Meta prediletta di Italo Calvino, Castiglione della Pescaia è un piccolo borgo maremmano affacciato sul mare. Da visitare per restare incantati da ristoranti veraci, cantine all’avanguardia e un parco di arte contemporanea unico nel suo genere.
La vista dalle mura del Castello Aragonese di Castiglione della Pescaia si perde nell’orizzonte del mare, racchiuso da morbide spiagge selvagge, che si alternano a bagni raffinati, attrezzati per i viaggiatori più esigenti. Il promontorio su cui sorge l’antico borgo marinaro è stato uno dei luoghi prediletti da Italo Calvino, che vi ambientò alcuni passaggi del romanzo di Palomar e scelse di essere seppellito nel piccolo cimitero della città. A lui è dedicata una strada panoramica che, dal culmine dei tetti, spalanca la vista sul Mar Tirreno e, nelle giornate più limpide, consente di scorgere l’Isola d’Elba e del Giglio. Un sali e scendi tra le sue stradine curve conduce in fretta al centro medioevale perfettamente conservato, per fare poi tappa in uno dei ristoranti di mare dove trovano rifugio i palati in cerca di prelibatezze locali.
Dove mangiare a Castiglione della Pescaia: Osteria del Mare, già il Vòtapentole
Camminando su via IV Novembre si incontra l’Osteria del Mare, locale della famiglia Ciregia vocato per la cucina di mare. Il pescato del giorno viene lavorato dalle sapienti mani dello chef Massimiliano Ciregia, dando vita a piatti come la zuppa di erbe, ricotta e sarde, oppure i mitici ravioli all’impepata di cozze. Una cucina sincera e verace, sostenuta in sala da Guglielmo Ciregia, nato con la passione per la pesca. Le foto alle pareti del ristorante lo ritraggono in scene di cattura negli angoli più remoti del pianeta, durante le spedizioni organizzate direttamente dal giovane, seconda generazione in forza all’Osteria. Da provare il cacciucco, tipica zuppa di pesce nata nel livornese e, per iniziare, un freschissimo crudo di pesce.
Osteria del Mare, già il Vòtapentole – Via IV Novembre 11/15, Castiglione della Pescaia (GR)
Che cosa vedere: Fattorie Le Mortelle, Marchesi Antinori
Ad Ampio, località di Castiglione della Pescaia, in quello che un tempo era il complesso de La Badiola, si trova la Fattoria Le Mortelle. Un progetto di lunga visione che oggi produce circa 300mila bottiglie. Nonostante la tenuta della famiglia Antinori sia stata messa a frutto nel 1999 e la prima annata sia datata 2009, il Marchese definisce ancora questo luogo una startup.
Con i suoi 270 ettari di cui 170 di vigneti, la tenuta prende il nome dalla “mortella” che in Maremma indica il mirto selvatico, molto rigoglioso in queste aree. All’interno si trova un lago, sopra al quale si erge la collina rappresentata sulle etichette dei vini prodotti in questa cantina. Alle sue spalle si trova la zona più vocata per la produzione vinicola, che prende il nome di Poggio alle Nane (la “nana” è l’anatra, di cui vivono diversi esemplari nelle acque del laghetto). Tra la tenuta e il mare si inserisce la Diaccia Botrona, una riserva naturale abitata da fenicotteri e aironi minori, che nel mese di aprile fanno capolino in tenuta in cerca di cibo e arricchiscono la biodiversità del luogo.
Tre piani di cantina interrata
La cantina di vinificazione si mimetizza perfettamente nella campagna ed è quasi totalmente interrata. Dal livello più alto, scende per tre piani lungo una scala cilindrica, seguendo il percorso di vinificazione che qui avviene per gravità. Nel piano interrato si incontra l’affascinante barricaia in cui i vini affinano in botte con pareti di roccia viva che aiutano a mantenere la termoregolazione.
Dopo la visita nei luoghi dove nasce il nettare d’uva, è possibile degustare alcune delle etichette più significative de Le Mortelle come il Botrosecco, blend di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e il Poggio alle Nane, che alle due varietà unisce anche una piccola percentuale di Carménère. Il ristorante con vista sulle colline circostanti accoglie gli ospiti a pranzo e per l’aperitivo con piatti semplici, mentre dal giovedì al sabato è possibile cenare in tenuta.
Fattoria Le Mortelle – Loc. Ampio, Castiglione della Pescaia (GR)
Tappa culturale: Giardino d’Arte ‘Viaggio di Ritorno’
Il regno dell’artista Rodolfo Lacquaniti, bio-architetto di Firenze che ha deciso di trasferirsi in Maremma per dedicarsi alla sua arte, è un luogo magico, dove gli oggetti esausti trovano una nuova vita. Si chiama Giardino d’Arte ‘Viaggio di Ritorno’ ed è un percorso che si snoda tra oltre duecento opere, plasmate dalle mani dell’artista. “Far rivivere gli oggetti è bellissimo”, svela Lacquaniti mentre accompagna i visitatori attraverso la sua visione del mondo. Una dimensione colorata da frammenti di vetro appesi a tubi di serre e tondini, a formare una grande sfera che reagisce con la luce del sole, illuminando d’arcobaleno il prato tutto intorno. Oppure un mondo da percorrere, come nelle gigantesche balene di latta in cui entrare e guardare da una prospettiva diversa, percependo il respiro e il battito degli esseri viventi.
Ma anche con un sottofondo musicale, che accompagna la visione di opere apocalittiche che Rodolfo mostra ai visitatori con una piccola cassa portatile. “Tutte le mie opere nascono con la musica. Le note sono una porta per altre dimensioni che attendono solo di essere svelate”, conclude l’artista. Prima di lasciare il giardino delle opere fuori scala, una visita ai capannoni permette di osservare le opere della Biennale dello Scarto. Una mostra nata a Venezia nel 2018 da un’idea di Lacquaniti per sensibilizzare sulla sostenibilità dell’arte. Visitabile fino al 2024 tra la Maremma e Firenze, mette in scena l’energia circolare, declinata in opere d’arte contemporanee.
Giardino Viaggio di Ritorno – Località Piatto Lavato 1 — Buriano, Castiglione della Pescaia www.viaggiodiritorno.it
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