Prosegue lentamente la scalata delle hypercar a idrogeno. Ma è vero che saranno le macchine del futuro?
La mobilità elettrica avrà un ruolo determinante nel settore automobilistico, ma esistono altre forme di propulsione che, sulla carta, presentano degli aspetti interessanti. È il caso delle hypercar a idrogeno che, pur essendo ancora di nicchia, solleticano le fantasie di alcuni produttori. Su tutti Toyota che insieme al Gruppo Hyundai ha puntato di più sull’idrogeno, mettendo in commercio la prima auto passeggeri, la Mirai, già 2014.
Auto a idrogeno, croce o delizia?
Il funzionamento delle auto a idrogeno è legato al leggerissimo gas, stivato un serbatoio ad alta pressione. Una volta inviato alla fuel cell di bordo (la cosiddetta pila a combustibile), si combina con l’ossigeno presente nell’aria, per generare la corrente necessaria ad alimentare il motore elettrico che muove la vettura.
Una tecnologia piuttosto complicata che però, rispetto all’elettrico, presenta il vantaggio di contare sulla stessa autonomia delle vetture termiche, con tempi di rifornimento velocissimi. Tuttavia, sono diversi i punti oscuri dell’idrogeno che a oggi ne limitano di fatto il panorama commerciale. Da una rete di ricarica praticamente inesistente alle difficoltà inerenti allo stoccaggio dell’idrogeno, fino agli alti costi per la produzione di gas verde, i freni di questa tecnologia sono ancora molti.
Le hypercar a idrogeno
La creatività dei produttori e dei designer di autovetture però, non si ferma davanti a questi ostacoli e negli ultimi anni ha dato vita a diversi progetti di supercar e hypercar a idrogeno. L’ultima in ordine di tempo è la Apricale, hypercar presentata sotto forma di prototipo dalla Viritech al Goodwood Festival of Speed. Si tratta di una vettura molto interessante nata in collaborazione con Pininfarina, con un progetto di produzione di 25 unità entro il 2024. Oltre alla prestigiosa “firma” dell’azienda italiana (l’auto verrà prodotta a Cambiano), la Viritech Apricale si caratterizza per il sofisticato progetto tecnico.
La hypercar a idrogeno è infatti dotata di un powertrain fuel cell e un telaio ultra leggero, che consente di tenere l’ago della bilancia della vettura inferiore ai 1.000 kg. La “magia” è stata resa possibile con l’impiego di serbatoi di stoccaggio dell’idrogeno posizionati all’interno della monoscocca, in modo che riescano ad assolvere anche alla funzione di elemento portante. Le prestazioni sono quelle di un’hypercar di prima categoria, garantiti dai due motori elettrici alimentati dal powertrain a idrogeno.
Altri progetti degni di nota
Tra le hypercar a idrogeno più interessanti c’è la Hyperion XP1, realizzata da una startup californiana e in grado di scattare da 0 a 100 in circa 2,2 secondi, con una velocità massima di 354 km/h. La sua peculiarità, oltre al sistema propulsivo a idrogeno, è quella di avere un’autonomia di ben 1.600 km. Al fine di contenere il peso in 1.248 km gli ingegneri hanno utilizzato un telaio monoscocca in titanio e fibra di vetro.
Un altro progetto interessante di vettura a idrogeno è quello dell’Alpine A4810. Un concept presentato da ventotto designer dello IED di Tornio che, oltre alle avveniristiche forme, può contare su un powertrain dalle notevoli prestazioni.
Immagini courtesy Viritech, IED
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