Dall’Africa all’Oceania, i pescatori disposti a spendere stanno alimentando un boom delle escursioni di pesca nell’ospitalità di lusso di nicchia.
Si parte presto per un’escursione di pesca di un’intera giornata a bordo della Kadua, uno yacht da pesca sportiva Hatteras di 19 metri (la grande signora dell’isola privata Kokomo, nelle Fiji) con un equipaggio di sette persone. Si cattura uno sgombro spagnolo da 11 chili e una cernia corallina di dimensioni simili, dalla testa alla coda punteggiata di un viola acceso tendente al neon, ma il leggendario pesce vela, abbondante nel Pacifico del Sud, resta inafferrabile. E si continua a pescare a traina, godendosi una giornata limpida come un diamante, talmente nitida da permettere di distinguere quasi ogni albero dell’isola verde smeraldo di Kadavu, che scintilla in lontananza.
Adrenalina e tecnica nelle escursioni di pesca sportiva
Un improvviso grido rompe la contemplazione: “Pesce in canna!”. L’equipaggio fa accomodare rapidamente sulla sedia da combattimento, i piedi nudi ben saldi sul poggiapiedi, e si inizia a girare la manovella. Dopo venti minuti (con le braccia tremanti e il filo che torna a scorrere fuori mentre il pesce ricomincia la lotta) si chiede a Stephen, il sommelier del resort e compagno di pesca per la giornata, di dare il cambio. Quindici minuti più tardi, grazie alla sua prestazione da campione, il pesce si avvicina alla superficie con un lampo lucente, e gli applausi si trasformano in cori pieni di riconoscimento: “Dogg-Y! Dogg-Y!”
Ilitia, uno dei membri esperti dell’equipaggio, arpiona il pesce per le branchie e lo issa agilmente a bordo, dove atterra con un tonfo sordo sul ponte: un tonno dogtooth da 150 centimetri e 50 chili, così chiamato per la sua bocca dai contorni inquietantemente canini, fitta di denti affilati come rasoi. Anche i pescatori più esperti considerano i “doggies” (difficili da individuare e ancora più ardui da portare a bordo) come una delle sfide più temibili per canna e mulinello.
Si esulta ancora e ci si scambia pacche e cinque pieni di entusiasmo, perché prendere un pesce del genere è un po’ come lanciare i dadi al casinò e fare sette al primo tiro dopo aver puntato sulla linea passante: vincono tutti. E in quel momento luminoso e fugace, mentre si osserva stupiti la creatura dall’aspetto preistorico che si ha davanti, i fianchi argentati che brillano di riflessi iridescenti nella luce del pomeriggio, tutte le preoccupazioni del mondo sembrano dissolversi, portate via dalla brezza dell’oceano.
Escursioni di pesca, una passione in crescita
Come scrisse lo scrittore scozzese John Buchan: “Il fascino della pesca è che è l’inseguimento di qualcosa di sfuggente ma raggiungibile, una serie perpetua di occasioni per sperare”. E in questi tempi turbolenti, legioni di pescatori sono alla ricerca di speranza nei laghi, nei fiumi e nei torrenti. Il settore globale del turismo legato alla pesca, valutato 62,5 miliardi di euro lo scorso anno, dovrebbe raggiungere i 182 miliardi entro il 2033, con un solido tasso di crescita annuale composto dell’11,3%. Questo grazie in parte all’atteggiamento “nessuna spesa è troppo alta” dei pescatori di nicchia che, come i golfisti, sono sempre più al centro dell’attenzione dei resort di lusso.
Come cambiano le escursioni di pesca nell’era del turismo esperienziale
“Dal 2022 ho registrato un aumento del 21% nella domanda di esperienze di pesca, e mi aspetto che continui a crescere nel 2025”, afferma Janel Carnero, consulente di viaggio di lusso con base nel New Mexico, per Embark Beyond, agenzia con sede a New York. In altre parole, birra fresca e panini non sono più sufficienti.
Organizzare una spedizione di pesca richiede molto più che prenotare un resort d’eccezione e sistemare barca e attrezzatura, spiega. È fondamentale individuare il tipo di uscita più adatto a tutti i partecipanti e assicurarsi che anche chi non pesca abbia a disposizione un’ampia scelta di attività di alto livello. “Stiamo organizzando ritiri aziendali di alto profilo con charter di yacht da pesca dotati non solo delle migliori attrezzature, ma anche dei migliori comfort a bordo – chef privati, guide e membri dell’equipaggio d’eccellenza per il tipo di pesca desiderata”, aggiunge Carnero. Mentre i resort di punta in tutto il mondo continuano a perfezionare le proprie offerte di pesca, ecco una panoramica di alcune delle destinazioni più prestigiose dove lanciare l’amo.
Escursioni di pesca a Kokomo Private Island Fiji
Progetto personale del compianto visionario imprenditore australiano Lang Walker, questo resort remoto e scintillante si trova a circa un’ora di elicottero o idrovolante dall’hangar privato del resort presso l’aeroporto internazionale di Nadi. Il villaggio domina alcune delle acque più incontaminate e pescose delle Fiji, popolate da una vasta e variegata gamma di specie marine tra le più esotiche e ricercate al mondo. Propone cinque escursioni di pesca distinte (pesca d’altura, pesca sulla barriera, sportiva, in profondità e pesca subacquea) e dispone di una flotta di primo livello composta da cinque imbarcazioni.
È possibile inseguire marlin blu e nero e pesci vela a bordo della Kadua, la più grande imbarcazione da pesca sportiva del suo genere tra le oltre 330 isole delle Fiji, dotata di interni climatizzati e tre cabine per uscite notturne. Oppure si può salire sulla Katoa, un Bertram flybridge da 15 metri, e utilizzare mulinelli elettrici Shimano per calare le esche a centinaia di metri di profondità alla ricerca di dentici dorati o rossi. Gli amanti dell’adrenalina possono dedicarsi alla pesca sportiva del gigantesco trevally e della cernia, lanciando esche di superficie lungo le frange della barriera. Mentre chi preferisce un’esperienza più rilassata può provare la pesca a mano presso le barriere coralline locali per catturare seabream e merluzzi alla vecchia maniera.
Non solo pesca
Per mantenersi in forma durante le ore in mare, è possibile farsi accompagnare da uno chef a bordo per colazioni a base di uova preparate su richiesta e vassoi di frutta degni di una foto, seguiti da pranzi con insalate croccanti ricche di ingredienti provenienti dall’eccezionale orto biologico del resort (merita una visita), completate dal pescato più fresco. Sebbene tutti i pesci vela vengano rilasciati, è possibile portare con sé tonni pinna gialla e sgombri spagnoli (tra gli altri) da gustare con un Bordeaux di prima annata proveniente dalla cantina del resort, che conta 8.500 bottiglie, presso il raffinato ma informale Beach Shack.
Oltre alla pesca senza paragoni, il resort offre accesso a più di 30 siti di immersione e snorkeling di livello mondiale, grazie alla sua posizione privilegiata a pochi passi dalla Grande Barriera dell’Astrolabio, lunga 100 chilometri, la quarta barriera corallina più estesa del mondo. I club per bambini e ragazzi propongono una varietà di attività, tra cui cacce al tesoro, corsi di cucina e gite di snorkeling, mentre il servizio di babysitter incluso per i piccoli sotto i 3 anni consente agli adulti di dedicarsi al surf, alla vela, a un’escursione verso una cascata o a un picnic gourmet privato sull’isola disabitata di Namara, a dieci minuti di distanza.
Le sistemazioni spaziano tra 21 ariose ville fronte mare con piscina privata e giardini tropicali recintati, e cinque sontuose residenze in collina con tre o cinque camere, ampi spazi esterni e viste spettacolari dall’alba al tramonto, accompagnate da golf cart privato, maggiordomo e tata personale.
Hemingways Watamu
Ernest Hemingway si recò per la prima volta sulla costa keniota nel 1934 per praticare la pesca d’altura nell’Oceano Indiano. Per seguirne le orme, ci si può dirigere all’appropriatamente chiamato Hemingways Watamu, un’oasi fronte mare con 60 camere affacciata sullo splendido Watamu Marine National Park & Reserve, che ha introdotto la pesca con marcatura e rilascio dei pesci vela sulla costa dell’Africa orientale. Sebbene sia facile lasciar trascorrere le ore sorseggiando dawa (vodka, miele e lime) sulle sabbie bianche e lucenti del tranquillo villaggio marinaro, a due ore di auto da Mombasa, i pescatori più intraprendenti possono prenotare charter da sei o dieci ore a bordo di una delle imbarcazioni da pesca del resort, dai 9 ai 17 metri, con doppio motore, per un’avventura marittima adrenalinica.
Grazie a montagne sottomarine facilmente raggiungibili al largo (che attirano esche e predatori, a differenza del mare aperto) le acque color zaffiro intorno a Watamu offrono, tutto l’anno, opportunità di pesca abbondanti e straordinariamente varie sia per appassionati esperti che per principianti (i bambini sono i benvenuti). Restano uno dei pochi luoghi al mondo dove si possono ancora trovare tre specie di marlin, oltre a pesce vela (record di giornata su barca del resort: 23), pesce spada e pesce lancia dal becco corto. Tra le specie da trattenere, wahoo e mahi-mahi – dai brillanti riflessi turchese e giallo, che svaniscono lentamente sul ghiaccio – sono tra le più apprezzate. Al ritorno, lo chef del resort le preparerà secondo le preferenze, magari come sashimi per antipasto e poi saltate in padella con maestria come piatto principale.
Escursioni di pesca a Tordrillo Mountain Lodge
Per chi desidera esplorare le zone più remote e incontaminate alla ricerca di catture degne di un racconto epico, è difficile superare l’esperienza dell’heli-fishing in questo lodge rustico ma raffinato sul lago, nella natura selvaggia dell’Alaska, 100 chilometri a nord-ovest di Anchorage. Si decolla in elicottero dal resort sorvolando valli di pini nelle Tordrillo Mountains, per poi atterrare sulle rive di corsi d’acqua quasi intatti, dove attendono salmoni del Pacifico, trote iridee, salmerini artici e temoli.
Per un soggiorno estivo davvero unico, si può prenotare il pacchetto “Kings & Corn” (disponibile solo a giugno), che inizia con una mattinata di heli-ski tra chicchi di ghiaccio in scioglimento grandi come sassolini, indossando pantaloncini con 24°C, seguita da un pomeriggio di pesca a mosca sul fiume Talachulitna alla ricerca dei salmoni reali dell’Alaska. Se il maltempo impedisce di sciare, si passa a un’escursione in heli-rafting lungo il suggestivo Tal, lanciando l’esca per salmoni reali e trote fluviali tra rapide e scorci mozzafiato. Per concludere in bellezza, si torna al lodge per cocktail e una cena gourmet a base di specialità locali come granchio reale dell’Alaska e ostriche della baia di Kachemak, e, se le energie lo permettono, si può remare in kayak sul lago Judd sotto il sole di mezzanotte, nel cielo color rosa.
Singita Pamushana
Uno dei pochi lodge safari in Africa con accesso a una diga privata, il Singita Pamushana Lodge è arroccato tra le colline di arenaria della riserva faunistica di Malilangwe, 46.500 ettari nel remoto sud-est dello Zimbabwe – offre pesca sportiva eccezionale durante tutto l’anno. Si parte a bordo di un battello pontone per pescare tiger fish, persici, tilapie e pesci gatto con canna e mulinello, mentre guide esperte spiegano le tecniche tradizionali locali che prevedono l’uso di piante autoctone.
Per una serata davvero memorabile, si può dormire in barca, ancorati a un albero, cullati dolcemente dalle onde sotto un cielo africano stellato e l’incessante ronzio della savana, in attesa che un rinoceronte (la riserva ospita una delle popolazioni più numerose del continente), un leopardo, un licaone o un’antilope roana (tra le tante altre specie) si avvicini alla riva per dissetarsi.
