Roma, i membership club sono i nuovi place to be per chi è alla ricerca di servizi esclusivi e atmosfere storiche.
Mark’s Club: l’eleganza britannica nel cuore di Londra
Servizi su misura, alta cucina e intrattenimento. Questi gli ingredienti dei club privati più antichi al mondo. La prima tappa è nel quartiere londinese Mayfair dove, dal 1973, si trova il Mark’s Club. Voluto dal gentleman inglese Mark Birley, oggi il club di Charles Street è proprietà del magnate Richard Caring, che ne ha seguito la ristrutturazione mantenendo l’atmosfera britannica e ampliando i servizi su misura.
Un caminetto occupa la zona lounge, dove gli ospiti potranno gustare caffè, tè e una selezione di pasticcini, insieme a una carta di cocktail tra cui Martini preparati su un vassoio d’argento e Bellini serviti in bicchieri di Murano. Nel menu trionfano piatti come il Mark’s Club Chicken Pie e Prawn Curry, mentre esperti sommelier saranno a disposizione per offrire una curata selezione di vini invecchiati ed etichette italiane. La terrazza coperta del primo piano, infine, è lo spazio ideale per gli appassionati di sigari rari da collezione.
Club privati, Casa Cipriani e l’ospitalità italiana a Milano
A Milano Casa Cipriani ha aperto il suo primo indirizzo europeo, dopo il successo di New York nello storico Battery Maritime Building. Situato al 24 di via Palestro, il club è guidato dalla famiglia Cipriani, da 92 anni un punto di riferimento nell’ospitalità. L’esperienza di Casa Cipriani Milano si distribuisce sui 4 piani di Palazzo Bernasconi e gli interni sono curati dall’architetto Michele Bönan. Il menu propone i piatti della tradizione Cipriani come il Carpaccio e il Bellini originale, entrambi inventati dal fondatore Giuseppe Cipriani.
Annabel’s: il celebre club privato di Berkeley Square
Se si passa da Londra, Annabel’s è un altro nome da segnare. La sua storia risale al 1963 e negli ultimi 50 anni il club privato ha accolto ospiti come Frank Sinatra, i Rolling Stones, i Beatles ed Elizabeth Taylor. Aperto nel sottoscala del Clermont Club, Annabel’s si trovava originariamente al 44 di Berkeley Square. Nel 2007 il suo fondatore, Mark Birley, lo ha ceduto a Richard Caring e nel 2018 il club ha trovato nuova casa in una residenza georgiana al 46 di Berkeley Square. Con caminetti e modanature in stile rococò, comprende cinque ristoranti (tra cui l’italiano Matteo’s), bar, sale da pranzo private e un salone di sigari.
Club privati, Core: l’esclusività nel cuore di New York
A New York si trova invece Core, fondato nel 2001 da Jennie Enterprise. Situato al 711 della Fifth Avenue e distribuito su quattro piani, il club è stato progettato da Marijana Radovic e Marco Bonelli dello studio milanese di architettura e design m2atelier. Oltre a un’offerta culinaria diretta dallo chef Michele Brogioni, in precedenza executive chef dell’Armani Ristorante, il club offre una sala proiezioni e un teatro da 40 persone e una galleria d’arte.
Soho House Roma: lusso e arte nella città eterna
In Via Cesare De Lollis, nel quartiere artistico di San Lorenzo, si trova infine Soho House Roma. L’attico al decimo piano offre una vista a 360 gradi sulla città eterna, mentre al nono piano c’è lo spazio principale del club, la House Kitchen, un bar e la Drawing Room. Con 49 camere e 20 appartamenti per soggiorni di lunga durata, non mancano spazi di co-working e di arte, con collezioni di artisti italiani e internazionali.
Articolo tratto dal numero invernale di Robb Report Italia
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