I proprietari dell’ex casa di Marilyn Monroe vorrebbero demolire la residenza per creare un grande complesso abitativo.
A Los Angeles, l’abbattimento di case storiche ha causato la perdita di alcuni degli immobili più leggendari. Un caso recente riguarda la Zimmerman House di Brentwood, realizzata negli anni ’50 dall’architetto modernista Craig Ellwood e acquistata dall’attore hollywoodiano Chris Pratt e dalla scrittrice Katherine Schwarzenegger, che l’hanno abbattuta per far posto a una nuova residenza. Un altro caso che ha scatenato l’ira di coloro che si sono schierati contro l’ipotesi di demolizione riguarda la storica hacienda degli anni Venti, luogo della morte di Marilyn Monroe nel 1962 e unica casa di proprietà dell’attrice.
L’idea di costruire un grande complesso
Situata in un appezzamento di terreno di mezzo acro al 12305 di Fifth Helena Drive, la residenza è stata acquistata l’anno scorso in un affare da 8,4 milioni di dollari, interamente in contanti, dalla ricca ereditiera immobiliare Brinah Milstein e da suo marito Roy Bank, produttore di reality TV, che hanno annunciato l’intenzione di demolirla. La coppia, che possiede anche la villa di circa 6mila metri quadrati accanto, per la quale ha pagato 8,2 milioni di dollari nel 2016, vorrebbe collegare le due proprietà per creare un unico grande complesso residenziale.
A gennaio, dopo le polemiche da parte degli ambientalisti, la casa è stata salvata dal consiglio comunale di Los Angeles, che ha votato all’unanimità per la conservazione storica dell’edificio, spingendo il dipartimento edilizio a revocare la demolizione della coppia. Secondo una nuova causa, Milstein e Bank hanno affermato di avere il diritto di demolire l’edificio, sostenendo che i funzionari della città hanno agito in modo incostituzionale nei loro sforzi per designare la casa come punto di riferimento e accusandoli di “macchinazioni a porte chiuse” nel tentativo di preservare un’abitazione che non soddisfa i criteri per lo status di monumento storico culturale.
La causa sostiene, inoltre, che la casa ha avuto 14 proprietari dalla morte di Monroe, subendo diversi interventi di ristrutturazione negli ultimi sessant’anni: “Non c’è un solo pezzo della casa che includa una qualsiasi prova fisica che la signora Monroe abbia mai trascorso un giorno nella casa, non un pezzo di arredamento, non una scheggia di vernice, non un tappeto, niente”, si legge nella causa.
Un punto di riferimento per la città
La causa sostiene che la casa sarebbe un fastidio per tutto il vicinato, disturbato dal passaggio di fan desiderosi di scattarsi una foto davanti la proprietà. Nonostante le dimensioni modeste, il bungalow divenne famoso in tutto il mondo nel 1962 come luogo dell’apparente overdose della Monroe all’età di 36 anni. La proprietà, circondata da mura e recintata, era l’unica casa mai posseduta dalla leggendaria attrice e, nei 60 anni successivi, è diventata uno dei punti di attrazione più famosi della città. La blogger Lindsay Blake ha pubblicato un post approfondito con numerose informazioni affascinanti sulla proprietà, tra cui il fatto che la Monroe abbia posto una targa sopra la porta d’ingresso che recitava “Cursom Perificio” in latino. Traduzione: “Il mio viaggio finisce qui”.
L’architettura esterna della casa è rimasta simile a come appariva nei primi anni Sessanta, mentre gli interni hanno subito diverse modifiche. In particolare, la cucina e i bagni sono stati modernizzati, mentre la casa per gli ospiti, un tempo indipendente, è stata accorpata alla casa principale. Tuttavia, numerose caratteristiche originali, come le finestre del seminterrato, i pavimenti in cotto, i soffitti con travi in legno, rimandano ai tempi dell’età dell’oro.
Articolo di robbreport.com
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