Tiffany & Co. raggiunge nuove vette con una straordinaria riedizione, che celebra l’esordio della maison a Manhattan. Tutte le fasi della creazione.
Articolo di Paige Reddinger
Nei suoi 184 anni di attività il laboratorio di Tiffany & Co. non ha certo lesinato gioielli da capogiro. Tra questi spicca il collier di diamanti gialli da 128 carati indossato da Audrey Hepburn, Lady Gaga e, più di recente, Beyoncé. Ma sfortunatamente per i collezionisti e i personaggi famosi, il pezzo non è mai stato messo in vendita. Pronto a competere con la fama di quel gioiello, invece, è la nuova World’s Fair Necklace, con oltre 175 carati di diamanti incastonati. Valutata tra i 20 e i 30 milioni di dollari, si tratta della creazione più costosa ed elaborata che il gioielliere abbia mai offerto a potenziali clienti.
World’s Fair Necklace, il capolavoro di Tiffany & Co.
La società rende omaggio alla sua versione del 1939 con il design dell’edizione contemporanea. Creato, come suggerisce il nome, per l’Esposizione Universale del Queens, a New York, durante l’epoca dell’Art Déco, l’originale aveva al centro un’acquamarina di oltre 200 carati. L’uscita del collier coincise anche con l’inaugurazione della boutique di Tiffany sulla Fifth Avenue, che aprì le porte per la prima volta nel 1940.
In un momento di grande revival, la nuova versione è stata presentata in concomitanza con la riapertura del flagship store newyorkese della celebre gioielleria, dopo una ristrutturazione degli spazi durata tre anni. Questa volta il pezzo è stato ripensato con al centro un diamante da 80 carati, di colore D e privo di imperfezioni all’interno, soprannominato Diamante Empire.
E per la prima volta, la pietra può essere estratta dalla gabbia e inserita nella montatura di un anello di accompagnamento. Secondo quanto riferito dalla società, non è dato sapere dove si trovi la collana originale, il che rende questa edizione un capitolo ancora più prezioso della storia dell’alta gioielleria.
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Specchio, specchio delle mie brame
Il collier originale del 1939, raffigurato nel bozzetto, non era modificabile, a differenza della versione odierna. Sono stati apportati piccoli aggiustamenti alle forme uniche dei diamanti baguette nel punto in cui il collare incontra il cestino centrale, offrendo un tocco più leggero e moderno.
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World’s Fair Necklace, adattamento dello stampo
Un modello della nuova versione viene prima creato tramite Cad e un disegno realizzato a mano, che viene a sua volta stampato in 3-D su cera verde, consentendo ai gioiellieri di giocare con la vestibilità e le dimensioni. In questo stadio, un gioielliere valuta come l’incastonatura con taglio a smeraldo del collare a nastro si inserisce e scivola nel carrello che contiene il diamante Empire.
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Culla di carati
Il gioielliere prende l’incastonatura in platino che conterrà il diamante Empire e lo pulisce con uno strumento dotato di una ruota di gomma, prima che venga pre-lucidato il metallo e posizionate le pietre.
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Campo base
Viene predisposta con uno strumento di precisione l’incastonatura della base in platino dell’anello, che accompagna il collier e che conterrà anche il diamante Empire.
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World’s Fair Necklace, posizionamento perfetto
Il gioielliere ha disposto i diamanti tondi a taglio brillante e si appresta a sistemare i pezzi del collier in basso. Inizia anche il lavoro su un lato della montatura che circonderà il diamante Empire. A questo punto la collana è completa al 60%.
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Il pezzo forte
Il diamante ovale da 80 carati, di colore D, internamente privo di imperfezioni, viene incastonato nella sua gabbia al centro del collier. È stato acquistato responsabilmente in Botswana e fa parte del programma di trasparenza totale di Tiffany & Co. Un programma che tiene traccia delle origini delle sue pietre da 0,18 carati in su. Il cliente finale della World’s Fair Necklace riceverà una relazione completa che illustra tutti i passaggi della pietra, dalla miniera al laboratorio di taglio fino al caveau di Tiffany.
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In gabbia
Le baguette di diamanti tagliate su misura vestono entrambi i lati della gabbia del diamante ovale. Vengono accuratamente incastonate in una prima disposizione grezza, utilizzando uno strumento con una cera appiccicosa che consente al gioielliere di prelevare le pietre una a una.
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World’s Fair Necklace, reazione a catena
Il retro del collier viene ispezionato con cura per verificare che i diamanti siano stati incastonati correttamente. Inoltre le estremità non devono oscurare i gioielli e ogni pietra sia saldamente al suo posto.
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Anello a sorpresa
A differenza di quello del suo predecessore, il pezzo centrale della World’s Fair può essere rimosso dal suo carrello sul collier e inserito all’interno di un anello, per un solitario da favola.
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World’s Fair Necklace, fattore fringe
Tiffany & Co. ha conservato la cascata di diamanti baguette all’estremità del collier del modello originale del 1939. “Abbiamo pensato che fossero un ottimo richiamo a New York, all’Art Déco e all’Empire State Building”, dichiara Victoria Reynolds, gemmologo capo di Tiffany & Co. “Volevamo che richiamasse molto quell’epoca, ma è molto più leggero e la vestibilità spettacolare”.
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Il capolavoro
Il collier completo è impreziosito da 504 diamanti, tra cui 353 pietre tonde brillanti, 150 baguette tagliate su misura e, naturalmente, il rarissimo diamante Empire.
Articolo tratto da numero autunnale di Robb Report
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