La Maison Buccellati ha inaugurato a Venezia nel cuore della Giudecca “The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics”, una mostra retrospettiva di grande rilievo che celebra la sua ricca eredità, storia e maestria artigianale.
Con un concept creativo, sviluppato da Balich Wonder Studio e curato per i gioielli e gli argenti dalla Prof.ssa Alba Cappellieri, l’esposizione esplora i temi distintivi delle creazioni di Buccellati, evidenziandone l’eccellenza e il valore dei classici.
“La mostra ha come tema portante la riscoperta dei classici. Il mio obiettivo curatoriale è stato quello di evidenziare cosa siano i classici per Buccellati e in quale modo le quattro generazioni della famiglia li hanno interpretati. Ecco, quindi, le galanterie che Mario realizzò per Gabriele d’Annunzio, i magnifici argenti d’arte concepiti per impreziosire le dimore dei clienti, fino ai capolavori della sala delle icone”, racconta Cappellieri. “Buccellati è stata una delle rare Maison che ha dato il nome a uno stile, altamente riconosciuto e riconoscibile.
Ciò è avvenuto, grazie all’estrema coerenza di quattro generazioni di Direttori Creativi, membri della famiglia, che hanno sempre preservato i codici stilistici del fondatore, ricreandoli originalmente. Le quattro farfalle sono simbolo di metamorfosi e di continuità dello stile Buccellati. La sala delle Icone testimonia le quattro tecniche principali: traforo, tulle, incisione e incatenatura. La tecnica elettiva di Mario Buccellati è stata senza dubbio l’incisione”.
Mostra Buccellati a Venezia
Ma in che maniera l’antico si coniuga con il moderno? Cappellieri risponde che “Una delle grandi sfide del mondo del lusso è proprio quella di conciliare il passato con il presente. In particolare, questa esposizione attraverso una esperienza immersiva e grazie alle tecnologie digitali messe a punto da Marco Balich ha saputo integrare e stabilire un dialogo tra passato, presente e futuro”.
Il titolo Il Principe degli Orafi trae origine da un elogio di Gabriele d’Annunzio del 1936, che riconobbe in Mario Buccellati la capacità di forgiare capolavori senza tempo. Dalla sua fondazione nel 1919, Buccellati ha brillato per la sua abilità di creare opere che riflettono le più alte tecniche orafe con un’eleganza sempre attuale. L’esposizione pone l’accento su quegli oggetti che, in ogni istante, comunicano emozioni universali di vicinanza e meraviglia, rendendo viva la tradizione attraverso la passione impressa nel corso del tempo.
Le sale tematiche
Quattro farfalle leggiadre e iconiche accolgono i visitatori all’entrata, scandendo le quattro generazioni della famiglia: da Mario a Gianmaria, Andrea e infine Lucrezia. Lo stupore accresce nel varcare la soglia della sala interattiva ‘Manmade Wonders’ dove le celebri frasi di d’Annunzio come ‘Io ho quel che donato’, ‘Forse che sì, forse che no’, prendono vita in un cabinet des curiosités, tra portacipria, minaudières, pregiate scatole portasigarette, trousse, porta gioie e borsette raffinate da sera.
Nella terza sala ‘Natural Wonders’ si è accolti da un tripudio di argenti cesellati. Protagonista è la natura con le sue creature terrestri e marine. L’apoteosi finale è nell’ultimo salone ‘The Gallery of the Icons’ dove sono ospitate le collezioni storiche in dialogo con le creazioni moderne. Sulle pareti vengono proiettate sapientemente immagini del Palazzo Ducale di Venezia alternate a richiami stilistici della Maison. Al centro della stanza racchiuse in totem di cristallo sono presenti le quattro tecniche emblematiche di Buccellati – Tulle, Pizzo, Incisione e Incatenatura- che trasformando l’oro in superfici vivide, richiamano le texture di tessuti raffinati quali merletti, tulle e broccati, con uno stile unico e una superba abilità tecnica. Nelle colonne ai lati, si possono osservare le collane Ombelicali, gli anelli Eternelle e i Cocktail. Nei pilastri di fronte, sono esposte le collezioni Macri, Hawaii, Étoilée e Opera, che omaggiano la bellezza naturale e architettonica con dettagli sofisticati e un’eleganza eterna.
Mostra Buccellati a Venezia, il punto di vista di Andrea Buccellati
Andrea Buccellati, Direttore Creativo e Presidente Onorario della Maison, sottolinea come l’esposizione a Venezia sia un momento di particolare valore, nella cornice suggestva della Serenissima, simbolo di tradizione orafa e gioielliera. “I classici offrono il piacere della riscoperta, evocando mondi di eleganza, arte e natura fuori del tempo. Ripercorrerli significa reinterpretare tradizioni e forme millenarie con uno sguardo sempre attuale. Essi sono un ponte gettato tra passato e futuro, testimonianza di uno stile originale da perpetuare nel tempo a venire”. Andrea prosegue sottolineando come lo stile Buccellati, nato con il nonno Mario, sia inconfondibile, assolutamente riconoscibile, ma che attraverso le generazioni si è evoluto, mantenendo però la sua unicità.“Non c’è un prezioso più importante dell’altro. Ognuno dei gioielli esposti ha una sua bellezza che rappresenta l’anima e lo stile di chi lo ha disegnato: forse il più rappresentativo sarà il gioiello che disegnerò domani”, conclude Buccellati.
The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics
18 Aprile – 18 Giugno 2024, Venezia – OFICINE 800
Immagini courtesy Buccellati
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