Alla scoperta del meglio delle magnum di Veuve Clicquot nella sala privata di Confine, la pizzeria milanese rivelazione del 2023.
Il sogno di due giovani amici salernitani si è tradotto in uno dei locali che più sta convincendo i palati milanesi da quando, pochi mesi fa, ha inaugurato nel quartiere delle Cinque Vie. Confine Pizza e Cantina racchiude nel suo nome la voglia di andare oltre e proporre il lievitato più famoso del mondo in una veste inedita, attraverso menu degustazione che ne portano a tavola differenti interpretazioni e sfumature di gusto.
L’obiettivo del maestro pizzaiolo Francesco Capece e del socio Mario Ventura, direttore di sala con esperienza nel campo dell’ospitalità e una passione viscerale per il vino, è stato chiaro fin da subito. Elevare la percezione della pizza attraverso uno spazio dalla forte identità, dove accompagnare uno spicchio con un calice di vino o un cocktail, piuttosto che con la birra.
Oltre alla napoletana
Giocando con gli impasti e i topping, abbinandoli con le migliori etichette che riposano nel caveau del locale, il duo campano offre ai suoi ospiti un’antologia della tonda. Nel menu degustazione sono presenti la classica cotta al forno, quella al padellino al vapore, oppure la fritta e poi ripassata in forno, tutte elaborate secondo una visione contemporanea della pizza napoletana.
L’ambiente raffinato completa l’atmosfera di Confine, con scelte di design firmate da De.Tales e Studio Dallerabonfort che si sviluppano in 500 metri quadri, di cui 200 sono dedicati alla cucina. La sala caratterizzata dai toni del grigio caldo ospita tavoli e sedute in legno, illuminati da luci che esaltano i dettagli delle boiserie in ferro cerato e del pavimento che ricorda la texture del marmo.
Champagne e pizza da Confine
I tocchi eleganti dell‘interior ben si prestano al binomio pizza e champagne che i già affezionati ospiti di confine richiedono con il menu degustazione. Per celebrare questa unione, Veuve Clicquot ha messo a disposizione una selezione di magnum da abbinare alle creazioni di Francesco Capece.
Così, a fianco della crocchetta ripiena di ossobuco cucinato come un ragù napoletano trova spazio un calice di Veuve Clicquot Extra Brut Extra Old Magnum. Un’accoppiata che apre il percorso e abbatte i confini tra la cucina del “nord” e quella campana, grazie anche alla spuma di patate allo zafferano e midollo su cui è adagiato il croccante antipasto.
La degustazione delle pizze in abbinamento a Veuve Clicquot
La prima pizza è fritta e si chiama “Semplice non vuol dire facile”, realizzata con pomodoro napoletano e bufala, con una dose abbondante di parmigiano reggiano sul top, olio e basilico. La accompagna l’eleganza del Rosé Magnum di Veuve Clicquot.
Sulla pizza de “I Capece a Buenos Aires” arriva l’aneddoto dei parenti del pizzaiolo che vivono dall’altra parte del mondo, a cui piace unire i sentori del caciocavallo con quelli del chimichurri. Nasce così una ricetta dove ai funghi porcini spadellati si unisce questo formaggio stagionato, una salsa leggermente piccante e il sorso de La Grande Dame 2008 in versione magnum.
La “Pepperoni italoiberica”, pizza al padellino dal sapore deciso con pomodoro San Marzano, Manchego e chorizo iberico è sostenuta dal Vintage 2002 di Veuve Clicquot. Per terminare la degustazione, l’ottima annata 1990 de La Grande Dame è stata abbinata alla ricetta “Botox”, in cui tre diversi formaggi accolgono la dolcezza della confettura di fichi bianchi cilentani e una chips croccante al parmigiano reggiano.
Un percorso divertente che esplora le diverse sfaccettature dell’abbinamento tra bollicine francesi e la ricetta italiana più amata nel mondo, attraverso la visione contemporanea e irriverente di due giovani talenti dell’ospitalità italiana.
Immagini courtesy Confine Pizza e Cantina
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