Una ventata di colore e di allegria nelle illustrazioni dei nuovi menu del ristorante Acanto. All’interno dello storico Principe di Savoia, è tra i locali di hotel più iconici di Milano.
Apprezzato da chi cerca un’oasi di buon gusto e un’ottima cucina a due passi da via Manzoni e dalla Stazione Centrale, dal 2006 il ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia, con ingresso indipendente in Piazza della Repubblica, offre ai suoi clienti un’atmosfera di grande charme. Grazie anche alla scelta di rinnovare e abbellire periodicamente gli ambienti con accessori e tocchi ad arte.
Come è stato in occasione del Fuorisalone, con l’intervento creativo della designer e art director Serena Confalonieri. L’artista ha reinterpretato con il suo stile fresco e sofisticato le atmosfere e i materiali che contraddistinguono il ristorante. Creando fluide composizioni grafiche ispirate ai piatti dello chef Alessandro Buffolino.
L’installazione di Acanto
Un percorso tra i colori e le texture del cibo, in cui le immagini del nuovo menù prendono vita attraverso originali installazioni di food art. Una mise-en-scene dai tratti quasi onirici, dove il cibo assume una funzione decorativa e materica, divenendo protagonista di un’esperienza che avvolge tutti i sensi.
La cifra stilistica fortemente identitaria di Confalonieri è costruita intorno a una visione grafica, colorata ed emozionale, con iperboli decorative e forme geometriche. Soggetti, accostamenti cromatici e materici inaspettati, ispirazioni antropomorfe e zoomorfe danno vita a progetti dove il design viene letto in chiave ironica e, viceversa, il gioco diventa progetto.
Le illustrazioni del menu
Le quattro illustrazioni, dedicate rispettivamente al menu breakfast, a quello lunch&dinner, alla carta dei vini e a quello degli specials, anticipano l’esperienza che i commensali andranno a vivere. I disegni sono costituiti da un mix di forme che riprendono i preziosi materiali utilizzati per gli interni delle sale, come le varietà di marmo rosso, verde, nero e bianco, sottolineati a loro volta da accenti dorati.
Nelle illustrazioni, inoltre, è possibile intravedere anche alcuni dettagli dei piatti dello chef: la sezione di una pera, la sagoma di una cialda, una fragola. Giocando con accostamenti di sfumature e aggraziati movimenti curvilinei, i disegni invitano a immergersi completamente nell’esperienza, trasportati come in un sogno.
L’importanza del nome Acanto
Acanto, dal greco àkanthos, pianta erbacea dalle foglie grandi e dai fiori bianco-rosei, è anche sinonimo di prestigio e benessere. Con i suoi 80 posti, lo spazio consente di rilassarsi gustando, in una cornice unica, le migliori proposte della cucina italiana. Ambienti e arredi curati in ogni particolare ne fanno il luogo perfetto sia per i business lunch sia per momenti squisitamente conviviali, in un ambiente luminoso durante il giorno. Grazie alle grandi vetrate a tutta parete con vista sul giardino all’italiana, in un gioco di continuità tra interno ed esterno, e di grande atmosfera la sera per il sapiente gioco di luci modulabili. Un’importante innovazione è stata la cucina a vista, realizzata per la prima volta in Italia da Paul Valet, celebre firma dei più prestigiosi ristoranti del mondo. Osservare gli chef intenti nella preparazione dei piatti, con il sottofondo della musica diffusa in filodiffusione solo per loro, è un vero spettacolo.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report
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