Tra le attività proposte in questo esclusivo rifugio con otto suite, progettato con maestria per riflettere la ricca storia tribale della regione e dotato di aree comuni all’aperto sfalsate e interconnesse con viste panoramiche mozzafiato, figurano passeggiate safari guidate, visite ai siti di arte rupestre secolare di Malilangwe (oltre un centinaio), e incantevoli cene nella savana illuminate da lanterne, all’ombra di maestosi baobab.
Escursioni di pesca a Milaidhoo Maldives
Circondato da una barriera corallina brulicante di vita, questo intimo resort insulare con 50 ville si trova nel cuore della Riserva della Biosfera dell’Atollo di Baa, riconosciuta dall’Unesco. Il resort si distingue per l’interpretazione contemporanea delle tradizioni maldiviane, comprese le escursioni di pesca, pensate per un pubblico esigente e moderno. Si parte prima dell’alba sulle acque di un azzurro irreale a bordo di Hanifaru o Dhirasa, i due dhoni di 16 metri del Milaidhoo (le più antiche imbarcazioni conosciute dell’arcipelago di quasi 1.200 isole) per cimentarsi nella pesca a traina con lenza a mano, alla ricerca di barracuda e cernie. In alternativa, si può provare la pesca con canna e lenza, una tecnica millenaria, a bordo di un peschereccio locale insieme ai pescatori maldiviani.
Per un’esperienza a più alto tasso di adrenalina, si può partire più al largo su una delle due imbarcazioni da pesca d’altura a doppio motore del resort (da 18 e 11 metri), alla ricerca di marlin, pesce vela e pesce spada da pescare e rilasciare. Da giugno a novembre, è possibile partecipare a tre escursioni settimanali nella baia di Hanifaru (a soli 15 minuti di barca) per fare snorkeling con alcuni dei più grandi raduni di mante del mondo. Altre attività includono una romantica notte sotto le stelle su un banco di sabbia vicino, con cena di quattro portate e letto king-size sotto un baldacchino, oppure corsi di cucina nel ristorante gourmet a forma di barca del resort, Ba’theli (che in lingua locale significa “nave cargo”), dove si impara a preparare piatti tipici maldiviani come il garudhiya, un brodo tradizionale a base di tonno.
Vermejo, una riserva Ted Turner
Con 19 laghi pescabili e oltre 50 chilometri di ruscelli cristallini che attraversano circa 550.000 ettari idilliaci nelle Montagne Rocciose Meridionali del nord del New Mexico, Vermejo, di proprietà del magnate dei media e convinto ambientalista Ted Turner (il suo motto: “salvare tutto”), è un vero paradiso per i pescatori d’acqua dolce. È uno dei pochi luoghi in cui si può pescare esclusivamente la trota tagliagola del Rio Grande, una delle specie più antiche e rare del Nord America, salvata dall’estinzione grazie a un progetto di ripristino guidato in parte dal team di biologia marina di Vermejo.
I pescatori esperti possono cimentarsi nella pesca a mosca nei corsi d’acqua che attraversano terreni molto diversi, oppure esplorare i margini paludosi dei sei laghi di Classe A della proprietà, alla ricerca della pregiata trota, insieme ad altre specie – come trote iridee, fario e di torrente – che spesso superano i 50 centimetri. Si può prenotare la Bernal Lake Cabin, rifugio rustico di lusso con due suite principali inaugurato nell’aprile 2024, oppure il Costilla Fishing Lodge, con otto suite alimentato a energia solare, situato a 3.000 metri di altitudine e costruito con legno e pietra della proprietà, per accedere alle zone di pesca fin dalle prime luci del giorno.
Lontano dall’acqua, Vermejo offre esperienze avventurose come safari naturalistici per osservare alci, bisonti, linci rosse, coyote e puma, oppure sessioni di geocaching con GPS tra miniere abbandonate e cimiteri nascosti della riserva.
Articolo di Robbreport.com
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