Meno estrema delle precedenti Zonda e Huayra, ma ugualmente esclusiva, Pagani Utopia si presenta con una cura maniacale per i dettagli.
Si chiama Pagani Utopia l’ultima hypercar della casa di Horacio Pagani presentata al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia a Milano che, per l’occasione, ha ospitato l’unveiling ufficiale. All’interno della sala del Cenacolo, circondata dai disegni originali di Leonardo da Vinci, la nuova creazione dell’atelier modenese racconta un’idea dell’auto in controtendenza e anacronisticamente lontana dal significato attuale di automobile.
Pagani Utopia, terza serie
Questa terza serie, che arriva dopo la Zonda (1999) e la Huayra (2022), approderà in Europa a partire dalla prossima primavera a un prezzo di oltre 2 milioni di euro. Non è facile descrivere l’estetica della Pagani Utopia, che richiama le medesime proporzioni delle precedenti vetture, presentando tuttavia degli elementi nuovi e delle citazioni anni ’50 e ’60, come i proiettori carenati. Il cofano, come da tradizione, è molto corto e quasi proteso in avanti.
La carrozzeria presenta delle linee più fluide e meno spigolose rispetto a Zonda e Huayra e il risultato è quello di un’hypercar più razionale e meno estrema. Ma questo non significa meno spettacolare. Lo studio aerodinamico è sempre al top, ciò significa che l’auto è priva di particolari e vistosi alettoni in virtù del certosino lavoro di ottimizzazione compiuto dagli ingegneri della Pagani. Al posteriore sono ben visibili i quattro terminali di scarico racchiusi in un’unica unità.
Gli interni firmati Horacio Pagani
Gli interni sono di quanto di più lontano rispetto all’auto moderna. Niente maxi schermi ma solo tasti fisici realizzati con una cura maniacale degna delle migliori Maison di alta orologeria. Merita una menzione particolare il selettore del cambio manuale “a pettine”, in grado di far strabuzzare gli occhi ai puristi.
Dal punto di vista tecnico la Pagani Utopia poggia su una monoscocca realizzata in nuovi materiali compositi ultraleggeri, con sospensioni montate su telai in lega di acciaio al cromo-molibdeno. Accorgimenti che aiutano a tenere il peso della vettura nel valore di 1280 kg.
A ruggire dietro l’abitacolo c’è il V12 AMG biturbo da 6 litri con una potenza di 864 CV a 5800 giri e 1100 Nm di coppia. Un’utopia che si fa realtà e debutta su strada la prossima primavera.
Immagini courtesy Pagani
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