Il passato torna a splendere in queste icone dell’ospitalità, dette grand dame hotel per il loto fascino senza tempo.
Da New York all’Europa continentale, esistono solo pochi veri grande dame hotel. Ancora oggi, questi palazzi hanno resistito alla prova del tempo e rappresentano templi del lusso.
Perché soggiornare in un grande dame hotel
“Molti viaggiatori, a mio avviso, cercano questi grande dame hotel per il fascino romantico e la storia che incarnano, e anche per semplice vanto personale”, afferma Caroline Wolfe di Cadence, agenzia di viaggi di lusso. “È sempre divertente raccontare agli amici di aver soggiornato in un hotel dove, per esempio, ha vissuto Coco Chanel o dove la Regina prendeva il tè”. Naturalmente, il rischio di prenotare una stanza in un grande dame hotel è che i suoi servizi siano stati compromessi dal passare del tempo. Il segreto per scegliere una struttura ancora al massimo splendore? Verificare che abbia subito ristrutturazioni recenti. Di seguito, una selezione di sei grande dame hotel che hanno mantenuto la propria grandezza grazie a una manutenzione accurata e recente.
Grand dame hotel, The St. Regis, New York
Numerosi sono gli hotel-palazzo nella Grande Mela, ma solo il St. Regis ha recentemente subito una grande ristrutturazione. Coincidendo con il 120° anniversario del marchio, è stato completato il rinnovo totale dell’intera hall della sede principale di Manhattan. Un colosso in stile Beaux Arts da 238 camere, insieme al King Cole Bar e a due ristoranti. Il proprietario originario, John Jacob Astor IV, si ispirò ai grandi hotel europei quando lo fece costruire nel 1904. La nuova hall brilla grazie a lampadari in cristallo Waterford e alle modanature originali, con tonalità di verde smeraldo e rosso rubino. Il rinnovato lounge della hall e il ristorante, denominato Drawing Room, espongono per la prima volta la straordinaria collezione di libri di Astor. Mentre il nuovo ristorante La Maisonette propone colazioni e tè pomeridiani.
Mandarin Oriental Palace, Lucerna
Circondato dalle cime innevate della Svizzera centrale, il Lago di Lucerna è il quarto bacino idrico più grande del Paese. Nel 1903, Franz Josef Bucher, imprenditore svizzero, acquistò un terreno sulla sponda nord del lago e vi costruì un hotel in stile Belle Époque con tocchi d’ispirazione mediterranea, come colonne in marmo scagliola rosso scuro. Una ristrutturazione durata cinque anni per conto del nuovo proprietario, il gruppo Mandarin Oriental, è stata completata alla fine del 2022, trasformando l’antico hotel in un’oasi di calma e design elegante.
Con 136 camere e suite, la struttura sorge sul lungolago, poco distante dal trambusto turistico del centro storico. Ovunque si trova marmo di ogni colore: scale, bagni, colonne, pavimenti a scacchi in bianco e nero. Essendo una proprietà Mandarin, non mancano i tocchi asiatici, come il ristorante omakase da otto posti, Minamo. Il restyling è decisamente svizzero, guidato dagli architetti Iwan Bühler Architekten e dallo studio londinese di interior design Jestico+Whiles.
Grand Hotel Villa Serbelloni, lago di Como
L’associazione tra il lago di Como e Hollywood è ben consolidata: film che spaziano da Casino Royale a House of Gucci sono stati girati nelle maestose ville italiane affacciate sulle sue rive (una di queste è di proprietà di George Clooney, naturalmente). Particolarmente cinematografico è il Grand Hotel Villa Serbelloni, i cui 181 anni raccontano una storia degna di un’epopea diretta da Ridley Scott. Vi hanno soggiornato John F. Kennedy e Winston Churchill. Situato nel borgo turistico di Bellagio, celebre per le sue viste sul lago, l’hotel è un’oasi: ampi giardini, un parco rilassante, una piscina baciata dal sole e una spiaggia sul lago.
Le sue 94 camere comprendono la suite presidenziale più grande del lago, con una superficie di circa 350 metri quadrati. Lo scorso inverno sono state rinnovate 41 di queste camere, oltre alla spa, al centro benessere e al ristorante La Goletta al piano inferiore, un locale a tema nautico che propone cucina italiana. I proprietari, la famiglia Bucher, sono noti nell’alta società italiana per la loro vasta collezione privata d’arte e hanno arredato la proprietà di conseguenza con sculture, affreschi e dipinti di grande pregio. Dalla spiaggia sul lago si possono osservare i traghetti che attraccano a Bellagio, affiancati da numerose lucide imbarcazioni da diporto in legno. Le recenti ristrutturazioni conferiscono all’hotel nobiliare un tocco di modernità senza intaccare la sua grandezza, degna di un barone romano.
Grand dame hotel, Bayerischer Hof, Monaco di Baviera
Monaco è costellata di edifici grandiosi, dal Teatro Nazionale al Palazzo di Nymphenburg. Uno dei più noti è il Bayerischer Hof, costruito nel 1839 per il re Ludovico I di Baviera. Nel 1897, l’albergatore Hermann Volkhardt acquistò la proprietà, e da allora è gestita dalla sua famiglia. In veste di hotel, ha ospitato una vasta gamma di icone del XX secolo, da Sigmund Freud a Michael Jackson (i cui fan devoti mantengono un memoriale a lui dedicato in un piccolo parco appena fuori dall’hotel). Su sette piani si distribuiscono 337 camere e suite, cinque ristoranti, sei bar (tra cui un rooftop bar e una discoteca) un cinema privato, una piscina e una spa di altissimo livello.
Nel 2023, l’hotel ha concluso una ristrutturazione durata due anni e costata quasi 13 milioni di euro, aggiungendo 29 nuove camere, tra cui la sontuosa Penthouse Garden Suite da 343 metri quadrati, ispirata alle caratteristiche minimaliste del wabi-sabi giapponese (Robbie Williams è stato un recente ospite). È stato rinnovato anche l’atrio d’ingresso, ora arricchito da un soffitto a cupola in vetro colorato. La struttura si trova accanto al Falk’s Bar, l’unico ambiente dell’hotel ad essere sopravvissuto indenne alla Seconda guerra mondiale.
Beverly Wilshire, Four Seasons, Los Angeles
L’essenza del glamour losangelino si concentra a Beverly Hills, cornice di questo grande dame del 1928. La monumentale proprietà da 395 camere è stata acquisita dal gruppo Four Seasons nel 1992, dopo un intervento di ristrutturazione da 57 milioni di euro. Il lusso hollywoodiano è il tema dominante e inevitabile. La piscina in stile mediterraneo, per esempio, è ispirata a quella della villa italiana dell’attrice Sophia Loren. Alla fine del 2022 è stato completato un nuovo importante restyling, che ha interessato tutte le camere e suite sia nell’ala Wilshire che in quella Beverly.
Le ampie stanze sono state rinnovate con una palette cromatica chiara, a base di crema e avorio, morbide moquette e numerosi specchi, inclusa la Penthouse Suite, la più grande della città, con i suoi 465 metri quadrati. L’elegante steakhouse Cut di Wolfgang Puck resta eccellente e molto frequentata, così come il Blvd lounge, perfettamente posizionato per osservare il via vai su Rodeo Drive.
Grand dame hotel, The Conservatorium, Amsterdam
Il Conservatorium è forse l’hotel storico più sorprendente di Amsterdam. Costruito nel XIX secolo da un architetto olandese come prima banca nazionale dei Paesi Bassi, è stato in seguito trasformato in conservatorio di musica, da cui il nome. È stato riaperto nel 2011 come primo membro della Set Collection, gruppo alberghiero dedicato a proprietà storiche. La hall, un tempo parte esterna dell’edificio, è oggi racchiusa in una grande struttura in vetro, con tanto di tubi di scolo ancora visibili all’interno.
Situato nel cuore del Quartiere dei Musei, il frequentatissimo Museo Van Gogh si raggiunge in due minuti a piedi. Con 129 camere e suite, rappresenta una struttura di grandi dimensioni per la piccola Amsterdam. La legge impone infatti che gli hotel occupino edifici preesistenti, per lo più antiche case sui canali. L’arredo è dominato da muri in mattoni, ferro battuto e pietra marrone chiaro (il pavimento piastrellato dei corridoi al primo piano, affascinante, ha oltre un secolo di vita).
Il designer milanese della struttura, Piero Lissoni, è noto per il suo stile che combina legno e pietra. All’interno degli spazi dall’atmosfera monacale si trovano opere d’arte psichedeliche, come la cascata di violini sospesi all’ingresso. Taiko, l’eccellente ristorante della struttura ispirato alla cucina asiatica, prende il nome dal tamburo giapponese perché si trova nella vecchia sala dei tamburi. Il ristorante mediterraneo Barbounia ha aperto nel 2023. Più di recente, l’hotel ha rinnovato il suo Akasha Holistic Wellbeing Centre, che comprende piscina, sauna, Jacuzzi e hammam.
Articolo di Robbreport.com
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