Altissimo artigianato, cura del dettaglio e tanta innovazione: così Il Borgo Cashmere racconta dal 1949 una storia di autenticità del Made in Italy.
Dal 1949 a oggi, attraverso quattro generazioni, Il Borgo Cashmere crea in Toscana collezioni che legano la tradizione alla sapienza artigiana con la ricerca di nuove tecniche e tecnologie. “Cerchiamo la bellezza nella natura e la trasformiamo in capi eleganti e moderni”: questo il loro motto. Ogni capo delle collezioni è una vera e propria esperienza, un viaggio multisensoriale nel lusso alla ricerca di eleganza e unicità. Al timone dell’azienda ci sono oggi Franco e Serena Fredducci, mentre Matteo ed Elia rappresentano il futuro e l’innovazione. Il loro obiettivo è creare un marchio che, di generazione in generazione, racconti una storia di autenticità italiana, rinnovata e migliorata attraverso dinamismo e passione.
Un viaggio nella produzione de Il Borgo Cashmere
Ricamo a mano del girocollo, utilizzando una lente d’ingrandimento per la precisione. La pratica evidenzia il processo di lavorazione manuale, che richiede 45 ore per essere completato.
Dettaglio sotto lente di ingrandimento. Le 14 diverse tonalità di cashmere e perline in oro 24KT sono chiaramente visibili, mostrando l’intricato uso di materiali di fascia alta.
Primo piano dell’ago e delle perline: ripresa ingrandita che mostra l’ago che lavora attraverso il ricamo, insieme alle perline in oro 24KT. L’immagine mette in risalto la precisione e la lavorazione manuale.
Avvolgitore di filato in uso mentre divide le rocche, consentendo di preparare più filati contemporaneamente. Quest’attrezzatura viene utilizzata per gestire il filato di conocchia a 4 capi, garantendo una tensione e una miscelazione precise del filo.
Macchina per maglieria manuale, utilizzata per progetti speciali che richiedono un’attenzione precisa, che riflette l’uso da parte del marchio delle tradizionali tecniche di maglieria.
Macchina manuale che permette di fare lavorazioni con più precisione e flessibilità di una macchina automatica, perché induce lo spostamento di aghi con intervento umano.
Articolo tratto dal numero invernale di Robb Report Italia
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti