Alajmo Cortina si riprende lo spazio all’interno del locale El Toulà dopo un restyling delle sale, tornando a offrire i suoi piatti di qualità ai villeggianti invernali.
L’anima di El Toulà, storico indirizzo di Cortina, rivive dopo il restyling di interni che ha anticipato la riapertura del locale della famiglia Alajmo. Un luogo di ristoro per sentirsi a casa, caratterizzato da estrema eleganza e ricette impareggiabili, portate a tavola in antiche porcellane di Richard Ginori, Bernardeau e Limoges. Grazie al personale giovane e competente, il servizio di Alajmo Cortina è dinamico, piacevolmente informale e rappresenta appieno l’idea di ristorante contemporaneo della famiglia.
Alajmo Cortina, tre piani di gusto
Il locale di Alajmo Cortina è suddiviso su tre diversi livelli. Al piano terra gli ospiti incontrano il Bar Alfredo, dove concedersi un aperitivo e brindare ad Alfredo Beltrame, fondatore di El Toulà. Qui vengono serviti piccoli snack come crocchette di patate e mozzarella in carrozza, salame di re nero, salmone e storione affumicati. Per i più raffinati c’è il caviale Alajmo da accompagnare con un calice di Champagne
Salendo al primo piano si incontra una piccola sala ristorante da cui si accede a una terrazza con vista sulle cime innevate delle Dolomiti. Al livello superiore si trova infine la sala principale. Qui l’offerta di ricette è legata al territorio e alla storia del locale El Toulà, importante punto di riferimento per la ristorazione di Cortina.
Le ricette del ristorante
“La cucina riprende piatti dimenticati di anni passati, riproposti in chiave contemporanea. Il risultato è una stratificazione storica di gusto e di concetto, che apre il palato e gli occhi degli ospiti a differenti chiavi di lettura”, racconta Massimiliano Alajmo. Tra i pezzi forti ci sono infatti l’aspic di branzino con caviale e il minestrone di verdure stagionali.
Per iniziare il pasto, ai commensali viene proposta una tazza di brodo aromatizzata con spezie e una spremuta di vegetali, seguita dal servizio del pane dai tipici aromi di montagna. Le portate principali ammaliano con i sentori di brace e affumicatura, come nel caso della battuta di cervo cruda, accompagnata da pregiato tartufo bianco.
A mettere in pratica la filosofia culinaria di Alajmo Cortina c’è Mattia Barni, già responsabile di Amo, uno dei locali veneziani della famiglia di ristoratori. In sala, Davide del Re dirige il servizio, mentre Gabriele Siroli consiglia gli abbinamenti con le migliori etichette della cantina.
Immagini courtesy Alajmo Cortina
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