Luce e spazio: l’arte di Veronica Gaido nasce dall’osservazione attenta degli elementi, dalle strutture monumentali ai dettagli più minuti, al movimento.
Attraverso la fotografia e l’uso della lunga esposizione, esplora l’energia nascosta nelle architetture, nei corpi nudi e nelle forme che la circondano. Il suo lavoro si distingue per l’uso sapiente di riflessi, sovrapposizioni e prospettive inaspettate, dando vita a immagini che vanno oltre la semplice rappresentazione della realtà. La ricerca delle sue “città invisibili” ha portato la fotografa di Viareggio, ma ormai adottata da Milano a esporre durante eventi quali la Biennale di Venezia (partecipando al progetto “Bunker Poetico” di Marco Nereo Rotelli) o alla Triennale di Milano. Ma a far parlare di lei sono state soprattutto le sue mostre individuali, presentate da Pietrasanta a Milano, Londra, Parigi e New Delhi.
Nel 2021, Veronica Gaido ha conquistato gli Stati Uniti con la mostra “Invisible City” (curata da Maria Vittoria Bavarelli), dove ha presentato 57 opere che esplorano l’interazione tra luce e architettura nelle metropoli contemporanee. Attualmente, continua a esplorare nuove forme espressive, mantenendo un approccio personale e autentico che la distingue nel panorama fotografico contemporaneo
Veronica Gaido, scrivere le città con la luce

Sinestesia, 2024, 100×300 cm
“Ricordo ancora quando, durante uno shooting a New York, la luce rimbalzava inaspettatamente tra le superfici dei grattacieli, generando un gioco di ombre che mi ha spinto a esplorare più a fondo l’interazione tra luce e architettura”, racconta l’artista versiliana “Da quell’istante è nata Pirra. I colori in questa immagine si dissolvono l’uno nell’altro, come frammenti di memoria inafferrabili. Il rosso mattone racchiude il calore della materia, il beige e il verde scuro evocano la stratificazione del tempo, mentre il bianco freddo si insinua come un confine sottile tra il reale e l’immaginato. È un dialogo tra solidità e impermanenza, tra struttura e dissolvenza, in cui la città si trasforma in visione, un sussurro di architettura in divenire. Da allora, ho cercato di catturare non solo l’aspetto esteriore dei miei soggetti, ma anche l’energia nascosta che li anima. Ogni scatto è un dialogo tra materia e visione, tra ciò che appare e ciò che può essere immaginato. Doppio Corpo ha segnato un momento cruciale nel mio percorso artistico”.
Il legame tra spazi architettonici e luce ritorna in diversi progetti recenti, con l’obiettivo di approfondire la percezione e la memoria visiva. Le sue opere più recenti combinano astrazione ed elementi concreti, creando immagini che suggeriscono piuttosto che descrivere. Tra i suoi progetti più significativi figura Invisible City, una ricerca sulla città come spazio in continua evoluzione, esposta a New York e Miami, che mette in risalto le geometrie urbane e la luce come elementi narrativi.
2025, anno della fotografia

Senza Fine,2020, 130×160 cm
Se la fine del 2024 e l’inizio del 2025 sembrano segnare una ripresa d’interesse da parte dei collezionisti verso la fotografia, il lavoro della Gaido rimane il più possibile svincolato dalle dinamiche di mercato, con un’analisi lucida della situazione: “La fotografia vive ciclicamente momenti di grande entusiasmo alternati a fasi più riflessive. Attualmente, vedo un interesse più consapevole e selettivo. I collezionisti cercano autenticità e storie dietro le immagini. Questo mi incoraggia a continuare a sperimentare e a raccontare storie attraverso i miei scatti. Il rallentamento è dovuto a preoccupazioni macroeconomiche e tensioni geopolitiche, che spingono i collezionisti a un approccio più cauto”, afferma la fotografa.
“Non so se assisteremo a una crescita esponenziale come in passato, ma percepisco un interesse che potrebbe mantenersi costante nel tempo. Almeno, questo è quello che mi auguro”. Per l’anno appena iniziato, i progetti non mancano: il 2025 sarà intenso e ricco di stimoli per Veronica Gaido. Dal 20 al 23 marzo parteciperà al MIA Photo Fair a Milano. Inoltre, dal 2 al 16 aprile, le sue opere saranno esposte presso la Galleria M45 di Milano, in Via Manzoni 45.
Fluire l’Infinito
Successivamente, dal 19 aprile al 25 maggio 2025, inaugurerà la mostra Fluire l’Infinito, un progetto che esplora la potenza e la fluidità dell’acqua come simbolo di trasformazione e continuità. Attraverso immagini che catturano il dinamismo dei mari e la loro infinita mutevolezza, l’artista invita lo spettatore a immergersi in un viaggio visivo sospeso tra astrazione e realtà. Nel suggestivo spazio del Fortino di Forte dei Marmi, le fotografie si trasformano in onde di luce e movimento, evocando la relazione profonda tra l’acqua, la natura e il tempo.
Parallelamente, è in fase di preparazione una grande esposizione prevista per il 2026 a Roma, un progetto che unisce fotografia e installazione e su cui l’artista mantiene ancora il riserbo. Un anno pieno di sfide e opportunità, pronto a essere condiviso con il pubblico.
Immagini courtesy Veronica Gaido
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti