Ormai tutti lo conoscono come “Rivuar”, alla francese, ed è uno dei rarissimi casi in cui un locale ha accettato di buon grado di veder storpiato il proprio nome originario per adeguarsi al contesto.
Non è dato sapere se fu una scelta della clientela o un vezzo del suo fondatore, il torinese Enrico Rivoire, che nel 1872 decise di trasferire in piazza della Signoria la sua arte da maître chocolatier, aprendo una “Fabbrica di Cioccolata a Vapore” nella piazza più bella e suggestiva dell’allora capitale d’Italia.
Una cosa però è certa: chi ha conosciuto davvero la famiglia Rivoire conferma che questo cognome in origine non veniva pronunciato alla francese, bensì come suona in italiano. Forse però la pronuncia d’Oltralpe faceva più chic e man mano che il locale guadagnava fama e prestigio, optò per non correggere più gli avventori e mantenere il francesismo.
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti (sul vicino fiume Arno) e oggi Rivoire spegne 150 candeline dopo aver conquistato il palato dei fiorentini prima, di tutti gli italiani e gli stranieri di passaggio poi.
L’anniversario di Rivoire
A un secolo e mezzo dalla sua fondazione, nel locale affacciato sulla piazza si respira la stessa elegante atmosfera di quando era il salotto buono dell’élite cittadina, luogo d’incontro e di scambio culturale, meta imprescindibile per i viaggiatori internazionali, scena di momenti memorabili, dagli incontri incandescenti fra il Vate Gabriele D’Annunzio e la sua musa Eleonora Duse.
Non solo: negli anni Rivoire ha fatto da set di importanti pellicole cinematografiche, da film impegnati come La vita coniugale con Marie José Nat e Jaques Charrier (1963) alla commedia italiana Caruso Pascoski (di padre polacco) di Francesco Nuti (1988).
Da allora sono cambiate più volte le proprietà, fino all’attuale titolare – l’imprenditore calabrese Carmine Rotondaro, già titolare del brand Collini Milano. Ma così come accadeva tra Ottocento e Novecento, Rivoire continua a deliziare gli estimatori più esigenti con le sue specialità di cioccolato e altre prelibatezze, preparate secondo antiche ricette dai maestri pasticceri e cioccolatai che lavorano nei laboratori propri con processi e strumenti che si tramandano fin dagli esordi.
Presto Rivoire potrebbe non restare un’eccellenza fiorentina, vista l’intenzione di Rotondaro di esportare il brand anche altrove e allargarne il futuro, “perché – spiega – l’eccellenza merita di essere offerta ovunque ci siano palati capaci di apprezzarne l’elegante profondità a tutto tondo”.
I prodotti dedicati all’anniversario
Per il momento in piazza della Signoria si festeggiano i 150 anni con un nuovo logo. Il giglio di Firenze sposa la R del brand arricchendosi di riferimenti al rinascimento fiorentino e alla Real Casa Savoia. Ci sono poi specialità ideate per l’occasione, come la linea Animal Lux, tavolette ripiene decorate con motivi d’ispirazioni etnici che rimandano a viaggi lontani.
Nascono così la fantasia pitone, con cioccolato al latte National Arriba ripieno di monocru di nocciola, caramello salato e sfoglie croccanti, o quella coccodrillo, con cioccolato Uganda fondente al 52%, ripieno di pistacchio e riso soffiato. A queste si aggiunge il Lingotto Rivoire da servire a fette, raffinata limited edition celebrativa prodotta da cioccolato Uganda fondente al 52%, ripieno di cremino al gianduia e nocciole trilobate IGP intere.
Le celebrazioni culminano giovedì 27 ottobre con una scintillante serata in cui si alterneranno aperitivi, cioccolato live show a cura dei maestri cioccolatieri della Casa, musica ed effetti speciali.
Immagini courtesy Rivoire
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