Il 2025 è l’anno del revival della fotografia. Parola di galleristi e curatori che segnalano i trend in ascesa.
Anche se di segno diametralmente opposto, due notizie quasi contemporanee hanno riportato lo sguardo del mondo dell’arte direzione della fotografia: la scomparsa di Oliviero Toscani e l’annuncio della mostra fotografica Chromotherapia. La fotografia a colori che rende felici, all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici curata da Maurizio Cattelan.
Il ritorno della fotografia nel mercato dell’arte

Alain Gelati, Anya Taylor-Joy, 2020, L’Officiel Italia, stampa fotografica su alluminio, cm 70×105
Anche se la scomparsa del maestro milanese è ascrivibile solo al destino, è innegabile che dopo un 2024 in ascesa, il 2025 è l’anno in cui galleristi e curatori torneranno a esporre scatti d’autore. “Non siamo certo in un momento paragonabile ai primi anni ’10, in cui la fotografia contemporanea ha raggiunto cifre record, segnando il 7% del mercato dell’arte”, racconta dalla Shazar Gallery di Napoli il fondatore Giuseppe Compare, esperto in scienze economiche e bancarie, che sulla tematica della pellicola ha recentemente incentrato le sue conferenze, “sicuramente si vedono i segnali di un crescente interesse. A differenza del decennio scorso, gli acquirenti sono più direzionati verso le opere di grandi maestri ormai storicizzati piuttosto che emergenti”.
I segnali di una rinascita
Gli fa eco la curatrice romana Valentina Ciarallo, specializzata in linguaggi contemporanei, che ha curato mostre fotografiche come quelle che hanno raccontato il lato artistico dei grandi obbiettivi della moda da Alan Gelati a Eric Maillet o le architetture razionaliste di Luigi Moretti firmate Marina Paris. “I segnali di un ritorno ci sono tutti. Nella passata edizione di Roma Arte in Nuvola, per cui ho curato la sezione nuove prospettive, si è notato l’aumento di fotografie esposte rispetto alle edizioni precedenti, inedita presenza gli scatti in bianco e nero di Lina Pallotta”.
L’attenzione ai maestri del passato

Alan Gelati Hands cream,2012, Amica Magazine Italy,stampa fotografica su alluminiocm 150×230
Un trend ancora più evidente nelle grandi kermesse internazionali, come Art Basel dove un numero crescente di gallerie hanno esposto opere fotografiche vintage, moderne e contemporanee, anche se anche in questo caso i collezionisti paiono molto più ricettivi verso le opere dei fotografi del passato. E se Man Ray, Henri Cartier-Bresson, o Robert Mapplethorpe non hanno difficoltà a trovare mercato, la fotografia contemporanea lotta per ottenere una posizione di pari rilievo rispetto ad altri media artistici.
Fotografia tra ricerca e sperimentazione

Marina Paris “Storie incompiute” galleria Gilda Lavia, Roma – maggio-settembre 2024
Cresce molto anche la terza via, quella del dialogo tra discipline, come racconta la Ciarallo. “La fotografia è parte di un lavoro di ricerca per molti artisti. Alcuni degli ultimi lavori di Beatrice Pediconi utilizzano le emulsioni delle sue polaroid, attaccate su tela a comporre elementi vegetali”. È concorde Compare che cita il lavoro di Monica Biancardi, che “sta tornando al concetto di Phôs e Grafia, cioè di scrittura con la luce, partendo dall’incisione delle lastre e trascendendo il concetto classico della bidimensionalità dell’opera”.
Articolo tratto dal numero primaverile di Robb Report Italia
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