Il processo è sviluppato grazie alla trentennale esperienza dell’artista nella lavorazione del bronzo e della luce
articolo di Helena Madden
Una lampada a led può essere efficiente, ma non è sempre così bella da vedere. Nella loro forma grezza, i led emettono un bagliore freddo, spesso duro, non dissimile da quello che esce da uno smartphone. Ci vuole un abile artigiano, quindi, per farlo sembrare meno iPhone e più scultura. I complessi ed elaborati lampadari di Niamh Barry sono realizzati in bronzo e vetro.
Insieme, i due materiali diffondono la luce dei led in modo che sia più calda e molto più invitante. Il design di una delle sue nuove opere di, Artist’s Hand (La mano dell’artista), nasce da uno schizzo sinuoso, abbastanza facile da fare su un taccuino, molto più difficile da trasformare in un lampadario in bronzo alto due metri e mezzo. Ci vogliono circa 600 ore per realizzarlo; il risultato è una scultura agile che sembra fatta di metallo fuso.
Il processo, meticoloso, è stato sviluppato e strutturato grazie alla trentennale esperienza di Barry nella lavorazione del bronzo e della luce. Nulla è lasciato al caso. “Ci sono sempre momenti lungo la strada in cui mi fermo, faccio il punto e forse ritocco un pezzo o due”, dice. “Ma gli elementi fondamentali sono tutti lì, scolpiti nella pietra fin dall’inizio”.
Il bozzetto di Barry
Barry disegna la forma di Artist’s Hand. Questa fase riguarda tanto le emozioni quanto le idee. “Di solito, nel mio lavoro è una questione di… feeling”, dice. “È difficile da articolare, difficile da definire”. Una volta superata questa fase, Barry piega e manipola il lo a mano per creare una maquette. Questo le dà un’idea più chiara e precisa sulla forma del lampadario e le permette di modificarla in modo più preciso.
Giochi al computer
Barry crea il modello 3D con il software SolidWorks. Può quindi smontare il design digitalmente e trasformarlo in molti modelli 2D, che possono essere utilizzati come riferimento durante il taglio e la saldatura dei singoli pezzi. Artist’s Hand è composto da numerosi pezzi di bronzo separati, che devono essere tutti martellati, arrotolati o piegati, a seconda della forma. In questa fase del lavoro il metallo è ancora grezzo e non lucidato.
Un fuoco che fonde
Una volta data a ogni pezzo la forma desiderata, Barry lavora con un membro del suo team per saldarli insieme. Qui inizia un lavoro di martellatura e ricottura, che comporta un riscaldamento del metallo seguito da un raffreddamento molto lento. Questo procedimento riduce le sollecitazioni interne subite dal materiale. Quando il lampadario è assemblato, Barry lo appende per avere un’idea migliore del risultato finale. Eventuali modiche dell’ultimo minuto vengono fatte in questa fase.
Il lavoro brillante di Barry
Il bronzo viene lucidato a specchio a mano. È uno degli aspetti del processo che richiede più tempo, ci possono volere diverse settimane per trasformarla in una superficie lucida. Una lastra di vetro viene tagliata a mano in migliaia di minuscoli pezzi, lucidata, assemblata in una singola striscia a guisa di mosaico e adattata al lampadario. “In questo modo si ottiene un bellissimo gioco materico sulla natura riettente del vetro”, dice Barry. “Se però lo guardi dall’esterno, nel suo insieme appare come un elemento unico”. Finalmente è il momento di integrare i led nel lampadario. E con questo, ultimo, pezzo del puzzle, il lavoro è completo.
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