Cinquant’anni da festeggiare nel 2024, torinese, Guido Martinetti è un talentuoso enologo, agricoltore e imprenditore, diventato famoso per essere stato, all’inizio del Duemila, il “re del gelato”.
Dopo la laurea in Agraria e un master in Viticoltura ed Enologia, inizia a collezionare importanti esperienze lavorative in Piemonte, Côtes du Rhône e Bordeaux. Poi nel 2003 il colpo di genio: apre a Torino assieme al suo amico d’infanzia Federico Grom il primo punto vendita di gelato Grom, che nel giro di pochi anni conquisterà il mondo arrivando a contare 67 negozi (anche a New York, Dubai, Malibu, Parigi) e un fatturato di oltre 30 milioni di euro.
Per Grom, Guido studia le ricette, viaggia alla ricerca delle migliori materie prime e si prende cura delle diverse varietà di frutta coltivate nell’azienda agricola di Costigliole d’Asti, Mura Mura, fondata nel 2008. Dopo avere ceduto il marchio, insieme con l’inseparabile Federico, nel 2017 inizia la produzione di vini di alta qualità, acquistando vigneti nel Monferrato e in Langa, e costruendo una cantina ipogea dove insiste una delle poche licenze esistenti utili a vinificare Barolo e Barbaresco fuori dalla zona delle rispettive Docg.
Nel 2022 inaugura Le Marne, a Costigliole d’Asti: boutique hotel immerso nei vigneti, con 14 stanze ispirate ognuna a una diversa opera d’arte e un ristorante in vigna, Radici, guidato dal giovane chef Marco Massaia.
Guido Martinetti si racconta
Fa ancora qualcosa che non sia digitale? Leggere, amare mia moglie Martina.
Quali app usa più spesso? Whatsapp e Calendar.
Il capo del suo guardaroba che indossa più volentieri. Le sneakers.
Dove acquista i suoi abiti? Gli abiti e le camicie dai rispettivi sarti, il fast fashion sul web.
Come descriverebbe il suo look? Casual chic.
Chi è il suo guru? Steve Jobs per la cura dell’estetica, Adriano Olivetti per la visione sociale, Papa Francesco per l’empatia.
Dove e come si rilassa? Sul divano con l’iPad.
Quale canzone ha in testa in questo periodo? Neve di Mina (ma è sempre nella mia testa!).
Un’esperienza recente mai fatta prima. Una lezione sulla storia del conflitto israelo-palestinese.
Qualcosa che si pente di non avere acquistato? Un attico a Noli, in Liguria.
L’ultima aggiunta alla sua collezione di orologi… Un Rolex d’epoca, il cronografo 6238 con tachimetro blu.
Chi è il suo rivenditore preferito e cosa acquista? Nespresso, le capsule del caffè. Geni.
Il piatto migliore che sa cucinare? Gli spaghettoni alle morchelle (funghi commestibili N.d.R.).
Che routine segue per tenersi in forma? E quanto spesso? Nuoto 3, 4 volte alla settimana.
L’ultima volta che è stato completamente disconnesso. Sulle Dolomiti, a luglio.
La prima cosa che fa appena sveglio. Abbracciare mia moglie. Poi un bicchiere di latte caldo schiumato con l’Aeroccino. Geni.
Che cosa desidera di più a fine giornata? Chiacchierare con Martina.
Se potesse coltivare un nuovo talento… La negoziazione.
Quanto si fida del suo istinto? Molto, ma desidero sempre ascoltare Martina e il mio socio e amico Federico.
Che cosa farebbe davvero la differenza nella sua vita? Imparare a essere sereno.
I ristoranti del cuore a Milano, Parigi, New York… Trattoria della Pesa in viale Pasubio; Terraces des mestiere, 68 Rue de Ruilly; Zia Maria, 138 Mulberry street.
Che cosa non può mancare nel suo bagaglio a mano? Lo spazzolino da denti Meridol.
L’auto alla quale è più affezionato? La Uno Bianca usata che ho acquistato a 18 anni.
Il posto che sceglie sempre in aereo. Finestrino, possibilmente a fianco dell’uscita di sicurezza.
Ultimo libro letto e il disco preferito. La biografia di Jan Ullrich; Beautiful Trauma di P!nk.
Per che cosa vale davvero la pena pagare? Per i propri errori.
Se potesse essere in qualsiasi parte del mondo in questo momento, dove sarebbe? In Madagascar.
L’hotel preferito? Dopo il mio amato Le Marne a Costigliole d’Asti… Le Relais Saint German a Parigi.
Chi ammira di più e perché. Il presidente della Repubblica, Mattarella: sa essere saggio senza essere falso.
Il quartiere preferito della sua città preferita. Lungo Po a Torino.
L’ultimo spettacolo dal vivo al quale ha assistito. Giorgia.
Dylan o Bowie? I Maneskin o Lo Stato Sociale? David Bowie. Genio.
Articolo tratto dal numero primaverile di Robb Report Italia
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