Le spa stanno proponendo trattamenti hyper-local attingendo alle credenze e alle tradizioni locali. Ma come si può realmente sapere cosa viene proposto e, soprattutto, conviene mescolare trattamenti diversi?
Per chi prende sul serio l’esperienza della spa, viaggiare pone un dilemma: come valutare i trattamenti ora che il benessere si è fatto sempre più locale? Non solo le spa negli hotel stanno esplorando procedure sempre più vicine alla medicina, ma si concentrano più che mai nel fornire agli ospiti un “senso del luogo”, mescolando costumi locali, ingredienti botanici e una spiritualità leggera ai servizi tradizionali. Per chi desidera immergersi in una nuova destinazione, questo può risultare affascinante, ma per chi ha obiettivi specifici di benessere, la questione si complica.
Trattamenti hyper-local: sinergia o rischio nel mix di trattamenti olistici?
In che modo la pianta tropicale infusa nell’olio da massaggio interagirà con la pelle o con un’altra pianta utilizzata in un olio diverso in un’altra destinazione? La tecnica applicata in un luogo annullerà l’effetto del trattamento ricevuto altrove? È davvero consigliabile sottoporsi a una pulizia ayurvedica panchakarma dopo un massaggio addominale taoista, seguito da una sessione nella macchina Human Regenerator? Alcune di queste filosofie e pratiche non si contraddicono forse a vicenda? Si tratta di un mix potenzialmente rischioso?
“Le alternative non sono prive di rischi e possono effettivamente causare danni, così come hanno un grande potenziale di apportare benefici”, avverte Heather Hinshelwood, M.D., medico d’urgenza certificato che dirige la pratica di medicina integrativa presso il Fraum Center for Restorative Health a Hilton Head, S.C. Considerata la difficoltà di verificare le credenziali e le certificazioni dei professionisti del benessere in varie parti del mondo, Hinshelwood consiglia di cercare servizi personalizzati e di porre domande mirate: “Chi è il direttore medico o il medico supervisore? Quali sono le sue qualifiche? Da dove provengono le erbe medicinali, i fluidi per le infusioni, ecc.? Da quanto tempo lavora il personale presso questa struttura?”. Tuttavia, la crescente consapevolezza della problematica legata alla mescolanza di filosofie nei trattamenti è qualcosa a cui gli operatori delle spa stanno già rispondendo.
Euphoria Retreat, la spa che non lascia nulla al caso
Immerso ai piedi del Monte Taigeto, nella Grecia meridionale, Euphoria Retreat è una spa con 45 camere che propone un approccio olistico unico, combinando trattamenti di guarigione ispirati sia alla filosofia delle antiche terme greche che a quella della medicina cinese. Un soggiorno di cinque-sette giorni presso questa struttura varia dai 2.900 ai 9.600 euro e include trattamenti riequilibranti basati sui cinque elementi, agopuntura per alleviare blocchi nei meridiani del corpo e massaggi Watsu eseguiti in una piscina riscaldata. L’obiettivo? Creare armonia nel corpo, nella mente e nell’anima di ogni ospite.
Screening totale supervisionato da medici
Potrebbe sembrare un linguaggio da brochure di spa fino al momento in cui si arriva ai test pre-soggiorno su sangue, urine e saliva. Settimane prima dell’arrivo, Euphoria sottopone gli ospiti a uno screening supervisionato da un medico, il quale progetta l’itinerario personalizzato, i trattamenti e il piano alimentare. “Per i greci, la vita non è sofferenza”, afferma Marina Efraimoglou, sopravvissuta al cancro e fondatrice di Euphoria nel 2018, dopo aver viaggiato in tutto il mondo studiando diverse pratiche di benessere.
“Si tratta di comprendere se stessi e trovare il proprio cammino verso il benessere”. Euphoria non è un caso isolato. Un numero sempre maggiore di spa specializzate, costruite attorno a rituali di salute regionali antichi, sta affiancando ai propri servizi test di laboratorio moderni e trattamenti rigenerativi tipicamente occidentali, per rassicurare chi desidera ottenere risultati specifici per il proprio benessere.
We Care Spa e la filosofia disintossicante
We Care Spa, molto apprezzata dalle celebrità e situata a Desert Hot Springs, in California, si concentra su una filosofia di disintossicazione, utilizzando un regime alimentare pre-soggiorno e consulenze personalizzate per preparare gli ospiti a un programma che include succhi depurativi, attività fisica leggera, idrocolonterapia e pratiche spirituali, con la promessa di farli sentire più leggeri ed energici.
“La buona salute è data da acqua pura, aria pura e cibo puro, e oggi non abbiamo nessuna di queste cose,” afferma Susan Belen, 83 anni, fondatrice di We Care. “Dobbiamo lavorare molto per eliminare gli elementi indesiderati che disturbano il funzionamento del corpo. Il programma può sembrare molto fisico con massaggi, idrocolonterapia e simili, ma anche a livello emotivo i nostri ospiti si disintossicano e riescono a vedere più chiaramente dentro se stessi.”
Approcci personalizzati e consulenze professionali
Perfino i centri ayurvedici, che tradizionalmente si focalizzano su un’alimentazione adatta alla propria costituzione (o dosha), raccomandazioni sullo stile di vita, erbe, purificazioni con oli e trattamenti riequilibranti come il massaggio linfatico abhyanga e lo shirodhara, stanno adottando un approccio più personalizzato, prevedendo consulenze obbligatorie con professionisti certificati prima dell’arrivo.
“Non si dovrebbe semplicemente entrare in una spa ayurvedica e provare i trattamenti a caso”, afferma Martha Soffer, fondatrice di Surya Spa a Santa Monica e diagnostica esperta del polso ayurvedico. “È importante conoscere la propria costituzione corporea per potersi riequilibrare correttamente”. Anche con le migliori credenziali e screening preliminari, la fusione di filosofie spirituali, benessere New Age e medicina moderna non può essere considerata una scienza esatta. Kimberlee Blyden Taylor, naturopata (ND) e responsabile medico presso la Sonoran University, avverte che molti operatori delle spa non forniscono un intervento mirato a una condizione specifica del cliente, ma si limitano a garantire che i trattamenti offerti non siano controindicati.
Scegliere le esperienze giuste
Le saune a infrarossi, per esempio, non sono consigliate per chi assume farmaci per la pressione sanguigna, poiché l’esposizione prolungata al calore potrebbe aumentarne i valori. Allo stesso modo, alcune tisane o rimedi a base di erbe possono interagire con i farmaci prescritti, riducendone l’efficacia. Consultare sempre il proprio medico, porre molte domande e non farsi prendere dall’entusiasmo. “Non ha senso provare tutto ciò che viene offerto”, conclude Efraimoglou.
Articolo di Robbreport.com
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