Ricoperti d’oro o dalle forme asimmetriche e futuriste, in pregiato legno d’abete rosso, i pianoforti Fazioli sono il sogno (quasi proibito) di ogni musicista. E non solo…
Herbie Hancock, Daniil Trifonov, Andrea Bocelli e Stefano Bollani ne hanno uno in casa e lo usano tutti i giorni. Steve Wonder ci ha suonato una struggente versione di Purple Rain per commemorare la morte dell’amico Prince. Qualche anno fa ne fu spedito uno alla Casa Bianca in occasione dell’International Jazz Day e fu protagonista assieme ad Aretha Franklin, Sting, Al Jarreau e i molti altri che si esibirono davanti a Barak e Michelle Obama.
I preziosi pianoforti Fazioli
Eccellenza made in Italy, i pianoforti Fazioli, nati poco più di 40 anni fa a Sacile, Pordenone, oggi non temono rivali, nemmeno i blasonati Steinway & Sons. E infatti suonano nelle sale da concerto più prestigiose del mondo, dal Teatro alla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, fino alla Juilliard School di New York.
The Economist l’ha definito “Il migliore al mondo”, c’è chi lo paragona alla Ferrari (anche per il prezzo, intorno ai 150mila euro, ma per i progetti su misura si sale di parecchio) e chi lo definisce lo Stradivari dei pianoforti, per la qualità del suono e perché utilizza lo stesso legno degli abeti rossi della Val di Fiemme che nel Settecento serviva a liutaio cremonese per realizzare i suoi violini.
I Fazioli sono straordinari oggetti di design, in grado di impreziosire qualunque salotto. Anche se non lo si sa suonare: si può sempre provare a ingaggiare Maurizio Pollini o Lang Lang per un concerto privato.
Il modello F228, ricoperto con foglie d’oro a 24 carati.
Il modello M. Liminal, progettato da Philippe Gendre e NYT Line.
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