Dalla Jaguar E-type alla Ferrari Testarossa, passando per l’Alfa Giulia GT, una selezione di tre restomod da perdere la testa.
La pratica di dare nuova vita ad auto storiche intervenendo su elementi della carrozzeria e aggiornando le dotazioni tecnologiche e di sicurezza prende il nome di restomod. Sempre più diffusa nelle officine artigianali di tutto il mondo, ha come protagonisti le autovetture che hanno segnato la storia della categoria. Spesso pezzi unici, suscitano l’attenzione dei collezionisti, pronti a lanciare cifre da capogiro alle aste dedicate. Robb Report ha raccolto tre recenti esempi di restomod da perdere la testa.
Jaguar E-type, un restomod dai colori della Union Jack
La Jaguar E-type ha debuttato in occasione della Platinum Jubilee Pageant della Regina avvenuto lo scorso 5 giugno. Si tratta di una E-type Roadster Serie 1 del 1965 restaurata su precise indicazioni di un collezionista, in cerca di una Spider prodotta nel suo anno di nascita e rifinita con elementi su misura.
Il team della Jaguar Classic ha quindi rintracciato una E-type Series 1 e, nei dodici mesi successivi, l’auto è stata completamente ricostruita. A cominciare dalla carrozzeria, rifinita con una colorazione blu metallizzato ispirata alla tonalità presente sulla Union Jack. L’interno della vettura presenta rivestimenti in pelle con rifiniture rosse che traggono ispirazione dai celebri pillar box britannici, ossia le colonnine della posta. Il resto degli elementi sono rifiniti a mano utilizzando metodi tradizionali.
Dal punto di vista tecnico, un propulsore di 4.7 litri sostituisce l’originale sei cilindri in linea di 4.2 per offrire prestazioni superiori, abbinato a un cambio a cinque velocità sviluppato da Jaguar Classic. Il team ha migliorato anche le sospensioni, i cerchi e gli pneumatici maggiorati e potenziato i freni.
Il Classic Infotainment System arricchisce l’abitacolo, con i suoi comandi touchscreen, il sistema di navigazione satellitare e l’impianto multimediale con connessione Bluetooth. Il tutto ha mantenuto un look vintage, in linea con la vettura.
Emilia GT Veloce, restomod in 20 esemplari
L’Emilia GT Veloce basata sull’Alfa Giulia GT del 1963 è un restomod capace di far perdere la testa agli appassionati. Realizzata dall’azienda tedesca Emilia Auto, a fronte di un’estetica vintage, è equipaggiata con il potente 2.9 V6 biturbo da 510 CV dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, in grado di sprigionare una coppia di 600 Nm trasmessa alle ruote posteriori tramite il cambio automatico ZF a 8 rapporti.
La carrozzeria è stata aggiornata per far fronte al nuovo motore, anche grazie all’introduzione di alcune parti in carbonio, mentre fari e fanali sono ora a LED. I tecnici tedeschi non si sono limitati ad aggiornare solo la carrozzeria, ma hanno apportato delle modifiche sostanziali anche all’ossatura della vettura, compreso il “pacchetto” delle sospensioni, così da migliorare la sicurezza e le doti dinamiche.
Il restomod ha riguardato anche gli interni, che ora possono vantare un impianto di climatizzazione moderno e un completo sistema multimediale. Emilia Auto ha deciso di realizzare complessivamente 22 esemplari dal prezzo unitario di 400.000 €, in consegna entro la fine del 2022.
Ferrari Testarossa
L’ultimo restomod da capogiro è quello realizzato dalla svizzera Officine Fioravanti, che ha attualizzato l’iconica supercar degli anni ‘80 Ferrari Testarossa. Le forme restano le stesse di quelle disegnate dalla sapiente matita di Pininfarina, tuttavia, l’auto beneficia di tutta una serie di modifiche tecniche.
Il team di Officine Fioravanti ha installato degli ammortizzatori Ohlins regolabili elettronicamente, nuovi cerchi di 17” all’anteriore e di 18” al posteriore, più leggeri rispetto ai precedenti, e barre antirollio regolabili. L’impianto frenante può ora contare su freni a disco Brembo con pinze da 6 pistoncini all’anteriore e 4 al posteriore. L’ABS e il controllo di trazione, non presenti sul modello originale, fanno adesso parte del restomod.
Le modifiche all’aerodinamica e la “dieta” di 130 kg dovrebbero contribuire ulteriormente a migliorare le doti dinamiche dell’auto. Infine, è stato completamente rivisto il propulsore originale 12 cilindri V di 180° da 4.942 cc, che è passato da 390 a 510 CV con 600 Nm di coppia massima. L’abitacolo, pur mantenendo lo stile del modello originale, è stato debitamente aggiornato.
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