Ambienti narrativi, identità fluide e desideri in scena: la visione radicale e sofisticata di Giuseppe Porcelli.
C’è una tensione elegante e drammatica negli interni firmati da Giuseppe Porcelli. Architetto e designer con progetti a Milano, Londra, Dubai e Roma, in pochi anni ha costruito un’estetica riconoscibile che fonde arredi contemporanei e ambientazioni nostalgiche e scenografiche. Il tutto evocando, come in un quadro, mondi lontani e senza tempo. “Mi interessa creare ambienti che raccontano storie, che hanno uno spessore emotivo e visivo. Non lavoro mai per sottrazione, ma per accumulo e stratificazione”, spiega.
Lo studio di Giuseppe Porcelli
Fondato nel 2021, il suo studio è attivo soprattutto nel mondo dell’hospitality di alta gamma — tra i progetti più noti, i ristoranti e bar per The Arts Club a Londra e Dubai — ma comprende anche residenze private e collaborazioni con la moda e gallerie di design. Ispirato da maestri come Renzo Mongiardino e Tony Duquette, in ogni progetto resta fedele a un’idea di spazio come esperienza immersiva, quasi cinematografica: “Un interno deve suggerire un’atmosfera, un ricordo, un’emozione. Mi piace mischiare epoche e influenze culturali esotiche, tratteggiando luoghi che immergano in altre dimensioni”.
Garçonnière, la collezione di arredi di Giuseppe Porcelli
In questo percorso si inserisce anche Garçonnière, la sua prima collezione di arredi in edizione limitata presentata durante l’ultimo Fuorisalone all’interno di un pied-à-terre nel cuore del distretto di Città Studi, trasformato in una Wunderkammer. Un racconto intimo, quasi un autoritratto. “Mi affascinava l’idea di sovvertire il tradizionale significato di garçonnière, usato per indicare gli appartamenti degli uomini scapoli, per reinterpretarlo e trasformarlo in un luogo di libertà e di desiderio, giocando con la contrapposizione tra maschile e femminile. Ogni pezzo nasce come un personaggio con una propria voce e una funzione narrativa specifica”, dice.
Contrasti materici e linguaggio personale nel design
Il risultato è una capsule collection di arredi dalle forme scultoree, che esplorano la dicotomia tra rigore e frivolezza, classicismo e modernità. I materiali sono preziosi e ricercati: il metallo placcato oro si contrappone al bambù, al legno laccato lucido, all’ottone massello spazzolato e al plexiglass tartarugato. Un gioco calibrato di contrasti definisce i tratti di una grammatica visiva personalissima. In un mondo che tende a spianare e uniformare, Giuseppe Porcelli cerca l’eccezione, l’irregolarità. Proprio in questo gesto, forse, sta il cuore della sua filosofia: restituire al design la sua forza evocativa, la capacità di incarnare desideri, memorie e visioni.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report Italia
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