Prodotta dal 1962 al 1980, il celebre modello MGB della Morris Garage continua ad affascinare gli appassionati grazie alle sue prestazioni di guida e alla facilità di manutenzione.
Negli anni ’50 e ’60, quando l’industria automobilistica britannica era al massimo della produttività, con motori da quattro fino a otto cilindri, esisteva una moltitudine di marchi in grado di soddisfare ogni tipo di budget. Sebbene molte case e modelli non abbiano mai attraversato l’Atlantico, la MG è stata (quasi da sola) il costruttore che ha realmente dato il via alla popolarità delle auto sportive negli Stati Uniti. I soldati americani di ritorno dal Regno Unito dopo la Seconda Guerra Mondiale portarono con sé delle MG. Carroll Shelby iniziò la sua carriera nelle corse guidando una MG-TC nel 1952, e le auto della MG (acronimo di Morris Garage) divennero rapidamente popolari.
L’arrivo della MGB e l’evoluzione tecnica
I primi modelli come MG-TC, TD, TF e perfino la bellissima MGA erano piuttosto primitivi e, all’inizio degli anni ’60, avevano ormai bisogno di un successore. La MGB, introdotta nel 1962 e prodotta fino al 1980, rappresentò la risposta ideale. Il design monoscocca era una novità moderna, quando le precedenti MG e altri concorrenti britannici, come Triumph, utilizzavano ancora telai separati dalla carrozzeria.
Il design e nascita della versione coupé GT
La linea della MGB non ha alcuna parentela con quella dei modelli precedenti. Il modello divenne particolarmente interessante quando la popolare versione scoperta fu declinata nella bellissima MGB-GT 2+2 coupé (un’elegante variante hatchback progettata da Pininfarina) introdotta nel 1965. Tuttavia, quest’ultima non ebbe nemmeno lontanamente la stessa popolarità della Roadster, tecnicamente una cabriolet con capote in tela, dotata di finestrini laterali a manovella.
Motore e prestazioni della MGB Roadster
Il motore è un quattro cilindri in linea da 1,8 litri che eroga poco meno di 100 cavalli. La velocità massima è di 104 mph (circa 167 km/h). Questo propulsore permette di accelerare da 0 a 60 mph (0-96 km/h) in 13 secondi, un tempo decisamente tranquillo secondo gli standard odierni. Ma la leggera cabriolet, che pesa poco più di 900 chilogrammi, resta estremamente divertente da guidare a cielo aperto e con la strada libera davanti.
MGC e MGC GT: le versioni a sei cilindri
Dal 1967 al 1969 furono prodotte versioni con motore sei cilindri in linea, chiamate MGC e MGC GT. Con una cilindrata di 2,9 litri, questo motore pesa oltre 90 chilogrammi in più rispetto al quattro cilindri, il che compromette la maneggevolezza, sebbene la potenza aumenti a 145 cavalli, con una velocità massima di 120 mph (circa 193 km/h). In totale furono realizzati solo 8.999 esemplari di MGC e MGC GT, suddivisi in modo pressoché equo tra cabriolet e coupé.
Per contro, furono prodotte 513.276 MGB, di cui 125.282 nella versione GT. Ciò significa che gli esemplari sono numerosi, ma non tutte le MGB sono uguali. La Mark II fu introdotta nel 1968 e, sebbene esteticamente quasi identica ai modelli precedenti, offriva un cambio manuale a quattro marce sincronizzato con rapporti rivisitati. Era inoltre dotata di un sistema elettrico molto migliorato, con alternatore e massa negativa.
Modifiche estetiche e tecniche alla MGB negli anni ’70
Gli interni furono “modernizzati” nel 1972, ma nel 1974 vennero introdotti antiestetici paraurti in gomma nera al posto dei sottili paraurti cromati, sia anteriori sia posteriori. L’altezza da terra fu aumentata di circa 2,5 cm e, nel frattempo, le normative sulle emissioni ridussero ulteriormente la potenza. Le cose migliorarono leggermente dal 1977 al 1980, con l’aggiunta di barre antirollio anteriori e posteriori a beneficio della tenuta di strada, sebbene non dell’estetica. Gli esteti e i puristi preferiranno un esemplare della seconda metà degli anni ’60, con la griglia e i paraurti dalle proporzioni perfette.
Perché la MGB è ancora oggi un classico accessibile e appagante
Oggi è difficile non amare qualsiasi MGB come porta d’ingresso al piacere della guida sportiva all’antica. I pezzi di ricambio, forniti da aziende come Moss Motors, sono economici. Chi possiede competenze meccaniche di base può effettuare da sé la manutenzione della propria MG, aggiungendo un po’ di fatica e molta soddisfazione al divertimento. I primi esemplari possono valere il doppio rispetto a quelli più recenti e, sebbene sia possibile spendere oltre 35.000 euro per un esemplare da concorso, è molto più ragionevole spendere un terzo di quella cifra per un veicolo in buone condizioni e divertirsi ancora di più, senza le preoccupazioni legate alla ricerca della perfezione.
Articolo di Robbreport.com
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti