La cantina riceve il Premio Gavi La Buona Italia e guarda al futuro con nuove acquisizioni nella zona di Bolgheri.
Un’affermazione prestigiosa e molto sentita, quella di Ruffino, premiato alla 9° edizione del Premio Gavi La Buona Italia per la capacità di comunicare il proprio “cuore verde”. Che significa tutela ambientale, consumo responsabile, iniziative di giving back, responsabilità e welfare aziendale.
Tutti valori che sottendono alla produzione dei vini e che la cantina toscana sottoscrive in un patto di credibilità con il consumatore. Da rinnovare ogni giorno, attraverso i contenuti web e social. “Siamo orgogliosi e felici di aver ricevuto questo premio. Bello vedere che è stata colta l’essenza del nostro impegno. Così come la sua concretezza e la trasversalità”, ha commentato Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato Ruffino.
L’acquisizione di Ruffino a Bolgheri
Alla soddisfazione per questo riconoscimento, si aggiunge quella per l’acquisizione di 15 ettari nella prestigiosa zona vinicola di Bolgheri DOC. Una nuova tenuta che comprende vigneti e terreni, con l’intenzione di produrre i principali vini bolgheresi con una propria etichetta, e di realizzare anche una cantina dedicata con relativo centro di ospitalità.
La DOC Bolgheri, sulla costa toscana livornese, con soli 69 produttori, è una delle più importanti aree vinicole al mondo, famosa per la produzione di grandi vini rossi toscani sia da vitigni autoctoni sia internazionali. Questa acquisizione permette a Ruffino di consolidare il proprio presidio nelle zone più prestigiose della Toscana, iniziato da oltre 140 anni, nel segno dei grandi vini rossi Toscani, a partire dal Chianti Classico.
La prima vendemmia della nuova Tenuta Ruffino a Bolgheri sarà la 2023, con il proposito di avere i primi vini in commercio nel corso del 2025. L’arrivo di Ruffino a Bolgheri con dei vigneti di proprietà è un altro passo concreto nell’ambiziosa trasformazione che l’Azienda vinicola toscana sta intraprendendo.
La via dell’eccellenza
“Questo investimento è un’ulteriore risposta al nostro dogma di produrre vini di eccezionale qualità. Senza trascurare l’impegno massimo e assoluto nei confronti dell’ambiente che mostra sempre più le sue fragilità”, ha spiegato Sartor. “Entro il 2025 tutti i nostri vigneti saranno certificati biologici. E tutta la filiera produttiva sarà certificata sostenibile, inclusi i nuovi vigneti di Bolgheri, attualmente in conversione verso il biologico”.
“Il nostro obiettivo è esprimere il terroir con vini strutturati e setosi, preservando altresì la classica eleganza toscana”, conclude Maurizio Bogoni, direttore delle Tenute Ruffino. “Ci sentiamo custodi del territorio e vogliamo rispettare il complesso ecosistema di cui sono, e siamo, parte. Questa acquisizione è un importante progresso nel viaggio di Ruffino verso la sostenibilità e la viticoltura di qualità”.
Immagini courtesy Ruffino
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